08/03/19

Recensione di Chesil Beach di Ian McEwan

Trama: In Inghilterra, secondo Philip Larkin, "i rapporti sessuali incominciarono nel 1963", "tra la fine del bando a "Lady Chatterley" e il primo LP dei Beatles". La giovane coppia protagonista del nuovo romanzo di lan McEwan patisce invece gli ultimi fuochi di un clima diffuso di repressione sessuale. La prima notte di nozze, e prima esperienza sessuale per entrambi, scocca infatti alla vigilia di quell'"annus mirabilis". Tutto avviene in appena due ore, in un antiquato hotel vicino alla celebre spiaggia di ciottoli di Chesil Beach. I due sposi stanno cenando in camera, ma già pensano a quello che accadrà più tardi. Edward è un ragazzo di provincia laureato in storia, indeciso se continuare la carriera accademica o lavorare nell'azienda del padre della sposa. Finalmente farà l'amore con Florence: è piuttosto nervoso e sa, per sentito dire, che deve cercare di controllarsi per non concludere troppo in fretta. Florence prova una profonda repulsione per il sesso, un misto di opprimente solitudine e vergogna; ma è ben attenta a mantenere le apparenze di un matrimonio felice e perfetto, ansiosa di non deludere Edward. Ma quello che succederà di lì a poco segnerà per sempre il destino di entrambi... 

Non ho mai letto nulla di Ian McEwan e finalmente ho potuto rimediare!
Insomma, questo è il mio battesimo.

La storia ha come protagonisti Florence ed Edward, due novelli sposi in luna di miele.
Sono sposati da neanche otto ore che già ci sono dei problemi... Infatti i due non hanno mai parlato confidandosi nell'intimo, né hanno mai sviluppato una loro intimità ed iniziano i primi guai.
Ad essere troppo timorosi e rispettosi dell'altro spesso si fa un torto ed occorre mettersi in gioco. Ma Edward aspetta con pazienza che Florence si apra e lei non ha il coraggio di rivelare che l'aspetto carnale le interessa poco (a mio avviso è solo paura, capirete leggendo!).


Dal punto di vista dei personaggi questo libro è eccezionale perché la caratterizzazione è eccellente e sono tutti molto interessanti sotto il profilo psicologico. Per esempio, Edward pensa ad uno sviluppo naturale del rapporto, ma Florence è terrorizzata dal contatto fisico eppure non lo ha mai confessato.
Si tratta anche del ritratto di un'epoca. La libertà sessuale e nelle relazioni che abbiamo noi all'epoca era puro miraggio, vivere poi nel rigido e religioso Regno Unito non aiuta (non che da noi fossimo più avanti!). C'è uno scontro tra classi sociali (colta e benestante lei, comune uomo lui) e tra esperienze di vita che su ogni individuo hanno diversi effetti.Il problema specifico dei protagonisti è che non si conoscono affatto ed il loro carattere troppo educato e timoroso, represso perfino, li ha fatti muovere troppo in punta di piedi. Nelle coppie, inutile dirlo, occorre parlare, questo è sicuro.

La scrittura di McEwan è tutto tranne che scontata. Fine, a tratti metallica ed incisiva, di agevole lettura, ma senza cadere nella faciloneria.

Non so dire se questo romanzo mi sia piaciuto, ma è a tratti brutali per le reazioni che i protagonisti sviluppano repentinamente nei confronti dell'altro e per come violentemente vengono fuori.
E' capace sia di essere breve che estremamente lento in alcuni punti, la prima notte di nozze, il loro primo incontro, come si sono sviluppate le cose tra loro, con continui saltelli fino alla fine che riassume quarant'anni di vita in pochissime pagine. Questo è un libricino che è tutto e il contrario di tutto: piccolo, breve, denso.
Se si arriva alla parola fine non lascia indifferenti. Ammetto che può essere il trampolino di lancio per provare qualcos'altro di questo autore.

2 commenti: