03/09/21

Recensione di Piazza Fontana di Giorgio Boatti

 

Trama: Venerdì 12 dicembre 1969: a Milano scoppia una bomba alla Banca Nazionale dell'Agricoltura.

Diciassette morti e decine di feriti: una strage. È la fine di un sogno, quello nato nel '68. È il cruento avvio della strategia della tensione.
Giorgio Boatti delinea con meticolosa attenzione una vicenda che cambia la storia del Paese: non solo una strage, ma una guerra combattuta in tempo di pace, sotterranea, condotta da un potere nascosto e brutale che non rispetta gli innocenti e - attraverso omertà e connivenze - impone di fatto l'impunità per gli esecutori di questa e delle successive azioni terroristiche.
Indagine giudiziaria e ricerca storica, Piazza Fontana ripercorre tutte le fasi della vicenda, dalle prime accuse all'anarchico Pietro Valpreda alla misteriosa morte di Giuseppe Pinelli, ai collegamenti tra la cellula neonazista padovana di Freda e Ventura e gli strateghi sponsorizzati dall'intelligence statunitense, alle miserabili faide tra gli stati maggiori dell'Esercito e della Difesa, fino ai contrastati passi dell'indagine che, dopo aver fatto degli anarchici il capro espiatorio, imbocca a Padova, a Treviso, a Milano la pista nera sfociando a Catanzaro nel primo di molti processi, dove i volti di pietra del potere politico frappongono oblio e amnesie a un passato che li assedia.
Pubblicato nel 1993, Piazza Fontana viene ora riproposto in una nuova edizione aggiornata sino agli ultimi sviluppi e alla chiusura definitiva della vicenda giudiziaria.

Di storia, soprattutto recente, ne so poco, figurarsi degli anni del terrorismo che collego solo agli anni '80.
Scopro che non è così e anche il tragico attentato del 12/12/69 che colpì Piazza Fontana  ed altri luoghi tra Milano e Roma, ma che nella Banca dell'agricoltura di Piazza Fontana miete vittime e morti.
L'autore ha ricostruito con pazienza certosina i fatti ed è un bel guazzabuglio di cui ho capito poco, però è certo un enorme lavoro ricco di note,
Leggerlo è agghiacciante, come constatare che due guerre mondiali non ci hanno fatto mettere la testa a posto.
Infatti c'è un depistaggio che vorrebbe come responsabili Pinelli e Valpreda, due anarchici. Verrà invece fuori il coinvolgimento della cellula nera nazifascista padovana e degli appartenenti Freda e Ventura, nonché la forte presenza dei servizi segreti e morti sospette di alcuni soggetti.
Sarà un'indagine lunga, con interferenze ed imbrogli perché non si può rendere nota la verità. Purtroppo c'è qualche ulteriore perdita di vita.

Mi chiedo come si possa tutt'oggi pensare che la violenza sia la risposta. E come sia umanamente possibile ragionare senza pensare al futuro dell'umanità.
Ci sono frequenti refusi, ma è stato difficile benché un piacere perché ho potuto saperne di più sulla mia nazione, nonostante si tratti di una pagina oscura.
Non mi risulta strano però verificare che ci fosse in corso un'influenza asiatica e che gli italiani fossero preoccupati per la messa in onda di Canzonissima, visti i contagi. Le priorità, sempre! Almeno c'era la scusa dell'assenza dei passatempi e diversivi odierni.
Ben vengano le riedizioni aggiornate di libri come questo. E' la terza edizione del 2009 e ciò che lascia interdetti sono le scuse dello stato decenni dopo.


Finito il 07/06/21


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