29/06/18

Anteprima - Recensione di Tutte le nuvole del cielo di Angela Contini

Trama: Estate del 1946. Sofia Mantico, giovane ragazza siciliana, lascia il suo paese per raggiungere l’America con la sua famiglia, portandosi dietro sogni e speranze. Pretty Creek, una deliziosa cittadina del Vermont, è la sua destinazione, dove incontra James, un pugile di belle speranze con un passato turbolento, che combatte clandestinamente per sbarcare il lunario. Sofia rimane subito affascinata dal giovane americano, ma James non sembra ricambiarla, fino a che la ragazza, con la sua spontaneità e solarità, riesce a suscitare in lui un affetto sincero. Gli ostacoli che dovranno superare non saranno pochi. La famiglia di lei non accetta la loro storia e stare insieme sarà più difficile del previsto… 

Inutile dire che sto ballando dalla gioia!
Ho letto svariati mesi fa Tutta la pioggia del cielo, romanzo in cui compare la storia di Sofia e James, quindi è una chicca tutta per chi già conosce il precedente libro. Ma questa novella si può leggere anche senza "basi".

Finalmente ne so di più su questi due personaggi che hanno avuto poco spazio, addirittura parto della fantasia nella storia che li ha ospitati, e che, però, avevano tanto da dire.

Sofia è una giovane italiana giunta con la famiglia in America, a Pretty Creek, nel Vermont. Non le sembra vero vivere in una città del mondo dove il caldo non è soffocante, benché ami la sua soleggiata Sicilia. Spera nel futuro e nelle nuove opportunità.
Qui incontra James, burbero e cupo pugile locale, che la sua famiglia vede subito come fonte di guai, un delinquente, ma Sofia vede altro e, sfacciata e naturale, farà di tutto per costruire un rapporto con lui.

28/06/18

Recensione de Il cielo è ovunque di Jandy Nelson

Trama: Lennie, 16 anni, ha sempre vissuto dietro le quinte, ben contenta di lasciare le luci dei riflettori alla sorella maggiore Bailey. Così, quando quest'ultima muore all'improvviso, Lennie si ritrova scaraventata in un mondo di cui non ha mappe né riferimenti, completamente alla deriva. Per tenere ferma la barca della vita, Lennie si rende conto di aver bisogno di cose molte diverse, praticamente opposte, che solo due persone sembrano capaci di offrirle: Toby, l'ex ragazzo di Bailey, è l'unico che capisce il suo dolore, e Joe, che si è appena trasferito in città, ha da regalarle quella energia e quella musica che lei teme di aver perso per sempre. Ma sole e luna non possono stare nello stesso cielo, e Lennie si ritroverà a dover affrontare il più antico dei dilemmi: stare accovacciati di fronte alla piccola luce di un fuoco che muore, o prendere il coraggio a due mani e alzarsi ad affrontare il buio, in cerca di una luce più grande? 

Da tanto mi dico di leggere questo libro, sin dalla sua prima edizione col titolo in inglese. Strano, ma vero, è stato ripubblicato col titolo tradotto senza voli di fantasia. 

La protagonista è senza di dubbio Lennon Walker, detta Lennie. Un mese fa sua sorella è morta inaspettatamente. Da allora, in casa sua, il dolore regna sovrano. La nonna e lo zio Big sono devastati dalla sofferenza, per non parlare di Lennie che si è estraniata dal mondo. 
Giunge però il momento di tornare a scuola, supportata dall'amica Sarah. Lennie è anche una musicista, una clarinettista per l'esattezza, ed in classe trova un discreto ragazzo che risponde al nome di Joe Fontaine. Inutile dire che l'intero corpo femminile sviene dietro al bel fusto e che Lennon ne sia attratta, ma senza particolari aspettative. Però questo non impedisce al caso di farli interagire. Peccato che la protagonista sia poco incline a tornare a suonare da tempo e che abbia una situazione "equivoca" con Toby,  il fidanzato della sorella, annientato dal dolore come lei.

25/06/18

Recensione di Come siamo diventati nordcoreani di Krys Lee

Trama: Yongju è il rampollo di una delle famiglie più in vista di Pyongyang, la cui vita verrà stravolta nel giro di poche ore. Jangmi invece è poverissima, da sempre in lotta per sopravvivere con ogni mezzo nelle inospitali campagne nordcoreane. Danny è un teenager americano di origini cinesi e coreane, emarginato e deriso dai suoi coetanei. Per ognuno di loro la fuga sarà l’unica scelta possibile. Tre personaggi, tre voci, tre destini che da origini diversissime si incontreranno in uno dei luoghi più pericolosi del pianeta, il confine tra la Cina e la Corea del Nord. Krys Lee descrive un mondo popolato di spie, soldati, fuggiaschi, ladri e missionari, dove la vita di chiunque può essere barattata con poco ma dove i legami e l’affetto riescono in alcuni casi a resistere nelle circostanze più disperate, e offrire, se non un lieto fine, almeno un barlume di speranza.

Non pensavo che la storia di questo paese mi avrebbe colpita tanto. Eppure devo ringraziare Hyeongseo Lee che, con la sua biografia La ragazza dai sette nomi", mi ha aperto una porta sulla Corea del Nord. Io finora conoscevo la Corea del Sud tramite i manhwa.
Ho conosciuto un paese duro e difficile ed ho voluto tornarci.

La storia viene narrata attraverso tre punti di vista che non potrebbero essere più diversi e per questo più completi: Yongju, giovane studente e figlio di una nota e recentemente decaduta famiglia nordocoreana, Yangmi, nordocoreana di confine che cerca di salvarsi vendendosi come moglie e Daehan-Danny, americano di origine cinese- nord coreana ovvero uno joseon-jok.
I loro cammini si incroceranno e la Corea del Nord scaverà nei loro cuori solchi e ferite.

Recensione di L'unico ricordo di Flora Banks

Trama: Flora Banks, diciassette anni, non ha la memoria a breve termine. I suoi ricordi si sono fermati a quando aveva dieci anni: da allora, dopo che una malattia le ha colpito il cervello, deve continuamente fissare i momenti che vive, scrivendoli su un quaderno, su post-it, oppure direttamente sulle mani e sulle braccia. Quello che sa di sé è che mamma e papà le vogliono bene, così come Jacob, il suo adorato fratello maggiore, e che Paige è la sua migliore amica, quella che si prende cura di lei nel difficile mondo esterno. Ma una sera, durante una festa, Drake, il ragazzo di Paige, la bacia sulla spiaggia e stranamente questo ricordo non svanisce come gli altri. Flora ricorda il bacio, ricorda le parole di Drake, ricorda ogni singolo istante di quell'episodio. Possibile che Drake sia l'artefice del miracolo? Peccato però che il ragazzo sia partito per studiare in Norvegia. Flora non ha dubbi: deve raggiungerlo, solo così potrà capire veramente chi è e cominciare a vivere davvero. Ma come può fidarsi degli altri se non può fidarsi nemmeno di se stessa? 

Apro la recensione innazitutto ringraziando Salani Editore per la copia omaggio.

Quando l'evasione incontra la realtà è sempre un piacere ed è sicuramente questo il caso.
Flora Banks non ha la memoria a breve termine. Un tumore gliel'ha portata via a dieci anni e da allora vive molto controllata dai suoi genitori, fa tutto con la sua migliore amica Paige e deve essere sempre certa di avere con sé tutto quanto la aiuti a non smarrirsi, dentro e fuori.
Succede però che Drake, il ragazzo di Paige, sta per partire per le Svalbald, in Norvegia per motivi di studio. Il fatto straordinario è che lui prima della partenza la bacia e lei se lo ricorda!

21/06/18

Gruppo di Lettura Ignite Me di Tahereh Mafi - Presentazione

Buongiorno a tutti,

questo è il nostro quinto appuntamento: dopo esserci addentrati nella storia con Shatter Me, aver conosciuto Warner con Destroy Me, aver proseguito l'avventura con Unravel Me e osservato più da vicino Adam in Fracture Me, eccoci ad Ignite Me, quinto volume (considerando le novelle degli extra sarebbe il terzo).


Se ne prospettano delle belle perché dopo quel che è successo alla fine di Unravel Me non mi aspetto certo la calma piatta. Anzi sono da giorni con le palpitazioni per l'ansia di sapere come andrà a finire!
Intanto facciamoci un'idea di quel che potrebbe succedere e che vivremo assieme passo passo...

Trama: Niente sarà più come prima. Non si sa che fine abbia fatto il Punto Omega. Tutti i compagni di Juliette potrebbero essere morti. Forse la guerra è finita ancora prima di cominciare. Juliette comunque non si arrende: affronterà la Restaurazione. Se vuole sopravvivere, deve sconfiggerla. Ma per abbattere la Restaurazione e l'uomo che l'ha quasi uccisa, le servirà l'aiuto di qualcuno che non avrebbe mai pensato di avere al suo fianco: Warner. E mentre si preparano insieme ad affrontare il loro nemico comune, Juliette scoprirà che tutte le sue certezze - su Warner, sui propri poteri, e perfino su Adam - erano sbagliate.

Un paio di suggerimenti:
1. se volete leggere con noi, recuperate le precedenti letture qualora non lo abbiate ancora fatto.
2. occhio agli spoiler! Accertatevi di essere sempre al passo per non ricevere in anteprima rivelazioni che avreste dovuto scoprire voi.

Per essere sempre aggiornati e discutere follemente con noi della storia è attivo il gruppo Facebook!

Ecco il calendario da tenere sotto mano:


Vi aspettiamo numerosi e ci vediamo il 26 coi primi dieci capitoli della storia! <3

19/06/18

Recensione di Firebird - La resa dei conti di Claudia Gray

Trama: Da quando ha iniziato a viaggiare nel Multiverso grazie al Firebird, lo straordinario congegno inventato dai suoi genitori che permette alla coscienza umana di spostarsi da una dimensione all’altra, Marguerite Caine è al centro di una faida intradimensionale orchestrata dalla Triad. E adesso che ha scoperto il vero obiettivo di quella spietata organizzazione le è chiaro che il destino di centinaia, forse migliaia di mondi è nelle sue mani. Solo che questa volta non potrà contare sull’aiuto di Paul... L’ultimo attacco della Triad lo ha cambiato profondamente, trasformandolo nell’ombra dell’uomo di un tempo, e per quanto lui si sforzi di reagire potrebbe non tornare mai più quello di prima. E dunque, se vuole impedire che il Multiverso venga annientato, dovrà combattere da sola. E la Triad ha appena sfoderato la sua arma vincente: la Marguerite di un'altra dimensione... crudele, psicopatica e sempre un passo avanti. Sarà una lotta all’ultimo sangue, e solo una di loro potrà uscirne vittoriosa.

Per una volta non ci ho messo secoli a finire una serie! Festaaaaa!

Questo è il terzo ed ultimo volume della serie Firebird.
In una dimensione molto simile alla nostra i genitori di Marguerite hanno inventato i Firebird, marchingegni  piccoli, complessi ed affusolati sotto forma di collana, che rendono possibile viaggiare tra le dimensioni.

18/06/18

Recensione di Fracture Me di Tahereh Mafi

Trama: "Mentre Omega Point si prepara a lanciare l'assalto al Settore 45 e i suoi soldati, l'attenzione di Adam non potrebbe essere più altrove. Sta ancora soffrendo per la fine della sua relazione con Juliette, ha paura per la vita del suo migliore amico ed è preoccupato per la sicurezza del fratellino James. E proprio quando inizia a domandarsi se questa è la vita che gli rimane, suona l'allarme. È tempo di guerra.
Sul campo, sembra che tutto vada per il meglio - ma abbattere Warner, il fratellastro di Adam, non sarà facile. La Restaurazione non tollera la ribellione e farà di tutto per annientare la resistenza... incluso uccidere tutte le persone che Adam ama."



Questa novella ero proprio curiosa di leggerla perché volevo conoscere Adam che, in Unravel Me, viene messo sullo sfondo e non poco.
L'ho adorato in Shatter me per quel che dà a Juliette, per la dolcezza e la passione, il coraggio e l'amore.
Nel precedente volume vuole farsi carico dei problemi suoi, di Juliette e James, è tormentato, in difficoltà, non sa che strada prendere. Però non ne parla con Juliette, ritardando quanto avverrà per scelta della ragazza ed aumentando i problemi tra loro.

17/06/18

Recensione di L'ultimo faro di Paola Zannoner

Trama:Un bellissimo faro sul mare e tre settimane di vacanza. Per quattordici ragazzi sta per iniziare un’estate magnifica. Un’estate di amicizie, amori e anche piccoli dissapori. Ognuno di loro ha una storia diversa alle spalle, una ferita da nascondere, un segreto da custodire. Come Samuele, sempre pronto ad attaccare briga con tutti; o Fran, che è così timida da non riuscire a parlare con nessuno; o ancora Ahmed, il ragazzo scappato dalla guerra… E poi c’è Lin, tredici anni e un numero di assenze ingiustificate sufficiente a farsi cacciare da scuola. Dalla vita ha imparato due cose: la prima è che non bisogna mai abbassare la guardia, la seconda è che non ci si può fidare di nessuno. Per questo Lin preferisce starsene per conto proprio piuttosto che fare amicizia con i compagni. Ma una scoperta nella cava di pietra ai piedi del faro cambia tutto: uno strano graffito che mette Lin sulle tracce di una misteriosa e romantica storia d’amore. E così, tra calde giornate d’agosto e meravigliose notti stellate, Lin avrà bisogno di tutto l’aiuto dei suoi amici per riallacciare gli ingarbugliati fili del passato, scoprire la verità e vivere un’avventura che la cambierà per sempre.



Con L’ultimo faro, Paola Zannoner ci regala una storia magistrale. Uno straordinario romanzo corale in cui trovano spazio le voci di quattordici, indimenticabili personaggi. Un racconto sui valori della convivenza e della conoscenza reciproca al di là delle differenze, ma soprattutto sull’irresistibile potere della parola.

Quattordici ragazzi, quattordici storie. Una sola, indimenticabile vacanza.

Un romanzo magistrale dalla penna di un’autrice bestseller.

Preso d'impulso in biblioteca per spezzare letture  più dure che avevo preso in prestito.

La storia è ambientata in estate. Quattordici ragazzi dagli undici ai quindici anni sono appena arrivati in un campo estivo presso un faro che, personalmente, colloco in sud Italia.
Però, eccezioni  a parte, nessuno mi sembra molto contento e convinto di essere lì.
I fatti vengono inizialmente narrati da Lin, testa calda. E' veritiera, quando parla ha pure ragione, ma è troppo sicura del suo parere (perchè ancora non è entrato in scena Tudor), è cinica, disillusa, come me ama poco chi sorride troppo. Poi si crede sempre nel giusto anche per la cattiveria ed il bullismo che fa, non le vede come cattive azioni, anzi deride quelle che ha bullizzato perchè sono brave studentesse e non capiscono che non avranno premi dalla vita.
E' lì per "redimersi", pochi sono lì per scelta.

14/06/18

Recensione di L'animale femmina di Emanuela Canepa

Trama: Rosita è scappata dal suo malinconico paese, e dal controllo asfittico della madre, per andare a studiare a Padova. Sono passati sette anni e non ha concluso molto. Il lavoro al supermercato che le serve per mantenersi l'ha penalizzata con gli esami e l'unico uomo che frequenta, al ritmo di un incontro al mese, è sposato. Ma lei è abituata a non pretendere nulla. La vigilia di Natale conosce per caso un anziano avvocato, Ludovico Lepore. Austero, elegante, enigmatico, Lepore non nasconde una certa ruvidezza, eppure si interessa a lei. La assume come segretaria part time perché possa avere più soldi e tempo per l'università. In ufficio, però, comincia a tormentarla con discorsi misogini, esercitando su di lei una manipolazione sottile. Rosita la subisce per necessità, o almeno crede. Non sa quanto quel rapporto la stia trasformando. Non sa che è proprio dentro una gabbia che, paradossalmente, si impara a essere liberi.

Ho fatto questa lettura grazie al gruppo de Le Personal Book Shopper. Non era prevista e nemmeno sapevo se mi avrebbe convinta, ma ho deciso di provare a scatola chiusa.

Protagonista è Rosita, giovane studentessa di Medicina a Padova che stenta a vivere perchè arranca con un lavoro che non le permette praticamente di studiare. Adesso è fortemente nei guai, ma un evento inaspettato, durante la vigilia di Natale, la mette sulla strada dell'anziano avvocato Ludovico Lepore.
E' la possibilità di ricominciare come segretaria presso lo studio legale dell'uomo di legge. Un impiego ben remunerato, poco pesante, che le permette di avere molto tempo per studiare.
Peccato che ci sia il trucco: l'avvocato la incastra sempre in discussioni misogine e cervellotiche che mettono la nostra protagonista a disagio perché non sa reagire né rispondere e teme anche le conseguenze di quell'eventuale gesto.

13/06/18

Recensione di Fontamara di Ignazio Silone

Trama: Fontamara fu pubblicato a Zurigo nel 1933. Ambientato in un paesino abruzzese, Fontamara appunto, racconta l'eterno conflitto tra "cafoni" e "cittadini", reso ancora più drammatico dall'avvento del fascismo. I contadini e i braccianti, rassegnati ormai e quasi assuefatti a subire senza reagire catastrofi e soprusi di ogni genere, abbrutiti dalla miseria e dalla lotta per la sopravvivenza, trovano la forza di ribellarsi quando si rendono conto dell'ultima, ennesima truffa ordita sulla loro pelle, che, per una coincidenza non casuale, corrisponde temporalmente all'entrata in scena del regime fascista. Figura centrale del romanzo è Berardo Viola, che rappresenta l'esigenza di riscattare una vita di silenzio e passività, esigenza che diverrà essenziale e imprescindibile anche per gli altri "cafoni" fontamaresi. 

Temo i classici, soprattutto del periodo bellico, ma questo è ambientato in Abruzzo,cioè , in Abruzzo!
Deliri a parte, dirò qualcosa di più...

Ignazio Silone, nativo di Pescina dei Marsi, rimane orfano col terremoto del 1915 che ha piegato la Marsica, è cristiano ed antifascista.
La sua narrazione si incentra sui "cafoni", non i maleducati, ma la gente semplice ed ignorante, i contadini che tutto sopportano perchè sempre così è stato, "lor signori"  vogliono i soldi e loro a patire la fame nonostante il sudore versato nella terra.

Recensione di La Russia di Putin di Anna Politkovskaja

Descrizione: Da qualche tempo l'Occidente cerca di tranquillizzarsi sulla Russia presentando Vladimir Putin come un bravo ragazzo volenteroso. Ma ora questo libro di Anna Politkovskaja, giornalista moscovita nota per i suoi coraggiosi reportage sulle violazioni dei diritti umani in Russia, ci svela, in pagine ben documentate e drammatiche, tale autoinganno. Ed è un libro destinato a restare memorabile per la maestria e l'audacia con cui l'autrice racconta le storie (pubbliche e private) della Russia di oggi, soffocata da un regime che, dietro la facciata di una democrazia in fieri, si rivela ancora avvelenato di sovietismo. Ma non si pensi a una fredda analisi politica: “Il mio è un libro di appunti appassionati a margine della vita come la si vive oggi in Russia” scrive la Politkovskaja. E tanto meno si pensi a una biografia del presidente: Putin resta infatti sullo sfondo, anzi dietro le quinte, per essere chiamato sul proscenio soltanto nel tagliente capitolo finale, dove viene ritratto come un modesto ex ufficiale del K.G.B. divorato da ambizioni imperiali. In primo piano ci incalzano invece squarci di vita quotidiana, grottesca quando non tragica: la guerra in Cecenia con i suoi cadaveri “dimenticati”; le degenerazioni in atto nell'ex Armata Rossa; il crack economico che nel '98 ha travolto la neonata media borghesia, supporto per un'autentica evoluzione democratica del Paese; la nuova mafia di Stato, radicata in un sistema di corruzione senza precedenti; l'eccidio a opera delle forze speciali nel teatro Dubrovka di Mosca; la strage dei bambini a Beslan, in Ossezia.

Da anni mi dico che devo iniziare a leggere la Politkovskaja e finalmente l'ho fatto!
Per dirla in breve non me ne sono pentita.

La giornalista ci racconta una Russia poco nota in Occidente ed in America, una potenza che si sta risollevando grazie a Putin che fuori nazione ha una patina di pregio, ma inizia a parlare non da lui, ma dai problemi del Paese e dalla situazione pre-Putin.

10/06/18

Recensione di Ho finalmente capito l'Italia: piccolo trattato ad uso degli stranieri e degli italiani di Philippe Daverio

Descrizione. Il viaggio di un curioso attraverso alcuni momenti della storia, dell'arte e del carattere del nostro paese. Philippe Daverio ci offre un'originale chiave di lettura dell'italia e degli italiani di oggi.



Per quale motivo gli Italiani sono così diversi dagli altri cittadini d’oltralpe? Con questa “autobiografia di un alsaziano che riscopre le proprie origini lombarde” Philippe Daverio cerca di spiegare il nostro Paese a tutti gli stranieri che ci osservano stupiti, ma anche probabilmente a molti italiani. Il testo su articola su dicotomie come il concetto di “campanile” e quello di “Heimat”, di “principe” e di “re”, racconta come ci ha formato la mente la frequenza dei terremoti, la presenza del Papato, la lingua italiana e molte altre particolarità osservate attraverso i suoi occhiali di cittadino europeo per nascita e per vocazione. Una lettura della realtà attuale a più livelli, divertente e piena di spunti inediti, che, anche attraverso il percorso delle immagini, parte dalla conoscenza della storia, della storia dell’arte e della linguistica di un autore che si autodefinisce “antropologo culturale”. 


Dopo aver terminato la collezione di volumi d'arte dell'autore (per cui gradirei una cena visto l'esborso XD) ho deciso di leggere questa sua ultima fatica perchè anche io sto cercando di capirci qualcosa circa il "mio" paese.
Dico "mio" perché purtroppo fatico sempre più a sentirmi italiana.

06/06/18

Recensione di Un attimo, un mattino di Sarah Rayner

Trama: È un lunedì mattina come tanti, sul treno che porta i pendolari da Brighton a Londra. Nei vagoni, visi assonnati, preoccupati, speranzosi. Qualcuno finisce di truccarsi, qualcuno legge, c’è chi chiacchiera e chi ascolta musica dall’iPod pensando alla giornata che lo aspetta. Per Karen e suo marito è una giornata felice: stanno andando a firmare per il mutuo della nuova casa, che accoglierà loro e i due figli. Lou, dal sedile accanto, li osserva e la loro evidente complicità la mette di buon umore, anche se prova un pizzico di invidia per quell’amore sereno e totale che a lei sembra negato. Anna, invece, qualche carrozza più in là, sogna di acquistare la giacca di cui ha visto la foto sulla rivista che sta sfogliando, e piega l’angolo della pagina per ricordarsene.

È tutto normale, è tutto tranquillo... ma poi qualcosa, di colpo, rimescola le carte della vita e quel mattino come tanti diventa il punto di svolta, l’inizio di una settimana drammatica. Legate da una tragica casualità, le tre donne affronteranno insieme i giorni seguenti e troveranno nella loro amicizia la forza per superare il dolore. Insieme scopriranno che, se davvero basta un attimo perché tutto vada in frantumi, la vita non si ferma e ci chiede di tenere il passo..

Letture del tutto impreviste per le challenge! Considerando che ultimamente manco volevo leggere un libro ambientato nel paese della Union Jack. Niente di personale, ma non ora e non di questo genere.
Ma dei libri a disposizione su quel paese era quello che mi attraeva di meno per la trama ed allo stesso tempo di più a pelle.

Il treno delle 7.44 in partenza da Brighton verso Londra è il più utilizzato dai pendolari. Un lunedì mattina come tanti però accade una terribile disgrazia: un uomo muore.

04/06/18

Recensione di Annientamento di Jeff VanderMeer

Trama: Per trent'anni l'Area X - un territorio dove un fenomeno in costante espansione e dall'origine sconosciuta altera le leggi fisiche, trasforma gli animali, le piante, sembra manipolare lo stesso scorrere del tempo - è rimasta tagliata fuori dal resto del mondo. La Southern Reach, l'agenzia governativa incaricata di indagarne gli enigmi e nasconderla all'opinione pubblica, ha inviato numerose missioni esplorative. Nessuna però è mai tornata davvero dall'Area X: chi, inspiegabilmente, ricompariva al di qua del confine era condannato a un destino peggiore della morte. Questa volta, però, sarà diverso: la dodicesima missione è composta unicamente da donne. Quattro donne che non conoscono nulla l'una dell'altra, nemmeno il nome - sono indicate con la funzione che svolgono: l'antropologa, la topografa, la psicologa e la biologa - accettano di partecipare a un viaggio che assomiglia molto a un suicidio. Cosa le ha spinte a imbarcarsi in una missione tanto pericolosa? La biologa spera di ritrovare il marito, uno dei membri dispersi della spedizione precedente. Ma forse cerca anche di fuggire dai suoi fantasmi. E le altre? Cosa nasconde la psicologa, ambigua leader del gruppo? Quando le quattro esploratrici incappano in una strana costruzione mai segnalata da nessuna mappa, capiranno che fino a quel momento i disturbanti misteri dell'Area X erano stati appena sfiorati. 

Ho scoperto questo libro per caso ed ho pensato che la copertina fosse orripilante. Mi ricorda i fiumi o gli stagni con eccessiva vegetazione a causa dell'eutrofizzazione. Mi ha sempre trasmesso angoscia questo fenomeno, visivamente ed olfattivamente, poi razionalmente.

Questo primo volume si presenta subito in maniera particolare.
La biologa sta partendo in missione verso l'area X con la psicologa, l'antropologa e la topografa.
Nessuna conosce il nome dell'altra per ragioni ben precise. Si vive quindi nell'anonimato.
Tutte però hanno subito un addestramento intensivo per entrare nell'area e chissà se basterà. Di undici spedizioni ne è tornata una ed i membri non sono tornati sani in nessun senso.

02/06/18

Recensione di Immigrazione cambiare tutto di Stefano Allievi

Descrizione: Le migrazioni ci sono. Sono sempre di più e saranno ancora di più in futuro. Non è più il tempo dei problemi senza risposta: è il momento delle soluzioni.

L’immigrazione è un fenomeno strutturale da decenni. Tuttavia è sempre stato affrontato in termini di emergenza, come fosse un fatto episodico. Ma l’estensione, la qualità e la quantità del processo sono tali da esigere una soluzione complessiva al nostro sistema di convivenza che non sottovaluti il malessere diffuso nell’opinione pubblica. Le recenti polemiche intorno al ruolo delle ong nei salvataggi sono l’ultimo degli esempi. Per non dire della crescente xenofobia che rischia di indebolire la coesione sociale del nostro paese. L’immigrazione irregolare, il trafficking (i suoi costi e i suoi morti), i salvataggi, i respingimenti, la gestione dei richiedenti asilo con le sue inefficienze, le forme dell’accoglienza. E ancora, i problemi legati ai rimpatri, alla cittadinanza, alle implicazioni delle diverse appartenenze religiose: è urgente e necessaria una riflessione critica onesta su tutte le questioni che accompagnano le migrazioni attuali, affrontando quelle più spinose, con il coraggio di proposte radicali. 



Chi mi conosce sa che questo tema mi è a cuore e mi infiamma.

Conoscevo già il Professor Allievi da "Tutto quello che non vi hanno mai detto sull'immigrazione", volume esplicativo e chiarificatore del fenomeno e dei luoghi più comuni.

Questo volume, pur non ripartendo da lì, introduce al fenomeno inserendo possibili soluzioni.

Leggendo, sono convinta che l'uomo abbia la memoria corta.  Non ricorda che all'inizio dell'umanità l'umanità migrava, lo ha fatto a lungo e che gli italiani il secolo scorso emigravano che era un piacere (con una pessima fama, tra l'altro, aggiungo io).
Mi stupisce tutto questo odio, tutta questa chiusura mentale, tutta questa ricerca di soluzioni tout-court che, sì, sono immediate, ma porteranno allo sfacelo ed a guai grandi, a divisione e rancore.
Basterebbe pensare, come questo volume ci mostra.