17/05/19

Recensione di Mildred Pierce di Peter M. Cain - L'angolo vintage 2.0 #8

Buongiorno a tutti, Lettori!
Eccoci al consueto appuntamento mensile de L'angolo vintage, ideato da La lettrice sulle nuvole.
L'idea è di leggere libri sepolti nelle nostre librerie o comunque letture che ci aspettano da tempo e che sono rimaste "bloccate".
Ogni lettore ha palate di arretrati ed accumuli, non ne conosco uno senza una lista o un mucchio di libri che lo osserva con sguardo minaccioso.

Questa è l'occasione per smaltire qualche lettura.

Trama: Nel 1941, subito dopo essersi affermato, il noir rivolse le sue armi contro se stesso – con questo libro, che alla ferocia del genere assomma quella, anche più implacabile, del mélo. Fino alla sua uscita, le dark lady di innumerevoli romanzi (e di altrettanti film) usavano la seduzione per condurre qualsiasi maschio capitasse loro a tiro a forme di distruzione spesso molto peggiori della morte. Ma qui Cain – che di quelle storie aveva già scritto uno degli archetipi più potenti e imitati, Il postino suona sempre due volte – va molto oltre. Con le sue letali sorelle Mildred Pierce ha in comune il carattere, la capacità di andare dritta allo scopo – peraltro rispettabile, e cioè raggiungere un qualche benessere nell'America della Grande Depressione – e un fondato scetticismo nei confronti del genere maschile. Sul quale infatti trionfa, salendo uno alla volta tutti i gradini di un successo insperato, per una casalinga californiana malamente abbandonata dal marito. E in effetti niente sembrerebbe poter fermare l'ascesa di Mildred: niente, se non la sua immagine rovesciata, sua figlia Veda, la creatura forse più demoniaca di tutta la narrativa nera.

Ci ho messo un secolo, ma ce l'ho fatta!
Ribadisco che i romanzi ambientati nel XX secolo non mi fanno impazzire. Questo l'ho letto solo perché era un'opzione delle Personal Book Shopper per il gruppo di lettura presso La Feltrinelli di Padova centro. La trama mi aveva colpito molto, a tratti inquietante, temevo però l'effetto noia che un romanzo del genere sembra solitamente promettermi.


Le vicende cominciano subito, senza giri di parole, anche se immaginavo che avremmo seguito Mildred almeno dall'adolescenza. Invece è una ventottenne con due figlie in procinto di cacciare di casa suo marito perché non contribuisce al mantenimento della casa e delle bambine. E' un imprenditore fallito a causa della Depressione e della sua incapacità. La famiglia Pierce si sta mantenendo solo grazie ai dolci che cucina Mildred per il vicinato e poco altro.
La giovane donna sola passa un periodo di disperazione, però non si arrende perché non accetterà di farsi piegare dalla vita e rovinare l'esistenza, non vuole perdere quel che ha e lotterà per il benessere delle figlie, Veda e Ray. Le riuscirà piuttosto bene, sarà un successo.

Questo libro ha tanto da dire.
Racconta l'America a cavallo tra gli anni '20/'30 e '40, quando il Sogno Americano si schianta contro il muro della Depressione del 1929 e gettando sul lastrico famiglie ed imprenditori, la confusione che questo comporta perché non accettano questa caduta.
Cain racconta proprio di una di queste famiglie dove, però, si alza più forte la voce di Mildred Pierce, una donna forte e volitiva che ha una grande determinazione.
Dovrà lottare contro i suoi stessi pregiudizi. Finché deve cucinare delle torte in privato va benissimo, ma, malauguratamente, la sua formazione (o mancanza di formazione) non le dà diritto a lavori "accettabili" per cui sono previsti requisiti di cui è sprovvista e dovrà passare sopra la sua vergogna di essere considerata una sguattera, al più, di indossare perfino una divisa. Il mondo del lavoro non aiuta poiché ci sono fascicoli dove, appunto, nelle agenzie di lavoro è specificato "non coniugate". Una donna sposata e con prole è un impedimento alle attività lavorative.
Però questa esperienza la forgia, acuisce il cervello e si sforza di ragionare per uscire dalla sua situazione di indigenza. Sarà l'inizio della sua ascesa sociale e lavorativa, dimostrando che aguzzare l'ingegno vuol dire, la maggior parte delle volte, cavarsi d'impiccio e, perché no?, prosperare. Infatti è sulla strada giusta per diventare un'imprenditrice di successo e di avere molte soddisfazioni.
Ma non finisce qui perché la giovane madre avrà un ostacolo difficile proprio nella figlia Veda. Le due hanno un rapporto difficile, Veda è proprio perfida, gode nel mettere in difficoltà la madre, ma Mildred la adora, la mette su un piedistallo e fa di tutto per lei, rammaricandosi di avere un rapporto teso e poco affettuoso con lei.
Qui si espongono anche gli uomini, abituati al comando, difficilmente lasciano lo scettro del potere senza protestare, ma c'è un'ulteriore divisione tra quelli buoni ed innocui e quelli che fingono di esserlo, pronti a colpire quando meno ce lo si aspetta.
C'è anche le aspetto delle dicerie di paese e dello sforzo che occorre per metterle a tacere e non farsi mettere i bastoni tra le ruote. In questo Mildred ha un appoggio nella vicina Mrs Gessler, donna scaltra e previdente.

I colpi di scena sono ben piazzati, anche se è una storia che non ne riserva di spettacolari, anzi è lineare e razionale, schematica. Sappiamo sempre, a livello temporale, dove si andrà a parare anche se non come e cosa esattamente accadrà.
La narrazione prende, non è fatta da frasette semplici, ma da frasi certo non con un linguaggio erudito eppure dense, ben equilibrate, con le virgole al posto giusto. C'è equilibrio e si sente il modo di scrivere e narrare di altri tempi, abilmente simulato. Ho realmente "vissuto" a Glendale in California, ho intravisto Pasadena in Nevada, i locali, e abitazioni del secolo scorso.
Ogni parola e ogni riga mi hanno preso, andavo avanti anche quando ero stanca e smettevo quando non capivo più niente o mi girava la testa.
Non so cosa mi sia preso, ma non ero capace di mollare il libro!
Ho letto di riscatto sociale, personale, di soddisfazioni. E' anche stata un'importante lezione sull'importanza di tagliare il cordone ombelicale coi figli. Certo, Veda è una str...mmm...poco simpatica fanciulla, ma essere così servizievoli coi figli si ritorce contro. Va bene dare, va benissimo fare sacrifici per i figli, però occorre anche trovare un equilibrio perché le cose possono prendere una brutta piega. Nel caso di Mildred si rischia di essere succubi di una figlia crudele.

Non so dire perché, ma questo romanzo è stato potente e mi è proprio piaciuto, senza se e senza ma.Cercherò di vedere la serie di Hbo perché mi sono proprio appassionata.

Adesso vi lascio i link delle colleghe blogger che partecipano questo mese:

La lettrice sulle  nuvole
Le mie ossessioni librose
Le trame del destino
Librintavola
Letture a pois
Libri al Caffé
Made for Books
La nostra passione non muore ma cambia colore
Romance e altri rimedi

Leggetele tutte!


18 commenti:

  1. che belle parole, sembra un libro ricco di contenuti

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  2. Un romanzo che promette tante cose, sembra interessante. Al momento però non ho voglia di storici

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    1. E' sicuramente la storia di una donna forte. Quando sarà il momento magari ti capiterà tra le mani.

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  3. Bella recensione, ma non credo faccia per me.

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    1. Grazie. Come in ogni cosa, non tutto può ispirare o piacere ^^

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  4. Che entusiasmo!! Come non prenderne nota?

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    1. Mi sono trovata innamorata senza rendermene conto! E' stata una splendida esperienza.

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  5. Ciao! A me invece i romanzi ambientati nel passato (antico o recente) piacciono molto, in genere… quindi credo proprio che questo libro mi piacerebbe!

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    1. Io ho problemi dal XIX, al XX lasciamo perdere proprio XD, ma sto scoprendo che, coi libri giusti, mi sento davvero coinvolta.
      Istintivamente sono affascinata dal passato più lontano.

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  6. ok non lo conosco, davvero non ne avevo mai sentito parlare, però che bella la tua recensione. mi piace quando dici che è stata una lettura potente, rende l'idea di cosa tu abbia provato.

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    1. Mi ha davvero attraversato! Spero di mettere le mani sulla serie tv prima o poi.

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  7. Che bello. Ne avevo sentito parlare ma mai in modo così esauriente. Credo ci farò un pensiero

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    1. Grazie :-D Sono felice di aver contribuito ad un tuo giudizio positivo. Spero lo leggerai e che condividerai il tuo parere ^^

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  8. Molto interessante e sentita la tua recensione. A me piacciono i romanzi storici anche se li preferisco più storici, cioè ambientati nel settecento/ottocento.

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    1. Tendenzialmente anche io, ma ogni tanto sperimento.

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