27/09/18

Recensione di Universi sconosciuti di Angela Contini - The Hunted series #1

Trama: Abby Allen si definisce “un’edizione limitata”, non per esemplare bellezza, ma per una serie di qualità che la rendono un tipo curioso e un po’ fuori dal comune. Diciotto anni, logorroica e con la sorprendente capacità di creare situazioni imbarazzanti, Abby ha una fissa per Superman e spera di incontrare un ragazzo che, pur senza superpoteri, gli assomigli almeno un po’, per integrità ed eroismo. Il destino sembra accontentarla e quando incontra Kevan, la sua vita prende improvvisamente una strana piega, dando inizio a una girandola di eventi che un passo alla volta, riveleranno il segreto che è sepolto nel suo passato. In una realtà dove nessuno è ciò che sembra, si sta compiendo una guerra aliena in cui si muovono personaggi intriganti e complessi. Le loro storie si intrecceranno irrimediabilmente le une alle altre, costringendo Abby a subire agghiaccianti rivelazioni su se stessa. Saranno Kevan e un gruppo di ragazzi dotati di poteri straordinari ad accompagnarla in questa avventura, e mentre scende a compromessi con il suo nuovo io, sarà l’amore che prova per Kevan a tenerla saldamente ancorata alla realtà. E allo stesso tempo, la costringerà a prendere decisioni che la allontaneranno sempre di più dal suo supereroe. 

Leggere Angela Contini è sempre una garanzia.
A questa serie poi tengo molto, so che è stata una delle prime scritte da lei. All'inizio, quando la scoprii, fui restia a leggerla perché venivo dalla lettura di Obsidian della Armentrout, che ci aveva messo molto a conquistarmi. Temevo un doppione, ma mi dissi che avrei dovuto provare più avanti.
La pubblicazione con Newton è stata l'occasione giusta. Ne approfitto per ringraziare l'ufficio stampa per la copia digitale, ma chiedo venia del ritardo nella recensione, cui per rimediare ho affiancato l'acquisto della copia digitale su Kindle sia nei confronti dell'autrice che dell'editore.

In questa creazione dell'autrice (una vera e propria serie! Evviva!) la protagonista è Abby Allen, una diciottenne pasticciona, dalla parlantina sciolta e sicuramente anticonformista nonché nerd senza speranza, in tutti i sensi visto che spera di trovare praticamente l'alter ego di Superman come fidanzato. Ridi e scherza, nella sua scuola arrivano due nuovi studenti, entrambi affascinanti: Dakota e Kevan.
Dell'altezzosa ragazza non serve fare troppa nota, ma del procace ragazzo sì. Quel che Abby non sa è che sono alieni e che la loro missione è scovare ibridi nella scuola per eliminarli, in quanto minaccia per gli alieni, né che lei sia una loro indiziata, dunque in pericolo.

26/09/18

Recensione di Quello che ti dirò di Albert Espinosa

Trama: Izan ha quarant'anni ed è sordo. Suo padre si è sempre rifiutato di parlargli nella lingua dei segni e non ha mai voluto accettare la sua disabilità. I due hanno un rapporto difficile: fin da quando Izan era piccolo il padre lo ha trascurato per il suo lavoro: cercare bambini scomparsi. Ma ora è anziano e malato e Izan decide di accompagnarlo in Italia, sul lago di Como, per aiutarlo ad affrontare il suo ultimo caso, quello di Catherina, una tredicenne vittima di abusi. Una volta lì, però, i due scoprono che le cose non sono come sembrano: Catherina è ricoverata in un ospedale psichiatrico e non ha affatto tredici anni. La versione della ragazza non regge e, in più, nessuno sa chi sia veramente e da dove venga. Catherina racconta una storia incredibile, ma la verità non è solo una fredda successione di fatti e Izan dovrà rivedere tutto il suo passato... L'autore di "Braccialetti rossi" torna in libreria con un nuovo romanzo in cui una trama ricca di colpi di scena si combina con la capacità di Espinosa di toccare temi importanti come la malattia, l'eutanasia e il bullismo, di approfondire le emozioni umane e di trasmetterci la voglia di affrontare la vita a viso aperto. Un libro che ci aiuta a combattere la paura di aver paura.

Questo romanzo è il primo che leggo dell'autore.
Finora non sono mai stata attratta dai suoi volumi, ma i rapporti figli-genitori mi ispirano sempre perché non è detto che siano rosei.
Il protagonista in questione ne è la dimostrazione. Izan diventa sordo durante l'adolescenza e suo padre non ha mai voluto comunicare con lui tramite LIS, il linguaggio dei segni. A peggiorare la situazione la professione del padre che cerca bambini scomparsi e che pare lasciare sullo sfondo proprio suo figlio.
A settant'anni suonati suo padre vuole partire per l'ultima ricerca. Una ragazzina gli ha scritto per chiedere aiuto, descrivendo una situazione terribile ed a tratti surreale. Qualcosa non torna, ma l'uomo è stuzzicato e decide di partire.

25/09/18

Recensione di L'educazione di Tara Westover

Trama: Tara, la sorella Audrey e i fratelli Luke e Richard sono nati in una singolare famiglia mormona delle montagne dell'Idaho. Non sono stati registrati all'anagrafe, non sono mai andati a scuola, non sono mai stati visitati da un dottore. Sono cresciuti senza libri, senza sapere cosa succede nel mondo o cosa sia il passato. Fin da piccolissimi hanno aiutato i genitori nei loro lavori: in estate stufare le erbe per la madre ostetrica e guaritrice, in inverno lavorare nella discarica del padre, per recuperare metalli. Fino a diciassette anni Tara non aveva idea di cosa fosse l'Olocausto o l'attacco alle Torri gemelle. Con la sua famiglia si preparava alla sicura fine del mondo, accumulando lattine di pesche sciroppate e dormendo con uno zaino d'emergenza sempre a portata di mano. Il clima in casa era spesso pesante. Il padre è un uomo dostoevskiano, carismatico quanto folle e incosciente, fino a diventare pericoloso. Il fratello maggiore Shawn è chiaramente disturbato e diventa violento con le sorelle. La madre cerca di difenderle, ma rimane fedele alle sue credenze e alla sottomissione femminile prescritta. Poi Tara fa una scoperta: l'educazione. La possibilità di emanciparsi, di vivere una vita diversa, di diventare una persona diversa. Una rivelazione. Il racconto di una lotta per l'autoinvenzione. Una storia di feroci legami famigliari e del dolore nel reciderli. 

L'educazione è una sorprendente autobiografia.
Quando ho iniziato a leggerlo, non ne ero consapevole, ma leggendo ho iniziato a pormi delle domande.

Tara fa parte di una numerosa famiglia e vive nell'Idaho. I suoi genitori sono mormoni e suo padre ha un fortissimo senso religioso, molto maggiore rispetto a quello degli altri credenti dello stesso ramo, mentre la madre è una succube del marito.
Questo è stato un problema per la ragazza e la famiglia intera. Se da piccoli è normale non farsi domande, quando si è grandi si inizia a percepire quel che non va.

17/09/18

Il matrimonio di mia sorella di Cinzia Pennati

Trama: Bellissima, sognatrice, piena di energia, da sempre Celeste è la prediletta della famiglia, adorata dagli amici e dai numerosi corteggiatori. Finalmente è arrivato il giorno che tutti aspettavano: le nozze con Roberto, l'uomo ideale, solido e affidabile. Un matrimonio in grande stile, ben diverso dalla rapida cerimonia con cui si è sposata la sorella maggiore Agnese. D'altronde, Agnese è la figlia concreta e responsabile, quella su cui si può sempre contare, che non riserva sorprese. Eppure, a quasi quarant'anni, con due bambine, un lavoro estenuante e un marito con cui forse la magia non c'è mai stata, Agnese comincia a vacillare: è veramente questa la vita che desiderava? E quando perfino Celeste, così sicura e perfetta, viene messa in crisi da un ritorno del tutto inaspettato, Agnese non può che ricorrere all'aiuto delle donne di famiglia: la madre Ines, in eterno conflitto con la nonna; la cugina Fiamma, che porta dentro un segreto inconfessabile; e l'eccentrica zia Rosa, che non si è mai sposata ma nasconde nel suo passato una passione mai rivelata... Nell'arco di un solo giorno molto speciale, tra ricordi, intrighi, confessioni e colpi di scena, Agnese scoprirà che ogni matrimonio ha i suoi scricchiolii, che ogni passione ha il suo carico di dolore e che, forse, non è mai troppo tardi per dare una svolta alla propria vita.

Agnese è una donna come tante e questa storia comincia perché deve andare, va da sé, al matrimonio di sua sorella, Celeste.
In ventiquattr'ore si dipanerà la storia di una famiglia genovese ed Agnese ci mostrerà il suo animo nell'intimo.
La mattina del matrimonio tutto è frenetico come sempre, anzi di più. La protagonista, che tanto avrebbe agognato una mezz'ora per sé, deve predisporre l'organizzazione familiare e poi precipitarsi a casa della sorella per partecipare, non si sa bene in quale ruolo attivo, alla preparazione della sposa. Quel che sospetta è che la giornata sarà difficile, ancora non sa bene quanto né in che vespaio si sia andata a cacciare.

14/09/18

Recensione di La tentazione di essere felici di Lorenzo Marone

Trama: Settantasette anni, vedovo da cinque, Cesare Annunziata ha deciso di fregarsene di tutti, a partire dai due figli, e di vivere gli anni che gli rimangono senza fare bilanci, per paura che non tornino, tra un bicchiere di vino con Marino, l’anziano del secondo piano, poche chiacchiere con Eleonora, la gattara del condominio e qualche sporadico incontro carnale con Rossana, la matura infermiera che arrotonda la pensione con attenzioni a pagamento per i vedovi del quartiere. Ma poi, nel condominio, arriva la giovane ed enigmatica Emma, sposata a un losco individuo che così poco le somiglia e che la gravidanza rende tanto fragile e bella. Cesare capisce subito che in quella coppia c’è qualcosa che non va, ma non intende certo impicciarsi, se non fosse per quella muta richiesta d’aiuto negli occhi tristi di Emma.

E finalmente ho letto il primo scritto di Lorenzo Marone.
Non sapevo cosa aspettarmi perché i romanzi con gli anziani non sono la mia passione.

Protagonista, va da sé, è un "anziano", ma Cesare Annunziata non rientra certo nella categoria perché a settantasette anni, che ha e che sente raramente, ha deciso da qualche anno di vivere finalmente la vita che si è precluso sino ad allora.
Infatti ora si gode senza remore gli anni che gli restano, nonostante i figli Sveva e Dante abbiano delle perplessità che la prima certo non si fa pregare per far uscire dai denti, dimostrando di assomigliare  non poco allo scorbutico genitore. Dante invece fa più fatica ad interagire col padre, pur avendo la massima stima da quest'ultimo.
Questo signore burbero e deciso troverà sulla sua strada un imprevisto non da poco. Si fa catturare dalle vicende della bella vicina Emma che sembrerebbe avere un marito incline alla violenza.
Per Cesare sarà un viaggio tra le sue memorie e l'inizio di un percorso personale particolare che scatenerà una reazione a catena in tutti i rapporti personali ed importanti che coltiva. E'  la prova che non si è mai arrivati e che gli eventi possono cambiare la nostra vita anche quando è tardi, permettendoci di migliorare, di fare chiarezza su di noi.

10/09/18

Recensione di Eleanor Oliphant sta benissimo di Gail Honeyman

Trama: Mi chiamo Eleanor Oliphant e sto bene, anzi: benissimo.

Non bado agli altri. So che spesso mi fissano, sussurrano, girano la testa quando passo. Forse è perché io dico sempre quello che penso. Ma io sorrido, perché sto bene così. Ho quasi trent’anni e da nove lavoro nello stesso ufficio. In pausa pranzo faccio le parole crociate, la mia passione. Poi torno alla mia scrivania e mi prendo cura di Polly, la mia piantina: lei ha bisogno di me, e io non ho bisogno di nient’altro. Perché da sola sto bene. 

Solo il mercoledì mi inquieta, perché è il giorno in cui arriva la telefonata dalla prigione. Da mia madre. Dopo, quando chiudo la chiamata, mi accorgo di sfiorare la cicatrice che ho sul volto e ogni cosa mi sembra diversa. Ma non dura molto, perché io non lo permetto.
E se me lo chiedete, infatti, io sto bene. Anzi, benissimo.
O così credevo, fino a oggi.
Perché oggi è successa una cosa nuova. Qualcuno mi ha rivolto un gesto gentile. Il primo della mia vita.
E questo ha cambiato ogni cosa. D’improvviso, ho scoperto che il mondo segue delle regole che non conosco. Che gli altri non hanno le mie stesse paure, e non cercano a ogni istante di dimenticare il passato.
Forse il «tutto» che credevo di avere è precisamente tutto ciò che mi manca. E forse è ora di imparare davvero a stare bene.
Anzi: benissimo.
Gail Honeyman ha scritto un capolavoro. Un libro che a detta di tutta la stampa internazionale più autorevole rimarrà negli annali della letteratura. Un romanzo che per i librai è unico e raro come solo le grandi opere possono essere. I numeri parlano da soli: venduto in 35 paesi, per mesi in vetta alle classifiche, adorato sui social dalle star del cinema più impegnate, vincitore del Costa First Novel award, presto diventerà un film.
Una protagonista in cui tutti possono riconoscersi. Perché spesso ci si rifugia nella propria realtà per non vivere quello che c’è veramente fuori. In quel riparo si crede di stare benissimo, ma basta una folata di aria fresca per capire che troppo è quello che si sta perdendo.  

Eleanor Oliphant è una giovane donna di trent'anni. Vive da sola, lavora da nove anni nella stessa azienda in Scozia ed ha idee e giudizi, anche piuttosto lapidari, su tutto e tutti. Non è una persona che definiremmo alla mano, ma lei se ne frega tranquillamente e, con un suo tipico rigore, dice senza remore quel che pensa. E' estremamente colta e raffinata nel modo di esprimersi. Per lei il dovere conta molto e guarda dall'alto in basso i suoi colleghi. Aspirazioni particolari non ne ha, vive semplicemente nella sua routine.
Ma poi... scocca il colpo di fulmine e sembra che Eleanor voglia cambiare molto di sé e crearsi una vita diversa, conquistare colui che ha attirato le sue attenzioni. Peccato che  all'improvviso l'universo decida che la vita sociale mai avuta dalla giovane debba palesarsi tutta in un colpo. Così a partire dalla conoscenza col nuovo tecnico informatico, Raymond, un tizio che sembra sciatto e volgare, ma che ha un cuore d'oro e all'aiuto di un anziano in difficoltà, Sammy, tutto inizia a cambiare per lei. Che non ne sarà sempre molto entusiasta, anzi a volte sarà addirittura perplessa o contrariata. Il mondo per lei è interamente da scoprire.

04/09/18

La chimera di Praga - Lettura di Gruppo - Presentazione

Buongiorno cari lettori,

settembre sarà un mese di letture di gruppo!
Si torna a scuola, finiscono definitivamente le ferie, c'è aria di nuovi inizi. Mica potevamo esimerci, no?



Questa volta, sempre in compagnia di valide blogger, leggeremo assieme La chimera di Praga di Laini Taylor.
L'idea è di leggere assieme tutta la serie, ma andiamo con calma... Un volume per volta!

Trama: Karou ha 17 anni, è una studentessa d’arte e per le strade di Praga, la città dove vive, non passa inosservata: i suoi capelli crescono di un naturale blu acceso, la sua pelle è ricoperta da un’intricata filigrana di tatuaggi e parla una straordinaria quantità di lingue. Spesso scompare per giorni, e nessuno sospetta che durante quelle assenze vada in giro per il mondo a compiere missioni per Sulphurus, il demone chimera che l’ha adottata alla nascita. Karou non sa nulla delle proprie origini, né possiede ricordi dei suoi veri genitori, e una strana sensazione di vuoto, di memoria perduta agita i suoi pensieri e i suoi sogni senza mai abbandonarla. Così la sua quotidianità praghese, dominata dalla passione per il disegno, è intervallata da improvvisi ed esotici viaggi che la conducono fin dentro i più fumosi vicoli della medina di Marrakesh. Chi è dunque questa giovane e talentuosa avventuriera? Quale mondo si cela in quei disegni di corpi metà animali e metà umani che costellano i suoi fogli? Arriverà una guerra, spietata e senza tempo, a svelare la natura di Karou e della sua famiglia e a farle conoscere il vero amore, tanto passionale quanto contrastato. Il risultato sarà un racconto ricco di atmosfere, in cui figure di antiche religioni si fonderanno con la tradizione magica del vecchio mondo.

Questa è la trama del primo volume della serie così composta:
  1. La chimera di Praga
  2. La città di sabbia
  3. Sogni di mostri e divinità
  4. Notte di marionette e torte (novella)
Per me è anche una sfida. Ho letto poco dopo l'uscita questo volume e devo dire che non mi ha entusiasmato quanto ad altri. Riconosco il potenziale della storia, ma voglio vedere se, leggendo assieme, riesco ad apprezzare l'intera serie (che non ho comunque proseguito nel tempo).
Non dico che non mi sia piaciuto, ma sono rimasta perplessa. Per il resto l'aura di mistero che avvolge il primo volume è stuzzicante.

Ecco a voi il calendario, sotto vi accludo i link dei blog che ospitano le tappe.
L'unica regola? Leggere con noi per divertirci assieme! Se volete raggiungeteci anche nel gruppo Facebook


Ci sarete??? Spero proprio di sì!
Un piccolo incentivo, se non possedete i libri, è questo: la trilogia è disponibile in kindle unlimited e da cinque giorni Fazi propone uno sconto del 25% per l'acquisto dei volumi cartacei in questione.

Al 7 settembre!

03/09/18

Recensione de Il nido di Tim Wi

Trama: Tom Keely, ex avvocato ambientalista molto noto, ha perso tutto. La sua reputazione è distrutta, la sua carriera è a pezzi, il suo matrimonio è fallito, e lui si è rintanato in un appartamento in cima a un cupo grattacielo di Fremantle, da dove osserva il mondo di cui si è disamorato, stordendosi con alcol, antidolorifici e psicofarmaci di ogni sorta. Si è tagliato fuori, e fuori ha intenzione di restare, nonostante la madre e la sorella cerchino in ogni modo di riportarlo a una vita attiva. Finché un giorno s’imbatte nei vicini di casa: una donna che appartiene al suo passato e un bambino introverso. L’incontro lo sconvolge in maniera incomprensibile e, quasi controvoglia, permette che i due entrino nella sua vita. Ma anche loro nascondono una storia difficile, e Keely presto si immerge in un mondo che minaccia di distruggere tutto ciò che ha imparato ad amare, in cui il senso di fallimento è accentuato dal confronto continuo con la figura del padre, Nev, un gigante buono impossibile da eguagliare. In questo romanzo coraggioso e inquietante, Tim Winton si chiede se, in un mondo com- promesso in maniera irreversibile, possiamo ancora sperare di fare la cosa giusta.

Scritto con una prosa trascinante che rivela punte di umorismo nero e spietato, Il nido è il toccante racconto dell’incontro salvifico tra due solitudini che trovano l’una nell’altra un barlume di speranza. Una storia di miseria e fallimenti, dipendenze e marginalità, sullo sfondo di un’Australia ricca di contrasti, in cui la bellezza struggente dei paesaggi fa a pugni con la periferia urbana, straniante e ostile, dell’estremo lembo del mondo.

Ho preso questo libro per curiosità. 
Mi attirava l'ecologista fallito, burbero e chiuso nella sua solitudine interrotta da una vicina che in realtà è una ex conoscente. Anche se pensavo che le cose fossero narrate diversamente,  non è stato  male.

Tom Keely è un avvocato ecologista fallito, ha divorziato, vive da solo in maniera squallida. Si sta distruggendo di medicinali a scopo ansiolitico. Poi un giorno si scontra con Gemma Buck, sua ex conoscente d'infanzia e lei e suo nipote Kai irrompono nella sua vita.