17/12/20

Recensione de L'ombra dello scorpione di Stephen King

Trama: L'errore di un computer, l'incoscienza di pochi uomini e si scatena la fine del mondo. Il morbo sfuggito a un segretissimo laboratorio semina morte e terrore. Il novantanove per cento della popolazione della terra non sopravvive all'apocalittica epidemia e per i pochi scampati c'è una guerra ancora tutta da combattere, una lotta eterna e fatale tra chi ha deciso di seguire il Bene e appoggiarsi alle fragili spalle di Mother Abagail, la veggente ultracentenaria, e chi invece ha scelto di calcare le orme di Randall, il Senza Volto, il Male, il Signore delle Tenebre.
Titolo originale: ''The Stand'' (1978).

Ho iniziato a leggere King coi GdL di Leggo Quando Voglio e posso dire che non è l'autore per me, ma so, ora, che lo posso leggere senza troppi problemi, almeno alcuni libri. Non mi appassionano, però li posso gradire.

La lettura de "L'ombra dello Scorpione" è iniziata praticamente all'inizio dellapandemia Covid-19 in Italia e le prime pagine sono state causa d'ansia.
Immaginate, voi, di leggere di un misterioso morbo letale senza cura, che stermina il mondo e lascia pochi sopravvissuti. Chiudete il libro ed ogni social, tg, giornale parla di un virus senza cura che miete vittime ogni giorno. Ed è realtà.
L'agitazione, pur controllata, ha dato più pepe alla parte iniziale del libro che, comunque, segue il suo corso prendendo presto le distanze dall'input della super influenza letteraria.

Questo è un vero mattone (1383 pagine) e ringrazio di averlo potuto leggere in due mesi perchè, a volte, è stata dura recuperare e lo svolgimento delle vicende è lento, cosa normale sia  per la mole sia per quella che mi sembra l'attitudine di King a descrivere tutto per bene, tra l'altro con cognizione di causa perché si scopre che quasi tutto quel che è stato inserito serve, ha un senso, per poi premere l'acceleratore alla fine.

Le fila della storia sono molte, molteplici i personaggi che conosceremo e le relative vicende, anche se tutto si ridurrà a due fronti contrapposti e ad una sorta di classica lotta tra bene e male, con tanto di super cattivo e di simbolo di luce (però troppo religioso!) in attesa di una sorta di resa dei conti.
Ed ecco che dalla base del racconto realistico, un pizzico di soprannaturale si aggiunge alla narrazione.

Troviamo molto: il romanzo, le capacità narrative, le riflessioni. Ad esempio, spesso bisogna scegliere tra ciò che è giusto e ciò che è comodo, ma sbagliato.

I personaggi si possono amare o odiare, si può anche cambiare idea durante la lettura perché evolvono e sono descritti con grande profondità, sono vere e proprie persone.
Tra i più degni di nota Nick il muto che è un uomo tutto d'un pezzo, il sociologo Glen BAteman che ha una testa razionale eccezionale e Larry Underwood che, da bamboccio, diventa un grand'uomo, ma anche Stu, altro personaggio importante.

Non posso che essere felice di aver letto l'edizione integrale che King ha deciso di pubblicare dieci anni dopo, quando ha potuto imporsi. Per una questione di costi, la prima edizione fu più breve. Noi lettori odierni abbiamo avuto la fortuna di poter godere di ogni riga partorita dalla mente dell'autore.
E' stato impegnativo, ma ne è valsa la pena.


Finito il 27/05/2020

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