23/08/21

Recensione de Il libro dei Baltimore di Joel Dicker

 

Trama: Sino al giorno della Tragedia, c’erano due famiglie Goldman. I Goldman di Baltimore e i Goldman di Montclair. Di quest’ultimo ramo fa parte Marcus Goldman, il protagonista di La verità sul caso Harry Quebert. I Goldman di Montclair, New Jersey, sono una famiglia della classe media e abitano in un piccolo appartamento. I Goldman di Baltimore, invece, sono una famiglia ricca e vivono in una bellissima casa nel quartiere residenziale di Oak Park. A loro, alla loro prosperità, alla loro felicità, Marcus ha guardato con ammirazione sin da piccolo, quando lui e i suoi cugini, Hillel e Woody, amavano di uno stesso e intenso amore Alexandra. Otto anni dopo una misteriosa tragedia, Marcus decide di raccontare la storia della sua famiglia: torna con la memoria alla vita e al destino dei Goldman di Baltimore, alle vacanze in Florida e negli Hamptons, ai gloriosi anni di scuola.

Ma c’è qualcosa, nella sua ricostruzione, che gli sfugge. Vede scorrere gli anni, scolorire la patina scintillante dei Baltimore, incrinarsi l’amicizia che sembrava eterna con Woody, Hillel e Alexandra. Fino al giorno della Tragedia. E da quel giorno Marcus è ossessionato da una domanda: cosa è veramente accaduto ai Goldman di Baltimore? Qual è il loro inconfessabile segreto?

Quando ho letto La verità sul caso Harry Quebert ho trovato Dicker piacevole, ma non da strapparmi i capelli.
Il caso ha voluto che leggessi questo libro che ne è una sorta di sequel.

Marcus Goldman è uno scrittore di grido, ma c'è qualcosa che ancora lo ossessiona: la scomparsa dei Baltimore, o meglio, dei Goldman di Baltimore, un importante capitolo della sua vita passata.
I Baltimore sono i Goldman che ha sempre ammirato: degli zii moderni, ricchi e di successo, un cugino gracile ma brillante e il suo fratellastro forte e gentile, una promessa sportiva.
Lui si è sempre sentito inferiore agli zii Anita e Soul ed ai cugini Hillel e Woody, d'altronde è un (Goldman) Montclair.
Purtroppo, però, arriva la Tragedia che scopriremo in un libro intero.

La lettura è intensa.
Si parla di famiglie di serie A e di serie B ( I Goldman di Baltimore e quelli di Montclair), così di come la fratellanza possa essere anche più forte/altrettanto forte senza legami di sangue come con Marcos e soprattutto tra Hillel e Woody.
Si affrontano temi come il bullismo, che perseguita gli alunni anche nelle scuole migliori e di famiglie borderline che abbandonano i figli come niente fosse per rifarsi una vita, come accade a Woody.
Si parla anche di gelosie ed incomprensioni che, non affrontati, rovinano le vite o della presa di coscienza dei figli su cosa non è piaciuto della loro vita in famiglia, degli errori ed ingiustizie dei propri genitori, ma anche dell'importanza di ringraziare chi ha fatto molto per noi.
Si pone anche attenzione a quanto molte cose da piccoli non le leggiamo ed iniziamo a percepirle crescendo, coì come i segreti di famiglia, ben nascosti e allo stesso tempo in vista.
Un concetto che mi è piaciuto molto lo esprime la madre di Marcus che afferma quanto sia importante essere in pace con ciò che si ha.
Molti genitori, invece, sperimentano il vuoto quando i figli escono di casa e ciò si riflette anche in coppia.
Mi sono piaciuti anche i temi "terreni" che hanno per oggetto pareri su  società e marketing.
Un produttore con cui Marcus ha rapporti lavorativi afferma che i libri sono morti, che le persone sono vittime di pubblicità e marketing e che gli zombie (le persone ormai prive di volontà) vinceranno e che MArcus dovrà dunque accettare un'attrice "bankable"/spendibile anziché la sua scelta personale.
Ci si mette anche un preside che afferma che i ragazzi debbano adattarsi alla società e non il contrario. Ma siamo matti? Se la società sbaglia, va cambiata, non assecondata. Poi ovvio che le regole servono e si devono scontare i propri errori, però non per sottostare a società piene di lacune.
Questo porta a rinunciare ai propri sogni, nonostante la vita sia una e per paura, come fa Alexandra, amica dei Goldman ed eccellente musicista che si scontra con un mondo musicale che vuole prodotti sicuri, non esperimenti, dalle prospettive aleatorie, quale che sia la qualità. E' tutto uniformato: libri, film, musica. E' quando si smette di sognare e si rientra nei ranghi che un po' si muore.
I temi proposti sono molti, come la violenza sulle donne che si finge di non vedere, soprattutto se si hanno parenti in polizia che quindi proteggono i colpevoli.

 E' incredibile la capacità di far "bruciare" un libro corposo in pochi giorni. Adesso, il font sarà grande, ma di sicuro è un libro tutt'affatto che piccino, questo.
Inoltre ero spronata perché questa lettura mi ha colpita, sapeva inquietarmi, spronarmi e toccare le corde giuste, pur trattandosi di un libro "scritto facile", anche se in maniera così geometrica da far pensare ad una grande progettazione da parte dell'autore, che ci porta dove vuole lui.

PS: ho indovinato solo un fatto verso la fine che era prevedibile, ma penso che lo scrittore l'abbia fatto apposta per dare corpo totale alla Tragedia. Si poteva evitare, comunque è stato bello perché ha aggiunto il pathos necessario, rendendo così profonda la lettura.

Finito il 20/03/21


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