10/08/13

Recensione di Horizon - L'alba di un nuovo giorno di Sophie Littlefield

Trama: Cass Dollar è sopravvissuta alla distruzione della civiltà, agli zombie, alla crudele follia dei Ricostruttori. E tuttavia continua a sognare un futuro sereno per sé e per la piccola Ruthie. Finché un giorno un misterioso viaggiatore porta la notizia di un passaggio che conduce a nord, lontano dalla minaccia sempre più pressante dei morti viventi. Pur sapendo che potrebbe trattarsi di un miraggio, Cass decide di rischiare e parte insieme ai due uomini che il destino ha messo sulla sua strada, Smoke e Dor. Fare chiarezza nei propri sentimenti è solo una delle molte sfide personali che Cass deve affrontare nel corso del lungo e insidioso viaggio verso la salvezza. Ma è disposta a lottare fino alla morte per la promessa di un nuovo giorno. 


Dopo la rocambolesca fuga in Tomorrow (qui la recensione) dai Ricostruttori per salvare Smoke e la figlia di Dor, Sammi, e senza dimenticare il salvataggio di alcune ragazze incinte a causa di un progetto di riproduzione, i nostri arrivano a New Eden.
La comunità dove sono approdati è un ipocrita sistema di civiltà dove tutti sono cortesi e dove non c'è gerarchia, tutti sono alla pari. Chiaramente non è vero. Piccole gerarchie ci sono, nessuno dei superstiti è limpido come l'acqua dopo aver assistito all'assalto delle Carcasse ed alla loro evoluzione.
Cass e Dor si sentono pesci fuor d'acqua. Loro non sono personalità rosa e fiori ed infatti nessuno smette di guardarli con sospetto. Sospetto che loro stessi alimentano poichè Cass non se la sente di andare a trovare Smoke, ancora convalescente, e, benchè nessuno li becchi per molto tempo, lei cerca sovente la compagnia della bottiglia (di nuovo, ovvero Cass non ha imparato nulla) e di Dor (o meglio delle sue abilità erotiche). Inoltre cerca di fare di tutto per non inserirsi sia perchè ha i suoi problemi sia perchè sa bene di non essere come tutte le altre madri.
Posso capire la sua infanzia, ma Cass è proprio l'unico personaggio che non riesco a mandare giù. Realistica, ma proprio senza midollo e con scarsa resistenza nonostante tutte le sue belle parole. Anche se, meglio lei del branco di ipocriti di quell'isola che si credono al sicuro sino alla fine dei giorni finchè le Carcasse non si evolvono ed iniziano a capire come riunirsi, comunicare e guadare il fiume che divide l'isola dall'entroterra. Sarà il caos, la morte e la fuga di coloro che riescono a sopravvivere. Durante l'assedio vengono inaspettatamente aiutati da un gruppo di rifugiati che provengono dalla zona nord e che vorrebbero condurli a nord, verso le conformazioni rocciose dove si stanno stabilendo insediamenti forti ed in un ambiente ostile agli zombie ed alla foglia blu, causa dell'infezione.
Le cose però non sono mai belle come vengono dipinte e presto i nodi verranno al pettine , incluso lo svelarsi di segreti che avremmo ritenuto irrivelabili a questo punto degli eventi e che mi hanno sorpresa molto.

Horizon si è proprio rivelato una bella e scorrevole lettura, riscattando ogni difetto degli altri due volumi. Ok, Cass  non la sopporto. Ma ogni personaggio è descritto e rivalutato in maniera differente. Nessuno è Mr. Simpatia ma non ce lo si aspetterebbe in un mondo distrutto ed alla deriva. Però permette di conoscere bene i personaggi. Non se ne ha una fugace impressione.
E finalmente ci sono scontri veri e con finali verosimili, non le battaglie degli scorsi libri con vittorie impossibili dove la morte sarebbe la sola soluzione. Le Carcasse si sono veramente evolute e gli scontri sono cruenti, sgraziati e violenti. Non c'è spazio per la cavalleria, solo per la sopravvivenza. Bisogna prendere decisioni spietate, mantenere nervi e stomaco saldi, reprimere la paura, agire.
Qui c'è tutto quel che speravo di trovare in un libro sugli zombie. Nello specifico realtà. Finora abbiamo avuto solo assaggi di "bella vita" ,si fa per dire, non di quello che avrebbe potuto veramente succedere anche se ci viene descritto a più riprese cosa successe agli albori dell'infezione quando c'era l'Assedio che riuscì a tirare fuori il peggio da ogni umano.
Nei tre libri però c'è un'evoluzione. Quando si pensava che fosse un momento questa crisi, la follia collettiva, gli scempi, il diffondersi dell'infezione e l'organizzazione dei primi rifugi. Che sempre più si sono specializzati sino, però, ad essere insufficienti o non proprio ben protetti ne cosi ben organizzati. Gli esseri umani poi non diventano virtuosi da un giorno all'altro e non sempre esce fuori il meglio. Basti vedere come viene trattata Cass a New Eden, con tutto quel falso moralismo che fa
credere gli altri migliori quando forse non lo sono neanche loro. Si parte dalla speranza di avere un domani al vivere giorno per giorno ma senza mollare mai. Desideri di persone, averi, cibo che Prima dell'infezione erano considerati scontati.

Posso dire di aver letto una trilogia che forse non è al top nel genere, ma concreta e che non ci viene presentata per ciò che non è (certo, chi conosce gli harmony classici potrebbe storcere il naso e credere che ci siano solo zucchero e/o sesso a gogo) ma che ci fornisce un ottimo esempio di futuro apocalittico che non ci risparmia il peggio del peggio. Ma che neanche disdegna i germogli della speranza.

2 commenti:

  1. Mi ispirava! Dopo le due stelline penso che mi passrà del tutto la voglia di leggere la serie :p

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    1. Ma hai letto solo il primo? Io sono un pò masochista e se di solito inizio finisco. Però in questo caso perseverare ha portato fortuna!

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