17/12/18

L'angolo vintage 2.0 #3 - Recensione di Fax da Sarajevo di Joe Kubert

Buongiorno Cari Lettori,,

ci ritroviamo oggi per il consueto angolo vintage che, per me, giunge al terzo appuntamento.
Questa volta ogni volume era un papabile perché, dopo aver finito un libro che mi bloccava da settimane (inedito per me!) ero piena di arretrati editi tempo fa. Parzialmente lo sono ancora.
Dovevo leggere da tempo questa graphic novel nella sua prima edizione. E' stato recentemente ristampato, ma potevo io leggere le versione "moderna", pur essendo adatta poiché è stata ristampata lo scorso anno?
Ammetto che mi interessavano le aggiunte, ma ho resistito!
L'angolo vintage lascia libero sfogo agli spoiler, ma qui di spoiler, purtroppo, c'è poco perché conosciamo più o meno tutti la tragedia dell'invasione della Bosnia-Erzegovina.
Trovare il tempo per scrivere è stata un'impresa perché dalla scorsa settimana sono travolta da impegni e doveri.

Trama: Nel 1945 abbiamo detto al mondo intero 'mai più'. Nel 1992 abbiamo dimenticato la nostra promessa. Il 1992 è stato l'anno in cui scoppiò la guerra a Sarajevo, in Bosnia. L'anno in cui il genocidio ha rivisitato il nostro pianeta. L'anno in cui Ervin Rustemagic e la sua famiglia si sono trovati intrappolati in una città sotto assedio... Ervin, agente artistico e uomo d'affari internazionale, era cresciuto a Sarajevo e per più di dieci anni aveva condotto il proprio lavoro da lì. Quando le granate e i colpi di cannone facevano a pezzi la città, il solo mezzo di comunicazione di Ervin con il mondo esterno era il suo fax, attraverso cui cominciò a spedire messaggi uno dopo l'altro. Messaggi faxati e rifaxati fra i molti clienti e amici di Ervin. Per Joe Kubert cliente e amico, questi fax erano una storia che si svelava, una storia di orrore, sdegno, crudeltà e barbarie. Facendo quello che ha fatto per anni, Joe ha messo la storia su carta. Il risultato è forse il culmine artistico di uno dei più grandi maestri del fumetto viventi. Malgrado tutto, una storia di speranza e di promessa. E una storia di guerra, una vera guerra, raccontata dal punto di vista di una vittima innocente. E' la storia di un sopravvissuto. 
La storia si apre con Ervin, uomo d'affari, di rientro a Sarajevo con l'amico e collega Butzo. Gli mancava la famiglia, tornata in anticipo in città poiché sembrava che nella primavera del 1992 i disordini si fossero sedati. Invece era solo l'inizio di un lungo incubo.

Dall'oggi al domani iniziano bombardamenti e spari sui civili, anche in maniera atroce. I cecchini venivano pagati per uccisione e dunque l'obiettivo era colpire i bambini per poi sparari su chi li avrebbe soccorsi. L'orrore. Praticamente il ritorno dell'olocausto con fughe transconfine, campi di concentramento, sterminio di massa perché altro non era che quello.
In tutto questo il mondo stava zitto, l'Onu si limitava ad osservare la situazione, i serbi erano sempre più spietati. Alla faccia del "mai più".
Ervin si rende presto conto che la situazione è senza speranza e che, se vogliono sopravvivere, devono cercare di fuggire, operazione difficilissima. Capisce anche che l'uomo si adatta a tutto, nell'emergenza. Se prima era terrorizzato dalle esplosioni, presto impara a correre durante le detonazioni ed a dormire, anche se male, in un seminterrato con la famiglia.

Questo fumetto è essenziale, i suoi disegni  sono "occidentali", ma crudi, non addolciscono ne abbelliscono nulla. Lo smarrimento dei bambini, la morte, il dolore di Edina, la moglie di Ervin, e dei suoi crolli nervosi, le difficoltà di vita della città sono reali, tangibili.
Avevo letto tempo fa La figlia di Clara Usòn, ambientato in quegli anni e dedicato alla "figlia" di uno di quei dittatori, convinta di essere dalla parte del giusto, consanguinea di un eroe. Perché l'altra faccia della medaglia erano proprio quei serbi con cui si conviveva fino al giorno prima convinti di dover far pulizia etnica e di essere nel giusto, di doversi riappropriare delle terre prese dai bosniaci (c'è stata una qualche guerra nel medioevo dove queste terre sono state perse...). La follia!
Mi viene da dire che per certi versi la situazione sia anche peggiorata perché nella rete e nella vita si sentono commenti che fanno accapponare la pelle per la loro crudezza, indifferenza, cattiveria o tutte le cose assieme. 
Ed allora quanti si sono veramente indignati se non quei poveracci che partivano ad aiutare, spesso non tornando a casa?
Il finale non regala niente, rimane aperto anche se si presume positivo.
Ciò che è certo è che si tratta di un doppio memoriale: nel rispetto di quegli eventi dolorosi e in ricordo di Karim Zaimovic, giovane giornalista, che  ha scattato delle foto da spedire proprio a Joe Kubert tramite Ervin Rustemagic, il protagonista della storia che ha intrattenuto una comunicazione via fax con Joe ed altri amici durante tutto il conflitto. Questo giovane si è spento a 24 anni per cause di certo non naturali.


Per ora vi saluto e ci vediamo il prossimo mese per il nuovo appuntamento!
Ci sentiremo presto per gli auguri natalizi e di fine anno.

Ecco gli altri blog partecipanti:





8 commenti:

  1. Non mi vanno tanto a genio i finali aperti anche se si propende per il positivo, la storia però sembra particolare e sicuramente interessante

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    1. Conoscendo la vita del protagonista penso proprio sia andata bene. Purtroppo la storia è vera e la negatività trasmessa è tanta perché è stato così terribile anche nella realtà. Penso non fosse realistico far finire la storia in maniera smielata e definita. Ma almeno un abbraccio tra la famiglia in salvo ci sarebbe stato bene!

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  2. Libro molto particolare ma non so se lo leggerò.

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    1. Io mi sono decisa solo perché mi sto appassionando al mondo slavo e volevo capire meglio i meccanismi di questo conflitto. La figlia , libro, è stato interessante ma caotico. Col fumetto speravo di capire di più.

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  3. Sembra interessante, prendo appunti

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  4. mi è venuta voglia di comprarlo subito, accidenti a te

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    1. Mi sento lusingata ^///^ Fa sempre piacere sentirsi dare la colpa riguardo i libri! Soprattutto se ho scatenato il desiderio XD

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