17/03/19

Recensione di Lolita di Vladimir Nabokov - L'angolo Vintage 2.0 #6

Buongiorno Lettori,
come state?

Torna l'angolo vintage e stavolta ho scelto un Classico con la C maiuscola benché sia così recente da non essere certa sei rientri nel novero a pieno titolo. Ma è certamente una lettura importante.
Per chi non sapesse cos'è l'angolo vintage è la rubrica di Chiara Ropolo de La lettrice sulle nuvole,  riservata ai nostri arretrati, libri che accumuliamo nelle più varie forme e di cui rimandiamo la lettura da settimane, ma più facilmente mesi o addirittura ANNI. Il 17 del mese ci impegniamo, senza linciare chi non riesce a partecipare, a leggere un libro "vecchio" (da cui il vintage) in nostro possesso e parlarne, con facoltà di spoiler (che se si segnala  è sempre meglio!).
L'obiettivo sarebbe di sfoltire le nostre librerie piene di volumi non letti. Che continuino a riempirsi è un dettaglio!

Trama: «Lolita, luce della mia vita, fuoco dei miei lombi. Mio peccato, anima mia. Lo-li-ta: la punta della lingua compie un percorso di tre passi sul palato per battere, al terzo, contro i denti. Lo. Li. Ta.

«Era Lo, semplicemente Lo al mattino, ritta nel suo metro e quarantasette con un calzino solo. Era Lola in pantaloni. Era Dolly a scuola. Era Dolores sulla linea tratteggiata dei documenti. Ma tra le mie braccia era sempre Lolita.»



La curiosità di leggere questo libro c'è sempre stata, questa è stata anche la volta buona per leggerlo e devo sempre ringraziare uno dei tanti gruppi di lettura, nella fattispecie Sam di Leggo Quando Voglio che ne organizza tantissimi e che segue con attenzione e perizia.

Lolita di Vladimir Nabokov è notissimo, impossibile anche solo non averlo sentito nominare.
La trama si può percepire: c'è Lolita, una ragazzina di dodici/tredici anni che è l'oggetto del desiderio di un uomo adulto che ama le "ninfette", ma non tutte rientrano nel novero. Dolores Haze è la ninfetta perfetta e HH/Humbert la conosce in occasione del suo trasferimento negli Stati Uniti dall'Europa, quando il suo alloggio non è più praticabile e deve accontentarsi di una stanza presso l'abitazione di Charlotte Haze.
Inutile dire che il protagonista vive un tormento di emozioni che avremo modo di osservare lungo tutto il romanzo.


Quel che sconvolge di più è l'introduzione, scritta informalmente, che ci parla della stesura di Lolita e ci fa intendere che leggeremo il romanzo di quello che definiremmo pervertito e criminale nelle migliori ipotesi, pedofilo nelle peggiori e ci andiamo sempre leggeri.
Durante le prime pagine lascia di sasso che il protagonista si scusi, si giustifichi, cerchi di farci capire e che quasi stimoli sensazioni di comprensione. Sicuramente c'è un grande sforzo nel resistere alle sue pulsioni.
Però non c'è mai un vero coinvolgimento coi personaggi (che, diciamocelo, sono tutti antipatici: Dolores, Charlotte, Humbert...).
Innanzitutto l'unica voce narrante è HH. Già qui conosciamo solo la sua versione dei fatti. Sarà attendibile? Poi sembra che i personaggi siano uno sfondo, contano solo l'ossessione e i fatti principali.

La scrittura di Nabokov è complessa, densa, ricca. Confesso che alcuni passaggi li ho letti superficialmente quando una lettura più attenta mi confondeva. Erano troppo ridondanti, manieristi.
Nel testo ci sono molti riferimenti ad opere letterarie e citazioni che non ho saputo spesso cogliere.
Il protagonista  è poi un  europeo, della costa azzurra per la precisione e mescola francese, che predilige, inglese, tedesco...Nel gruppo qualcuno ha fatto notare che è tipico dei monegaschi.
L'autore è eccezionalmente colto e servirebbe uno studio approfondito prima di affrontare quest'opera.
Sembra però un esercizio di stile perché è impeccabile e si nota l'alto livello di scrittura che purtroppo inficia il coinvolgimento nella storia che comunque, va detto, non era per nulla l'obiettivo di Nabokov. Lui voleva narrare questa storia, ne era ossessionato.
Nella prefazione c'è comunque un paragrafo che invita genitori, educatori, assistenti sociali ad una particolare attenzione nel ruolo che svolgono coi giovani. Che sia un modo per giustificare l'opera o evitare attacchi? Non ne ho idea, ma sotto sotto , allora, forse l'autore si è sentito in dovere di non assolvere chi è affetto dalla malattia che la pedofilia è.
I colpi di scena sono focali e arrivano di colpo, dopo una lunga preparazione. Mi hanno sempre sconvolto.

Alla fine non so se il romanzo mi sia piaciuto, è troppo pieno, ma non mi ha lasciata indifferente. Non ho la capacità di spiegare perché si tratti di un capolavoro, ma è evidente che sia un'opera di gran pregio, scritta con cura e cultura, dove nulla è lasciato al caso. Può non piacere, ma non si può liquidare con un semplice parere blando o negativo.

Qui vi lascio i blog delle altre blogger partecipanti alla rubrica e vi auguro buona domenica :-)

10 commenti:

  1. Anche io vorrei leggere Lolita da un sacco di tempo

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  2. Sei stata coraggiosa, non è un libro semplice. Brava. Io invece passo

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    1. No, ma non è così immane, almeno se non lo si vuole affrontare con tutti i crismi perché da "profana" non ho colto tutto.

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  3. In quanto classico è uno di quei libri che più di una volta ho pensato di leggere ma non sono ancora riuscita a mantenere il proposito. Anche per me ci vorrebbe un GDL

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  4. Ciao! Non ho ancora letto questo grande classico, anche se alcune mie amiche lo adorano e mi hanno ripetuto più di una volta che lo dovrei proprio leggere. Di certo dev'essere una storia che apre la via a molte riflessioni!

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    1. Non lascia indifferenti, anche se non credo che l'intento dell'autore fosse scatenare riflessioni.

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  5. Cavolo se è vintage questo romanzo. Comunque ha ragione chiara sei stata coraggiosa ad affrontare questa lettura. Brava.

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    1. Vintage al cubo XD
      Grazie, ma penso che altri mattoni li diluirò se ne affronterò ancora.

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