28/01/20

Recensione di Ogni cosa è illuminata di Jonathan Safran Foer - Ci provo con #5

Buongiorno Lettori,

oggi riprende la rubrica dedicata ai nostri esperimenti: Ci Provo Con. L'idea nasce, come sempre, grazie a La lettrice sulle nuvole.
Ogni mese sceglieremo un libro di un autore mai letto e ciò dovrebbe contribuire a diminuire la nostra tbr, ma sappiamo che si tratta di un'illusione.
Gli spoiler sono ammessi, benché normalmente segnalati se presenti.



Trama: Con una vecchia fotografia in mano, un giovane studente ebreo americano intraprende un viaggio in Ucraina alla ricerca della donna che (forse) ha salvato suo nonno dai nazisti. Ad accompagnarlo sono il coetaneo ucraino Alex, della locale agenzia «Viaggi Tradizione», suo nonno – affetto da una cecità psicosomatica ma sempre al volante della loro auto – e un cane puzzolente. Il racconto esilarante, ma a tratti anche straziato, del loro itinerario si alterna a una vera e propria saga ebraica, che ripercorre la storia favolosa di un villaggio ucraino dal Settecento fino alla distruzione avvenuta a opera dei nazisti. Un viaggio immaginoso aggrappato ai fili della memoria, fili impregnati di vita vera, storie d’amore, vicende tragiche e farsesche. Un modo tutto nuovo di rileggere il passato per illuminare il nostro presente. 

Questo libro è entrato nella mia TBR per un  gruppo di lettura, purtroppo rimandato al 10 febbraio.
Non ero convinta della lettura, ma, quando si tratta di biblioteca, leggo a scatola chiusa.

Il cuore della storia si trova nell'obiettivo di Foer di rintracciare Augustine, se così si chiama, per scoprire quella parte di passato che ha permesso a suo nonno ebreo di sopravvivere alla Seconda Guerra Mondiale e raggiungere l'America in modo da continuare la sua linea familiare. Così, come molti ebrei, parte per la ricerca del passato e si reca in Ucraina, a Odessa, per partire con Alex e suo nonno al fine di scoprire la verità.
L'inizio del viaggio non è dei migliori. Alex parla malissimo l'inglese (e lo sappiamo anche noi perché viene scritto male appositamente per farcelo capire...Il traduttore deve aver avuto un esaurimento nervoso a fine lavoro e per fortuna che non sono così tutti i capitoli) e suo nonno è scontroso e non vuole far questo viaggio, ma noi lo scopriremo solo alla fine il perché.
Sarà una ricerca a tappeto di una porzione d'Ucraina, spesso infruttuosa.
La storia si alterna ai capitoli di ricerca (scritti da Alex e corretti da Foer?) alle lettere di Alex a Foer/Jonathan e a dei capitoli che ripercorrono la storia di Trachimbrod, da dove probabilmente proviene Augustine, sin dal 1791 (un parto, praticamente, e gran malessere a saltare tra 1791, 1940-1945 e 1997) poiché ci si concentra sulla bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis nonna del nonno di Foer.

E niente, io sono rimasta molto delusa.
Il libro,  nonostante la mia reticenza, è scorrevole. Fila liscio.
Lo smacco più grande è che la storia non si conclude. Certo, c'è un seguito. Ma, tutta la trama e l'ordito che ci vengono mostrati non portano ad un disegno, ad un capo, ma anzi si sfasciano e scopriamo cose che riguardano il nonno di Alex e collegate ad Augustine e pure uno sclero di Alex verso suo padre, ma il romanzo finisce nel nulla.  E io dopo 327 pagine voglio una FINE, anche con cliffhanger, ma una FINE.
Non è nemmeno facile da leggere, non sempre. Tra il linguaggio di Alex (unica nota davvero realistica perché dà veramente l'idea di uno che mastica malamente un idioma) ed altri elementi anomali, la fatica di seguire i capitoli del passato, che sono tra i più suggestivi, ma anche confusi (giuro che ad un certo punto temevo che le date fossero sbagliate e nessuno se ne fosse accorto perché la gente era davvero analfabeta poiché ci sono salti temporali notevoli e poco chiari).
E quindi....Tanto ben parlare, ma a me non ha dato nulla. Il tema del nazismo si risolve in un "vennero a sparare a tutti, ci sono stati ben pochi sopravvissuti" e la ricerca in una perdita di tempo e dettagli che volevano essere "ironici" e che mi hanno lasciata con la bocca storta e non certo dal ridere o dalla gioia per la sagacia. Ho letto Destinatario sconosciuto di Katherine Kressmann Taylor, libretto epistolare di 76 pagine ambientato nel 32/33, scritto nel 1938, e non c'è paragone con quel che mi ha trasmesso Foer e quanto invece la Taylor.

Quindi mi spiace, ma è andata buca.

Qui di seguito le colleghe blogger che hanno partecipato a gennaio.


16 commenti:

  1. Peccato, quando un libro non piace e soprattutto non lascia nulla. E' comunque un genere che non amo alla follia

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    1. Io ho problemi col periodo storico, ma un libro fatto bene è bello sempre. In questo caso niente scintilla.

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  2. questo autore vorrei leggerlo da un po', magari cambio titolo

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    1. Anche perché ne ho sentito parlare bene, questo libro è comunque particolare e potrebbe semplicemente essere inadatto a me al contrario di altri suoi lavori che non conosco.

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  3. Di questo autore ho almeno due titoli nel Kindle. Devo leggerlo. Vorrei leggerlo. Ma ogni volta cerco una scusa per rimandare il momento!

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  4. Non ho letto nulla di questo autore e sinceramente non mi attira particolarmente

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    1. Non so se darti torto, temo di aver cominciato dal "peggiore".

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  5. Peccato, quando c'è una lettura deludente è sempre un peccato, però grazie alla tua recensione potrò escludere questo titolo e dare spazio ad altro.

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    1. Temo che avrei dovuto leggere l'altro suo noto lavoro, ormai è andata e anche a voglia!

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  6. Mai letto questo autore e sinceramente poco mi ispira, dopo la tua recensione poi credo che non prenderò nemmeno in considerazione questo titolo

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    1. Un pò mi dispiace sempre troncare, ma proprio non c'è stato feeling.

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  7. anche io di questo autore ho tanto sentito parlare ma non ho letto nulla, non ne sono ispirata e vista la tua recensione mi sa che continueremo su strade differenti

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    1. Mai dire mai. A me non è piaciuto, chissà se leggerò il suo più famoso di cui tutti mi han detto bene.

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  8. Anch'io come le altre Blogger, passo visto la tua recensione, anche se dalla trama mi ispirava!

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    1. Esco da una recensione post gruppo di lettura. A tanti non è piaciuto, sono emerse nuove chiavi di lettura che non ho potuto recuperare prima, ma probabilmente è un libro di nicchia.

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