17/04/19

Recensione di Honeymoon di Banana Yoshimoto - L'angolo vintage 2.0 #7

Buongiorno Lettori e benvenuti al nuovo appuntamento dell'Angolo Vintage!


Per i nuovi, questa rubrica permette di sfoltire le pile di libri sempre più traballante nelle nostre mensole e su tutte le superfici disponibili nelle nostre case e divorate dai volumi.
Si può parlare come si vuole del libro, anche con spoiler che è comunque meglio segnalare.
L'idea è di Chiara del blog La lettrice sulle nuvole che ha un'immaginazione vulcanica e coinvolge molte di noi.

Questa volta tocca a Honeymoon di Banana Yoshimoto.


Trama: Manaka, ventitré anni, è cresciuta in una casa circondata da un grande giardino, a pochi passi dalla casa di Hiroshi che, dopo essere stato il compagno di giochi dell'infanzia e l'amico intimo dell'adolescenza, è diventato suo marito. La loro vita sembra procedere senza scosse fino alla morte del nonno di Hiroshi con cui il ragazzo ha sempre vissuto, dopo essere stato lasciato da entrambi i genitori che avevano deciso di far parte di una setta religiosa in America. Nel mettere a posto la casa del nonno, emergono particolari che gettano una luce sinistra sullo spirito della setta e che spiegano le angosce da cui Hiroshi è talvolta sovrastato.

Ho da poco ripreso a leggere Banana Yoshimoto grazie ad alcuni gruppi di lettura informali via Telegram.
E' stata una piacevole riscoperta.

Manaka ed Hiroshi sono i protagonisti di questo breve romanzo. I due sono cresciuti insieme e sono passati dallo stato di amici d'infanzia a quello di fidanzati e poi coniugi.
Sono dei tipi particolari. Lei è solitaria, tranquilla, ama molto stare nel suo giardino e respirare il contatto con la natura. 
Hiroshi invece è chiuso, introverso, timoroso perfino. E' presto detto il perché. Non dobbiamo aspettare molto per sapere che ha vissuto a lungo con un nonno che forse nemmeno lo voleva, che era anziano e che però ha deciso di prendersi in carico il nipote perché i genitori del ragazzo erano dei matti, seguaci di una setta oscura e pericolosa, fuggiti presto negli Stati Uniti. Per fortuna è diventato presto "figlio adottivo" della famiglia di Manaka che ha provato subito affetto per lui.
Il loro è un sodalizio forte che subisce, però, nel tempo, scossoni distanti tra loro eppure allo stesso tempo forti. Loro ne emergono sempre con forza.

Si parla di lutto (verso persone ed animali), di elaborazione della sofferenza e di coppie atipiche. Cosa possono essere Manaka e Hiroshi? Non c'è un sentimento bollente, ma un legame che esiste da sempre e che non si spezza. Non è comune.
Entra in campo anche la depressione di cui Hiroshi inizia a soffrire veramente alla morte del nonno, evento che ha temuto tutta la vita e che quando si palesa offre anche l'occasione di purificare una casa appesantita da un uomo cupo e triste, stanco, e dagli oggetti macabri del culto dei suoi genitori. La setta, ad un certo punto, viene descritta ed è raccapricciante, ancora di più perché è possibile sia realistica l'esistenza di questi culti. Sono ancora turbata dall'aspetto più violento e terribile della setta del romanzo. Però finalmente il passato viene affrontato assieme alla sofferenza mai espressa.
E' un romanzo che ci parla della vita, di quel che sembra grande e che forse non lo è e che semplicemente è un cambiamento naturale della nostra esistenza.
Quel che non manca, con i romanzi letti ora, è la componente culinaria. In Kitchen primaria, ma qui per nulla assente e che mi fa venire una voglia matta di cibo giapponese! In Kitchen c'era attenzione ai paesaggi quando presenti, ad esempio durante un viaggio di lavoro della protagonista, ed anche qui con il mare, il monte Fuji ed i giardini.

Per il mio gusto personale è sempre stata un'autrice che colpisce e conforta. La sua è una scrittura ricca, densa e capace di creare una vicenda in pochissime pagine, dicendo tutto. Magari tra qualche mese o qualche anno non ricorderò nulla del romanzo, almeno fino a che non mi ritrovi col libro in mano, ma sa catturare sin dalla prima riga, impegnando e svagando allo stesso tempo.

Vi allego il calendario delle altre blogger che partecipano ad aprile!
La lettrice sulle nuvole
Le mie ossessioni librose
Le trame del destino
Librintavola
Libri al caffè
Made for Books
La nostra passione non muore ma cambia colore
I miei magici mondi

14 commenti:

  1. Della Yoshimoto ho letto un libro qualche anno fa ma non mi piacque molto il suo stile.

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    1. Io sono vagamente fissata col Giappone XD Lei mi è sempre piaciuta, anche se tra i "nippofili" non sono tutti estimatori. E' normale.

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  2. Questa è un'autrice che mi incuriosisce molto: non ho mai letto nulla di suo ma la incrocio spesso. Anche questa finisce in tbr

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    1. <3 scrive libri brevi, se non piace non devi neanche sorbirti mattoni.

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  3. Ciao! Non conosco questa autrice, ma so che è molto nota sul web… magari prima o poi leggerò qualcosa :-)

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  4. Ho letto solo un libro di questa autrice, ma non mi è piaciuto tanto lo stile

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    1. E' particolare, se non ci si sente sulla stessa lunghezza d'onda è più che normale. Però con tutti gli autori che amiamo non è un dramma amarne meno altri... :-)

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  5. Qualche anno,come è mio solito quando vado in fissa per un autore, lessi di lei quasi tutto. Ed anche questo. Il suo stile e tutto ciò che riguarda il suo mondo è molto particolare. O la si ama o la si odia. Io la amai.

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    1. Forse leggerò quasi tutto anche io con le "yoshimoto girls" XD

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  6. confesso di non aver mai letto questa autrice e mi spiace dirlo non mi sento attratta dai suoi libri. tu dici che sbaglio?

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    1. Non so se potrebbe piacerti, Chiara e Dolci non mi sembravano entusiaste, quindi forse potrebbe non piacere nemmeno a te. Se ti capita leggi quelle poche pagine e vedi se ti prende...

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  7. Mmh non so mi sa che passo c'è qualcosa che non mi ispira del tutto ma ben felice che invece a te sia piaciuto

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    1. Abbiamo gusti diversi e tanti autori e generi con cui soddisfarli. Va benissimo così ^^

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