10/01/20

Recensione de L'orso e L'usignolo di Katherine Arden

Trama: In uno sperduto villaggio ai confini della tundra russa, l’inverno dura la maggior parte dell’anno e i cumuli di neve crescono più alti delle case. Ma a Vasilisa e ai suoi fratelli Kolja e Alëša tutto questo piace, perché adorano stare riuniti accanto al fuoco ascoltando le fiabe della balia Dunja. Vasja ama soprattutto la storia del re dell’inverno, il demone dagli occhi blu che tutti temono ma che a lei non fa alcuna paura. Vasilisa, infatti, non è una bambina come le altre, può “vedere” e comunicare con gli spiriti della casa e della natura. Il suo, però, è un dono pericoloso che si guarda bene dal rivelare, finché la sua matrigna e un prete da poco giunto nel villaggio, proibendo i culti tradizionali, compromettono gli equilibri dell’intera comunità: le colture non danno più frutti, il freddo si fa insopportabile, le persone vengono attaccate da strane creature e la vita di tutti è in pericolo. Vasilisa è l’unica che può salvare il villaggio dal Male, ma per farlo deve entrare nel mondo degli antichi racconti, inoltrarsi nel bosco e affrontare la più grande minaccia di sempre: l’Orso, lo spaventoso dio che si nutre della paura degli uomini. Nell’incantevole scenario della tundra russa, il primo capitolo di una nuova trilogia fantasy. Un’appassionante storia dal sapore antico sull’eterna lotta tra il Bene e il Male.

Grazie al Gdl di Empire of Fantasy & sci-fi ho letto questo libro che già possedevo.


Le prime righe sono pura magia.
Veniamo introdotti in questa Russia tardomedievale ricca di particolari.
La storia principale ha luogo a Lesnaja Zemila, villaggio rurale della Rus Settentrionale, uno dei molti territori che ha votato la propria fedeltà al khan e ai mongoli che proteggono i popoli che osservano il tributo.
Vasilisa Petrovna è la figlia più giovane di Petr Ivanovic ed è cresciuta dalle fiabe della balia Dunja, storie che recano al loro interno avvertimenti a chi le ascolta oltre che spiriti, creature dei boschi, dei laghi e dei fiumi e demoni.
Per Vasja sono un po' più che storie, lei vive la magia che la circonda, ma questa attitudine nel tempo la farà bollare come strana, addirittura strega. L'arrivo della matrigna Anna Ivanovna e del prete Konstantin turberanno gli equilibri delle terre di Petr, portando sventura e carestie, risvegliando un male che era sempre stato tenuto sotto controllo. Vasja, con la sua abilità, potrà fare molto per contrastarlo, ma dovrà anche aprirsi al Re dell'Inverno.

Questa storia si può riassumere semplicemente con "fantastica"!
Innanzitutto l'ambientazione realistica mi piace molto. Mi sembra davvero di essere nei territori russi del medioevo, di vivere il freddo e le tradizioni tipiche del periodo, la corte feudale, le dinamiche di corte e di governo, quelle religiose ortodosse. C'è un forte collegamento col mondo reale.
Poi l'elemento folcoristico e culturale delle fiabe. La più affascinante è proprio quella del Re dell'Inverno, Morozko, Morte. Le storie sono "finte", ma nel romanzo la fiaba si fonde con la realtà ed ecco che la popolazione le rispetta, mentre Vasja vede proprio questi esseri con cui parla ed a cui reca omaggio.
Quello in cui vivono è un mondo perfettamente a cavallo tra idoli e cristianesimo.
Anche l'attenzione linguistica e quella storica non sono indifferenti. Sono frequenti le note che spiegano l'origine dei nomi e di molti dettagli. Ad esempio l'origine del termine "cremlino", che fa pensare al famosissimo centro del potere moscovita, ma che ha origini più antiche e che rispecchia, di fatto, il centro del potere feudale.
L'intero libro è pervaso da un'atmosfera da sogno. Realtà, mito ed avvenimenti sono fusi in un unico insieme.
I personaggi sono tutti realistici, ben descritti nel bene e nel male, così come abitudini, luoghi, odori e sapori.
Il linguaggio utilizzato è corposo, descrittivo, comunque non complicato. L'autrice non ha fretta di narrare le vicende, le fa svolgere nel tempo che ritiene necessario. Questo non è un libro sbrigativo, non ci sono colpi di fulmine. Magari alcuni aspetti vanno per le lunghe (la storia ha inizio prima della nascita di Vasja, però ve n'è motivo), ma è un libro equilibrato e ricco, per nulla superficiale. Tutto conta e tutto è ben legato.

Inutile dire che è stata una lettura favolosa e che spero presto di leggere il seguito che già ho.


2 commenti:

  1. mi fa piacere sapere leggere che ti sia piaciuto *^*

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