20/08/19

Recensione de Gli scomparsi di Chiardiluna di Christelle Dabos - L'attraversaspecchi vol.2

Trama: Sulla gelida arca del Polo, dove Ofelia è stata sbattuta dalle Decane perché sposi suo malgrado il nobile Thorn, il caldo è soffocante. Ma è soltanto una delle illusioni provocate dalla casta dominante dell’arca, i Miraggi, in grado di produrre giungle sospese in aria, mari sconfinati all’interno di palazzi e vestiti di farfalle svolazzanti. A Città-cielo, capitale del Polo, Ofelia viene presentata al sire Faruk, il gigantesco spirito di famiglia bianco come la neve e completamente privo di memoria, che spera nelle doti di lettrice di Ofelia per svelare i misteri contenuti nel Libro, un documento enigmatico che nei secoli ha causato la pazzia o la morte degli incauti che si sono cimentati a decifrarlo. Per Ofelia è l’inizio di una serie di avventure e disavventure in cui, con il solo aiuto di una guardia del corpo invisibile, dovrà difendersi dagli attacchi a tradimento dei decaduti e dalle trappole mortali dei Miraggi. È la prima a stupirsi quando si rende conto che sta rischiando la pelle e investendo tutte le sue energie nell’indagine solo per amore di Thorn, l’uomo che credeva di odiare più di chiunque al mondo. Sennonché Thorn è scomparso... 

Finalmente ho letto questo secondo volume, l'ho prenotato appena acquistato in rete per averlo appena possibile!

Le vicende riprendono dall'ultimo volume. Ofelia sposerà Thorn ed ormai si appresta ad essere presentata a corte al cospetto del sire Faruk, ossessionato dal voler scoprire la verità sul suo Libro, benché non abbia memoria. Una lettrice fa al caso suo. Ofelia si trova così coinvolta negli intrighi di corte, a Chiardiluna, così tanto da doverne essere allontanata dal fidanzato per la sua sicurezza e scoprendo così il resto dell'arca, quando le minacce  e i rapimenti si fanno sempre più frequenti. Nonostante i pericoli però scoprirà molto di sé.


Christelle Dabos ci trascina in una storia ben costruita, ma il suo intento non è quello di offrire una storia adrenalinica, veloce e zeppa di ormoni, sentimentalismi gratuiti e colpi di scena  a profusione.
Torniamo a Città-Cielo, più precisamente  a corte, a Chiardiluna, il luogo più sicuro fino a che dei nobili non cominciano a sparire nel nulla. La stessa Ofelia riceve minacce e lettere minatorie firmate come quelle agli scomparsi, come se già non fosse poco apprezzata dai nobili, dalla famiglia delle Rete e da quella dei Miraggi. Qualcuno  è contrario ai promessi sposi e spesso chi è minacciato sono persone contrarie ai decaduti, famiglie con poteri cacciate dalla nobiltà. Thorn è figlio di una nota decaduta, un bel segnale luminoso si accende sulla giovane promessa. In più Faruk pare trovarla interessante, tanto da assegnarle un incarico speciale in attesa del matrimonio e della futura "lettura" del suo Libro.
I due promessi però sono sempre più tesi e distanti, come minimo impacciati, un bel guaio.

Ritroviamo le complesse architetture e le peculiarità straordinarie di questo mondo frammentato, le sue oscure origini, gli intrighi, i prodigi di magia. Però più si va avanti e tanto più viene allo scoperto, i colpi di scena, dosati, sono forti, i momenti di sentimento, rari, dilaniano sia che si tratti di rapporti familiari che di quelli più teneri.
Molte cose cambiano, non solo a livello di trama e riguardano soprattutto Ofelia.
La giovane cresce, impara anche ad imporsi nella sua ingombrante famiglia, a sua madre soprattutto. Deve apprendere a farsi valere a corte, a non farsi sottomettere o fuorviare, conoscerà davvero il Polo.
Thorn sembra lo stesso, ma dentro cambia enormemente, intimamente si sta conoscendo.
Vedremo cambiamenti anche in sua zia Berenilde, meno arcigna e più umana, a dispetto di tutto, e nella zia della promessa, Roseline, che si comporta meno da zitella e sembra più sciolta, oltre che unita alla zia di Thorn.
Conosceremo meglio anche gli spiriti di famiglia, bambinoni mai cresciuti e piuttosto smemorati, divinità a malapena consce del loro potere.
Maledetta però la e/o per lo spoiler. Non dico quale, ma praticamente potevano anche dirci altro del terzo...

Poiché lo scopo non è il sensazionalismo, i momenti importanti lo sono davvero, hanno gran valore. Così come le nostre lacrime!
E' un volume lungo, corposo, molto scorrevole e leggibile, porta a fare uno sforzo di collegamenti, soprattutto alla fine quando l'autrice dimostrerà di essere un diavolo!
Questa meraviglia la vedo come la cronaca di un'epopea moderna e nordica.

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