Sasenka è un romanzo ambientato dalla Rivoluzione Russa (ottobre 1917) alla caduta del muro di Berlino (1989) ed il maestrale lavoro dello scrittore Simon Montefiore, nonchè uno degli ormai pochi esemplari di scrittori che non ci fa penare per sequel su sequel.
Rileggendo "Il cavaliere d'Inverno" non ho potuto non ricordare questo libro letto un paio di anni fa e cui di tanto in tanto penso. Quando lo lessi, rimasi con una sensazione di straziamento al cuore per un mese tanto questo libro mi è entrato dentro e mi ha sconvolta.
La protagonista è Sasenka, una russa di origine ebrea che vive in una famiglia borghese. La ragazza però, oltre che ad essere una studentessa, è un'attivista del partito comunista e nel partito è conosciuta come "compagna Volpe Bianca". Lei crede in ciò che fà, nella Russia unita, un paese dove non vi sarà più disuguaglianza anche se sa che ciò potrebbe rivolgersi contro la sua famiglia poichè i "borghesi" per il comunismo sono una sorta di feccia che pretende privilegi per sè.
Infatti le cose vanno come sperava lei. La rivoluzione parte, il comunismo si impone e Lenin sale al potere. Purtroppo anche i genitori ci rimettono e vengono deportati.
Gli anni passano e Sasenka da splendida diciassettenne si ritrova adulta e quarantenne, sposata col compagno Volja e con due splendidi bambini, passa le estati in una dacia assegnata a loro da Stalin e conduce un rinomato lavoro per un giornale.
Purtroppo osa innamorarsi veramente alla sua età di un poeta locale. La cosa non sfugge al partito comunista che ha microfoni e spie ovunque, dal grand hotel alle case private. Inizia l'inferno per lei e per tutti i suoi cari e l'obiettivo è mettere in salvo i bambini.
Qui vediamo quanto possa essere spietato un partito, un regime. COloro che ti ricoprono di gloria ti affossano quando sei loro d'intralcio; in questo sistema russo del novecento basta una menzogna o una voce per essere interrogati, brutalmente torturati ed a lungo, per poi arrivare all'agoniosa mprte. Non c'è perdono, solo Il Partito e ciò che viene deciso dalle sfere direttive ( e meno male che siamo tutti uguali!).
Insomma in Sasenka vediamo la storia non dal punto di vista del popolo proletario ma da quello di chi contribuì a farlo nascere e che come Sasenka vi credeva ferventemente, senza dubbio alcuno e con totale passione e lealtà. Chiaramente Sasenka è un personaggio inventato, ma la storia è concreta, reale, terribile. Insomma se cercate un bel romanzo e qualche nozione storica della Russia del '900, tra "Il Cavaliere d'Inverno" e "Sasenka" non vi resta che da scegliere.
Insomma in Sasenka vediamo la storia non dal punto di vista del popolo proletario ma da quello di chi contribuì a farlo nascere e che come Sasenka vi credeva ferventemente, senza dubbio alcuno e con totale passione e lealtà. Chiaramente Sasenka è un personaggio inventato, ma la storia è concreta, reale, terribile. Insomma se cercate un bel romanzo e qualche nozione storica della Russia del '900, tra "Il Cavaliere d'Inverno" e "Sasenka" non vi resta che da scegliere.
anche io ho letto diversi libri ispirati ai vari regimi totalitaristici, tra i russi per esempio Alexandr Solzhenitsyn, sono libri e storie davvero toccanti..ti sembra di leggere una distopia e invece era realtà
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