19/12/19

Blog Tour di Chiamami col mio nome di Mariangela Camocardi - Onore e abbigliamento, la moda in epoca Regency

Buongiorno Lettori,


questa settimana, oltre ai consueti appuntamenti sui vostri blog di fiducia (recensioni, review party, giochi natalizi, calendari dell'avvento, etc) troverete anche il Blog tour dedicato a Chiamami col mio nome di Mariangela Camocardi.


Trama: Deryl Ashley, visconte di Brentwood, si reca a Dover ad accogliere Mabel, la sua promessa sposa, scoprendo che la nave su cui era imbarcata è colata a picco durante una violenta tempesta. Tra i pochi superstiti, fortunatamente, la sua fidanzata... o forse no? A bordo c’erano i baroni Montorsi, genitori di Mabel, e Melissa, la cameriera personale. Chiunque sia, la ragazza sopravvissuta ha perso la memoria a causa dello choc dovuto al naufragio e non ricorda nulla del passato, neppure la propria identità. Chi è dunque, Mabel Montorsi o Melissa Donati? Un interrogativo che non cesserà di opprimerla.

Un amore nascente, una domanda a cui trovare risposta e insidie imprevedibili ostacoleranno i piani del visconte, che si troverà combattuto tra l'onore e il sentimento.


L'autrice ci ha regalato una nuova piccola perla del periodo Regency, una categoria di romance che ha per oggetto le storie d'amore, ambientate all'incirca nel 1800 (per l'esattezza tra il 1811 e il 1820), per lo più in Inghilterra, facendo attenzione a non tradire il periodo storico, senza dilungarsi, tranne magari piccoli cenni, su guerre e politica tipiche del periodo.
Un elemento su cui certamente noi lettrici ci divertiamo a ricamare nelle nostre menti è l'abbigliamento e, immaginandoci al posto dell'eroina, nello specifico la nostra attenzione si concentra su quello femminile.

Ma da dove nasce lo stile Regency?




Abbiamo tutte presenti Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen ed altri noti romanzi del periodo, ma andiamo a cercarne le radici storiche.
Tra 1700 e 1800 si sviluppa il neoclassicismo, una corrente artistica ed architettonica che investe anche l'abbigliamento, dove c'è il desiderio di abbandonare lo sfarzo e di tornare alle origini classiche ed alla semplicità.


https://www.pinterest.it/pin/315533517641067899/
Quel  che in Francia è lo stile impero, che ebbe il suo massimo splendore sotto Napoleone Bonaparte e e la cui più celebre esponente è l'imperatrice Paolina, in Inghilterra è il Regency, detto così poiché al potere vi era il principe reggente salito al trono come Giorgio IV.

Ma arriviamo al "succo del discorso".

Gli abiti erano, di fatto, tuniche lunghe fino alla caviglia, semplici, dalla linea per lo più dritta e scollati il giusto, ma mai pomposi e troppo elaborati. L'importante era avere un nutrito cambio di vestiti per ogni occasione diurna e serale.

Il bianco era il colore più gettonato per l'erronea convinzione che nell'antica Grecia si utilizzasse molto, non si poteva immaginare che non vi fossero veritiere prove a sostegno di questa ipotesi.
La scelta del colore degli abiti variava in base all'età della dama, se fosse una debuttante o una donna più adulta, oltre a identificare il suo ceto sociale.

Le giovani vestivano di chiaro, bianco o colori pastello, al contrario delle donne maritate o mature che utilizzavano tendenzialmente colori scuri. L'eccezione era il lutto, motivo per cui anche le giovani avrebbero potuto scegliere un colore scuro.

Portava un abito di seta e merletto di una raffinata tonalità tortora e arrossì intercettando lo sguardo di ammirazione del fidanzato.

Era consapevole che il modello di velluto blu a vita alta, con la scollatura troppo audace per i suoi gusti, le stava bene. Il colore armonizzava con la pelle lattea e il castano ramato dei capelli, e Deryl aveva insistito affinché non subisse modifiche o aggiunte di fronzoli. A dispetto del fisciù di merletto drappeggiato sulle spalle quale estrema difesa al pudore, il seno era esposto  più di quanto lei avrebbe voluto, e più che coprire rendeva provocante il tutto.

Tutto ciò riferito alle nobili ovviamente. Le cameriere e le lavoratrici potevano permettersi solo un abbigliamento dai colori scuri e dai tessuti robusti, in grado di reggere all'usura del tempo.
Il bianco era altresì il colore per eccellenza degli abiti da sera (e si imporrà, decenni dopo, anche come quello degli abiti da sposa), con guanti lunghi, al contrario di quelli da giorno che sono corti.

Un'altra caratteristica è la leggerezza dell'abbigliamento che iniziò a veder diffondere l'uso dello
scialle per coprirsi.
http://www.abitiantichi.it/storia/1796-1839.html
Lo scialle, nato nel Kashmir in India nel XI, divenne popolare alla fine del '700, pur essendo noto in Europa dal XVI secolo. Si tratta di un capo d'abbigliamento per ceti sociali elevati, la cui moda si sparse rapidamente e la loro popolarità andò diradandosi all'incirca nella seconda metà dell'800.
Però i vestiti restavano poco elaborati, ma comunque eleganti. Uno degli esempi più classici è l'abito stile impero con vita alta.

Deryl osservò la figura di lei fasciata in un abito stile impero. Di lucida seta color magenta, esaltava i suoi riflessi ramati e il decolleté, non certo castigato, lo sconcertò.

La biancheria inizia ad essere ridotta al minimo in quanto le linee semplici degli abiti non consentivano grandi volumi, la figura doveva essere snella. Infatti si tende a ridurre l'uso del corsetto.
Il corsetto nacque inizialmente come capo per modellare le forme(sostenere o schiacciare il seno, stringere i fianchi..) o come semplice strumento medico, per correggere il busto, motivo per cui anche alcuni uomini lo utilizzavano, ma si tratta di un capo considerato per lo più femminile.
Ci sono comunque periodi in cui ritorna in auge (dopo una sua deposizione in favore di modelli leggeri e in tessuto al fine di modellare e sostenere) ed anche con le stecche di acciaio, principalmente in epoca vittoriana, dunque dopo il 1837, quando torna il mito del vitino di vespa (nel '900 potremo dire addio a questa forma di tortura che alcuni medici avevano già iniziato a giudicare dannosa per la salute), ma non riguarda essenzialmente il periodo focale dei romanzi regency più tipici.


Le calzature erano comode e dotate di tacchi bassi, giusto per evitare di sporcarsi, dunque per fini pratici come non insozzarsi di fango, e tendenzialmente in seta e panno, ma non solo.
Un altro accessorio degno di nota e utilità è il ventaglio, usato sia per smorzare il caldo che per sedurre.
Si diffonde anche l'uso della borsa, nota più come "reticule" (sacchetto) in cui mettere qualche moneta e altri piccoli beni di ipotetica necessità.
Imperdibili gli ombrellini per non abbronzarsi come una contadina.
Sono molto diffusi i copricapi, anche in paglia poiché adatti a tutti i redditi e le acconciature restano semplici e raccolte.

Da pixabay
Per una dama in procinto di sposarsi si rendeva necessario un corredo, composto da un guardaroba nuovo e da biancheria per la casa, quest'ultima siglata con il monogramma della sposa.
Non era insolito che la sposa decidesse di portare con sé arredi ed oggetti personali, oltre a quelli del corredo classico che veniva composto per l'occasione.

Nei decenni lo stile ovviamente cambia e si evolve da quello di partenza, come è normale. Niente resta uguale.

Insomma, se dovessi scegliere un periodo storico in cui vivere, nonostante come donna sia favorita maggiormente oggi, sarei indecisa tra l'epoca di Outlander (Serie tv, ma anche saga letteraria che prima o poi finirò) e l'ottocento del primo regency che si mostra comodo ed accattivante.


E voi? Che ne pensate? Sono curiosa...Amate questo tipo di abbigliamento oppure no? Intanto vi lascio le date per non perdere nemmeno un appuntamento del blog tour!

Fonti:
Vorrei essere un personaggio austeniano
La mia vita da Janeite
La dame des roses
Déjà vu team
Il salotto di Miss Darcy
Wikipedia

Foto:
Da Pixabay
Pinterest
Da Abiti Antichi

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