Trama: Mirta è una giovane donna moldava trapiantata a Roma in cerca di lavoro. Alle spalle si è lasciata un mondo di miseria e sofferenza, e soprattutto Ilie, il suo bambino, tutto quello che ha di bello e le dà sostegno in questa vita di nuovi sacrifici e umiliazioni. Per primo Nunzio, poi la signora Mazzanti, “che si era spenta una notte di dicembre, sotto Natale, ma la famiglia non aveva rinunciato all’albero ai regali e al panettone”, poi Olivia e adesso Eleonora. Tutte persone vinte dall’esistenza e dagli anni, spesso abbandonate dai loro stessi familiari. Ad accudirle c’è lei, Mirta, che non le conosce ma le accompagna alla morte condividendo con loro un’intimità fatta di cure e piccole attenzioni quotidiane.
Ecco quello che siamo, sembra dirci Manzini in questo romanzo sorprendente e rivelatore con al centro un personaggio femminile di grande forza e bellezza, in lotta contro un destino spietato, il suo, che non le dà tregua, e quello delle persone che deve accudire, sole e votate alla fine. “Nella disperazione siamo uguali” dice Eleonora, ricca e con alle spalle una vita di bellezza, a Mirta, protesa con tutte le energie di cui dispone a costruirsi un futuro di serenità per sé e per il figlio, nell'ultimo, intenso e contraddittorio rapporto fra due donne che, sole e in fondo al barile, finiscono per somigliarsi.
Dagli occhi e dalle parole di Mirta il ritratto di una società che sembra non conoscere più la tenerezza. Una storia contemporanea, commovente e vera, comune a tante famiglie italiane raccontata da Manzini con sapienza narrativa non senza una vena di grottesco e di ironia, quella che già conosciamo, e che riesce a strapparci, anche questa volta, il sorriso.
Manzini sta diventando una garanzia. Scrivere in profondità, ma con semplicità come lui non lo fa nessuno.
Mirta è una donna moldava giunta qui cinque anni fa per dare un futuro a suo figlio, Ilie. Quando il padre del bambino è andato via, Mirta ha capito che non poteva stare con le mani in mano. Quindi è venuta in Italia, sopportando ogni condizione lavorativa pur di mandare a casa qualche soldo e lasciando il figlio con la nonna.
Adesso lavora dalla signora Olivia, ma le viene dato il ben servito e deve cercare un altro lavoro, passando nel frattempo brutti momenti. Sarà grazie all'amico Pavel se viene assunta dalla famiglia Ferlaini Strozzi per badare alla vecchia Eleonora, anche se dovrà usare un pò di furbizia.