Trama: In
piena crisi di ispirazione, solo e senza un soldo, lo scrittore Tom
Boyd non riesce a terminare il suo ultimo romanzo. Proprio quando tutto
sembra perduto, nella sua vita entra Billie. Misteriosa e bellissima,
compare all’improvviso in una notte di pioggia, con una storia
incredibile da raccontare. Gli dice infatti di essere la protagonista
del suo romanzo, caduta nel mondo reale da una frase che lui ha lasciato
in sospeso. Se ora Tom non riprenderà a scrivere, lei morirà. Sembra
assurdo, eppure… Eppure, Tom le crede. Perché è già follemente
innamorato. Insieme Billie e Tom affronteranno un’avventura
straordinaria, in cui nulla è ciò che sembra. E scopriranno che la vita,
a volte, può essere un gioco pericoloso…
Non so perchè ma è la prima volta che un libro di Musso mi prende così poco. Non che tutti mi abbiano fatta sempre stravedere. Ribadisco che come i suoi primi due libri, nessun'altro regga il confronto! La ragazza di carta però è troppo tiepido.
La storia innantitutto è ben più complessa. La trama è estremamente compatta. Il che è un bene perchè non ci sembra di sapere già tutto. Dall'altro è un male perchè le cose mi sono risultate leggermente diverse!
Partiamo dall'inizio. Tom Boyd non riesce a finire il suo romanzo (e veniva presentato come l'autore che intimoriva King tanto da fargli posticipare le sue uscite per il timore di perdere lettori!). Vero. Ma non per mancanza di ispirazione! Il povero disilluso si è fatto fregare dalla più bella che brava e più gatta morta che innamorata Aurore, pianista famosissima, la quale lo ha lasciato e lui si è lasciato cadere nel tunnel degli psicofarmaci.
L'amico Milo non riesce a stare a guardare. In parte per l'amicizia che lo lega a Tom, di cui è l'agente, e Carole, amici da che hanno memoria. In parte perchè ha combinato un bel casino: ha sperperato in borsa i soldi ed è strato ampiamente truffato. ora sia lui che Tom sono senza un soldi e tutto è impegnato.
Ma tutto ciò non basta a Tom per avere una spinta a scrivere. La sua vita finisce con Aurore.
Sarà allora il destino a spedire allo scrittore Billie, il personaggio spina nel fianco della sua incompiuta trilogia, piovuta a lui nel bel mezzo di un temporale.
Il nostro uomo sarà si imbottito da psicofarmaci, ma non è tanto fatto da credere che "sia piovuta" dalla frase lasciata a metà di un'edizione difettosa della ristampa speciale del secondo volume della trilogia. Nel frattempo non ha modo di interrogarsi oltre perchè presto i suoi amici lo vanno a trovare, la ragazza non c'è e ciò accredita la tesi degli amici che è meglio si faccia ricoverare per il suo bene.
Sarà in ambulatorio da una dottoressa che ha a cuore più i soldi dei pazienti che gioca il tutto per tutto e grazie all'incontri insperato con Billie si da alla fuga e cerca di raggiungere Aurore stabilendo un sofferto patto: Billie aiuterà Tom a riconquistare Aurore prima che si leghi al nuovo flirt e Tom scriverà la fine della trilogia per permetterle di tornare nel mondo di carta.
Come ben vedete è ben diverso dalla trama che ci è offerto. MA prendiamo il lato buono. Nulla sarà scontato.
Il viaggio chiaramente prosegue, però non è di questo che vorrei parlare.
Vorrei focalizzarmi sui personaggi. Ben delineati ma eccessivamente stereotipati!
Tom è il classico topo di biblioteca dalla fervida immaginazione che si lascia portare dai sentimenti.
L'amico Milo è il classico ragazzo che fa l'eterno adolescente per evitare di prendersi troppo sul serio ed affrontare i propri sentimenti per una certa persona.
Carole, ora agente, è riuscita a rifarsi una vita lontano dagli orrori del quartiere dove hanno vissuto e che lei stessa a subito in casa propria. Efficiente, premurosa e anche diffidente. Se crede ad una causa vi da l'anima. I tre hanno vissuto in un quartiere malfamato, pieno di gentaccia, alcol, droga e violenza.
Billie invece la descrivono proprio bene! Una spina nel fianco, sboccata e cedevole agli uomini. Lei sogna ancora una vita con l'odioso Jack, suo amante sposato nella trilogia e incolpa Tom se le capita una disgrazia dietro l'altra! Però è allegra, propositiva e assolutamente esplosiva.
Aurore invece è la solita frigida...Algida e piena di sè.
Come vedete personaggi ben curati ma privi di personalità.
La storia spesso mi ha lasciata indifferente. Mi sono un pò ripresa alla fine grazie a delle scoperte fatte e soprattutto al finale travolgente ma intuibilissimo.
Insomma...Bella storia ma troppo piatta. Per i miei gusti almeno. C'è chi diceva che "Sette anni senza di te" non fosse il solito Musso. Io dico che "La ragazza di carta" non lo è. Non c'è la passione che normalmente caratterizza questo autore.
Un gran merito però c'è. Le citazioni che lui stesso usa ad inizio capitolo. Ne copierei 3/4. Sempre splendide: ironiche, ciniche, romantiche. Un vasto assortimento perfetto per ogni capitolo. Vi lascio alcune citazioni usate da Musso e alcune tratte da questo romanzo!
A che servono i libri se non i riconducono alla vita, facendocela bere più avidamente? HENRY MILLER
Così privo di speranza è il mondo di fuori, che doppiamente prezioso mi è il mondo di dentro. EMILY BRONTE
L'inferno esiste, è ora so che il suo errore consiste nel suo essere fatto solo di brandelli di paradiso. A. COVIN
"Ma insomma, non trovi che sia assurdo che si lasci distruggere da una delusione d'amore?"
chiese irritato Milo.
Lei lo guardò con aria triste.
"Sarà anche assurdo, ma accade ogni giorno. Lo trovo commovente e terribilmente umano."
"Sei sempre così simpatico o fai uno sforzo per esserlo?"
"Non si scrive un romanzo per decreto. Scrivere è una sorta di alchimia..."
" E' più facile distruggersi a fuoco lento che avere il coraggio di rimettersi in gioco, vero?"
"...Mi avete confermato che l'adagio secondo il quale l'amicizia raddoppia le gioie e dimezza le pene non è un luogo comune...."
Un buon proseguimento di weekend! Spero vi sia piaciuta la recensione;-)