Ecco l'ennesimo appuntamento de “Il Circolo Letterario”, un piccolo spazio dedicato al nostrano e magari a quegli autori poco conosciuti sia perchè datati e non famosi sia perchè autopubblicati che hanno deciso di affidarsi a questo nuovo mondo anziché all'editoria a pagamento o proprio perchè vi si sono scontrati contro.
Ultimamente ho letto qualche romanzo italiano deludente stra sponsorizzato da editori conosciuti. E quindi doveva essere “garanzia di successo”. Peccato fosse un obbrobrio. Capita invece che i romanzi autopubblicati cadano molto dietro le quinte quando invece si può trattare tanto di perle di valore che di lavori mediocri ed entrambi dovrebbero avere la possibilità di saltare agli occhi.
Io mi auguro per lo meno, per coloro di cui parlerò, di destare interesse nel lettore e di far conoscere tali autori che non sono sotto ai riflettori. E nel caso siano autori più noti che la recensione sia gradita per la catalizzazione di attenzione su questi autori.
Trama: Questo libro parla delle vite parallele della sedicenne Valentina e di sua madre Camilla, vissute dalla figlia attraverso la lettura dei diari della madre.
Si accorge così di come, seppur a distanza di vent’anni, i problemi ed i pensieri degli adolescenti, per quanto diversi e particolari, siano in un certo senso simili a sé stessi, circolari, ricorrenti.
Le età di mezzo è un racconto breve a base biografica ma riscritto in forma di romanzo e quindi gli elementi provenienti dall'autrice e quelli di fantasia sono mescolati.
Protagonista è Valentina, sedicenne (ma la sua penna ce la presenterà anche diciannovenne) alle prese coi problemi adolescenziali alleggeriti dalla lettura dei diari della madre Camilla quando aveva circa la sua età. Tra lei e quei resoconti passano parecchi anni, venti, ma vi sono molte similitudini tutto sommato naturali. I tempi cambiano ma la natura umana un pò meno (per quanto l'adolescenza sia una novità evoluzionistica degli ultimissimi secoli).
Camilla e Valentina, scrittrici di diari personali in generazioni diverse, sono due adolescenti un pò atipiche. Camilla forse è più al centro dell'attenzione ma entrambe sono in preda a momenti di sconforto improvvisi , questo si comune, ed incapaci di capire l'amore. Ma l'amore penso che nessuno lo capirà mai....E non certo due ragazze che pensano di non capirlo essenzialmente per inesperienza. Anche se le esperienze accumulate negli anni permettono di farsi delle idee e convinzioni.
Valentina però è più introversa e si fida per lo più del suo diario che la ascolterà sempre senza riserve, comprendendola, mai criticandola e custodendo ogni più piccolo segreto.
Le due ragazze subiscono delle batoste ma ogni volta si rialzano, più forti di prima e con qualche bagaglio di conoscenza in più. Capiscono perchè hanno sbagliato a fidarsi di qualcuno, cosa fare la prossima volta, quali priorità scegliere.
Un romanzo di formazione delicato purtroppo poco attinente ai tempi di oggi! Le ragazzine odierne questi dilemmi (quando se li pongono) li hanno almeno tre anni prima delle due protagoniste! C'è una fretta di crescere enorme...Un pò dettata dai ritmi di questa società sempre di corsa ma temo anche dalla scarsa attenzione che i genitori hanno verso i figli a causa degli impegni e ,peggio, del grave impegno che è educare e che spesso porta a rinunciare. Accade anche che il tutto venga sostituito con la semplice necessità di apparire. Basti pensare ai sempre più frequenti genitori che si perdono in pettegolezzi se altri fanno regali economici ai figli altrui invece che spendere cifrone. O gli sfoggi di malsopportazione culturale da parte di genitori e parenti stretti davanti ai pargoli in crescita che sfornano giovani intolleranti che poi non sanno neanche dire perchè ma sanno benissimo come girarsi una sigaretta contentente un pò di tutto.
Farebbe bene alle ragazzine di questa società leggere questo racconto, rallentare i ritmi (difficile perchè è "socialmente" inaccettabile restare indietro rispetto agli amici), trovare il tempo di capirsi e capire. Trovare il tempo di crescere. Che pare non esistere più.
Protagonista è Valentina, sedicenne (ma la sua penna ce la presenterà anche diciannovenne) alle prese coi problemi adolescenziali alleggeriti dalla lettura dei diari della madre Camilla quando aveva circa la sua età. Tra lei e quei resoconti passano parecchi anni, venti, ma vi sono molte similitudini tutto sommato naturali. I tempi cambiano ma la natura umana un pò meno (per quanto l'adolescenza sia una novità evoluzionistica degli ultimissimi secoli).
Camilla e Valentina, scrittrici di diari personali in generazioni diverse, sono due adolescenti un pò atipiche. Camilla forse è più al centro dell'attenzione ma entrambe sono in preda a momenti di sconforto improvvisi , questo si comune, ed incapaci di capire l'amore. Ma l'amore penso che nessuno lo capirà mai....E non certo due ragazze che pensano di non capirlo essenzialmente per inesperienza. Anche se le esperienze accumulate negli anni permettono di farsi delle idee e convinzioni.
Valentina però è più introversa e si fida per lo più del suo diario che la ascolterà sempre senza riserve, comprendendola, mai criticandola e custodendo ogni più piccolo segreto.
Le due ragazze subiscono delle batoste ma ogni volta si rialzano, più forti di prima e con qualche bagaglio di conoscenza in più. Capiscono perchè hanno sbagliato a fidarsi di qualcuno, cosa fare la prossima volta, quali priorità scegliere.
Un romanzo di formazione delicato purtroppo poco attinente ai tempi di oggi! Le ragazzine odierne questi dilemmi (quando se li pongono) li hanno almeno tre anni prima delle due protagoniste! C'è una fretta di crescere enorme...Un pò dettata dai ritmi di questa società sempre di corsa ma temo anche dalla scarsa attenzione che i genitori hanno verso i figli a causa degli impegni e ,peggio, del grave impegno che è educare e che spesso porta a rinunciare. Accade anche che il tutto venga sostituito con la semplice necessità di apparire. Basti pensare ai sempre più frequenti genitori che si perdono in pettegolezzi se altri fanno regali economici ai figli altrui invece che spendere cifrone. O gli sfoggi di malsopportazione culturale da parte di genitori e parenti stretti davanti ai pargoli in crescita che sfornano giovani intolleranti che poi non sanno neanche dire perchè ma sanno benissimo come girarsi una sigaretta contentente un pò di tutto.
Farebbe bene alle ragazzine di questa società leggere questo racconto, rallentare i ritmi (difficile perchè è "socialmente" inaccettabile restare indietro rispetto agli amici), trovare il tempo di capirsi e capire. Trovare il tempo di crescere. Che pare non esistere più.