29/12/20

Recensione de Il mondo dei fiori e dei salici di Masuda Sayo

 

Trama: “Il mondo dei fiori e dei salici” (karyūkai) è il mondo delle geisha, un mondo che negli stereotipi dell’Occidente rievoca atmosfere eleganti, preziosi kimono di seta, musiche e cerimonie del tè.

Masuda Sayo, invece, testimonia una realtà differente, quella delle onsen geisha, le donne che praticano la professione nelle stazioni termali lontane dai raffinati ambienti cittadini. Con uno stile semplice e diretto, ma estremamente coinvolgente, racconta la sua infanzia di bambina abbandonata e poi venduta, la dura quotidianità sua e delle compagne durante gli anni di apprendistato; descrive l’ambiente delle sale da tè con le ambigue figure dei frequentatori, la lotta intrapresa per cambiare vita, la povertà vissuta in un Giappone uscito dalla Seconda guerra mondiale.
L’autobiografia di Masuda Sayo costituisce un unicum, una rara e preziosa testimonianza che ci permette di conoscere una pagina poco nota della cultura giapponese.

Ho conosciuto questo libro grazie a Re-belle Box (andate su Instagram e scoprirete un mondo!) e l'ho voluto subito leggere.

Si tratta dell'autobiografia di Masuda Sayo, geisha del secolo scorso.
Poiché è stata a lungo analfabeta e non ha mai studiato, lo stile è molto semplice e lo sviluppo narrativo non ha l'andamento tipico di scritture più mature, ma è un racconto autentico.

L'autrice narra della sua vita da quando la ricorda.
E' un'esistenza dura sin dalla più tenera età. Figlia indesiderata, viene mandata da una gelida madre indigente a fare la bambinaia quando la piccola ha appena sei anni per poi venderla ad una casa di geisha quando ha dodici anni, età in cui apprende per la prima volta il suo nome.

Ha sempre dovuto sopportare odio, violenza, cattiveria e raramente ha ricevuto amore e gentilezza.
Sicuramente ha imparato presto l'arte della sopravvivenza a costo di essere talvolta perfida. Le altre geisha non erano da meno, anzi. Era un mondo duro.
Questo piccolo volume ci racconta un Giappone lontano, con poche regole e molte ingiustizie verso il lato "sbagliato" e debole della società. Ancora oggi sarà così, ma spero in misura minore e diversa.

E' stata un'esperienza interessante e ricca di dettagli su aspetti della vita di quei decenni oltre che per le spiegazioni sul funzionamento di una casa di geisha, sul loro apprendistato e percorso professionale nonché su com'erano viste dalla società.
Si tratta di un bagno di realtà e l'autrice tiene molto al controllo della natalità per evitare c siano altri infelici come lei, che la vita massacra senza pietà. Infatti lo ribadisce più volte, risulta pesante, è ferita profondamente dopo un'esistenza vissuta nel dolore e nel rancore, con la felicità strappata ogni volta che riusciva ad afferrarla.

A volte ho preso qualche passaggio e faticato a mettere in fila gli eventi, non so se per errori di traduzione (il giapponese è piuttosto lontano dalle lingue occidentali) o di mancanze nel ricordare da parte dell'autrice che narra in maniera più funzionale che cronologica. Il racconto comunque non ne risente e possiamo beneficiare di un'autobiografia interessante che porta messaggi positivi alla fine, oltre al suo valore storico e di testimonianza.

Finito il 06/06/2020

1 commento:

  1. Abraço, e continuação de Boas Festas, com muita saúde.

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