13/12/17

Recensione de Il mio splendido migliore amico di A. G. Howard

Trama: Alyssa Gardner riesce a sentire i sussurri dei fiori e degli insetti. Peccato che per lo stesso dono sua madre sia finita in un ospedale psichiatrico. Questa maledizione affligge la famiglia di Alyssa fin dai tempi della sua antenata Alice Liddell, colei che ha ispirato a Lewis Carroll il suo Alice nel Paese delle Meraviglie. Chissà, forse anche Alyssa è pazza, ma niente sembra ancora compromesso, almeno per ora, almeno fin quando riuscirà a ignorare quei sussurri. Quando la malattia mentale della madre peggiora improvvisamente, però, Alyssa scopre che quello che lei pensava fosse solo finzione è un’incredibile verità: il Paese delle Meraviglie esiste davvero, è molto più oscuro di come l’abbia dipinto Carroll e quasi tutti i personaggi sono in realtà perfidi e mostruosi. Per sopravvivere e per salvare sua madre da un crudele destino che non merita, Alyssa dovrà rimediare ai guai provocati da Alice e superare una serie di prove: prosciugare un oceano di lacrime, risvegliare i partecipanti a un tè soporifero, domare un feroce Serpente. Di chi potrà fidarsi? Di Jeb, il suo migliore amico, di cui è segretamente innamorata? Oppure dell’ambiguo e attraente Morpheus, la sua guida nel Paese delle Meraviglie?

Ho letto questo libro più o meno un paio di anni fa, interessata, ma sicura di non trovare nulla di eccezionale. Volendo continuare la saga ho deciso di rileggerlo e mi ha sorpresa ancora una volta.

Alyssa è una giovane studentessa americana che conduce una vita normale, tra scuola, Jenara, la migliore amica, e la cotta eterna per Jeb, fratello di Jenara. E la sua arte speciale, suo talento unico. Fa quadri di insetti e sfido a trovare tanti altri che lo facciano. Peccato che debba combattere ogni giorno una battaglia con la sua pazzia. E lo dimostra la segreta motivazione per cui fa questi quadri: zittire gli insetti che le parlano. Come non pensare che sia pazza? E' la stessa pazzia che ha condotto sua madre in manicomio, così come ha creato problemi anche alle sue antenate. Tutto è nato da Alice Liddel, colei che ha ispirato Lewis Carrol per il suo celebre "Il paese delle meraviglie".
Però un giorno Alyssa inizia a capire che forse il paese delle meraviglie esiste davvero e lo raggiunge, seguita a sua insaputa da Jeb. Tutto sembrerà ad Alice spettacolare, questo mondo è ben lontano dal racconto a tinte pastello di Carrol e trova anche Morpheus, un abitante del posto che sembra essere molto legato a lei e per cui è impossibile non provare attrazione, benchè la sua indole egoista e folle sia ben evidente. 
Resta solo da chiedersi: come si concateneranno gli eventi? Chi è Morpheus? E Alyssa cosa c'entra? Perchè qualcosa c'entra, la sua famiglia almeno, visto che non è la prima "pazza" in giro.
Meglio fermarsi qui perchè rischio di dire troppo!


E' stato un meraviglioso ritorno nel paese delle meraviglie! Ho amato come l'autrice renda bene l'idea del conflitto interiore di Alyssa, del suo terrore della pazzia e di tutte le forze che mette in campo per combatterla. Nel romanzo si dimostra proprio la protagonista che una storia del genere merita.
Morpheus è eccezionale e non sappiamo davvero chi è molto a lungo, sappiamo solo farci intortare! 
Di Jeb che si può dire? E' un bravissimo ragazzo e si rivelerà alla fine nel suo spirito, ma è un personaggio che sorprende poco per la sua indole sempre sulla retta via.
Il paese delle meraviglie è cupo e violento, perfino raccapricciante o rivoltante in alcuni aspetti, quanto più lontano dalla logica umana possa esserci. Un universo migliore per il retelling dell'opera di Carrol non potevo immaginarlo, tanto più che la storia originale mi è piaciuta, ma nemmeno troppo. Questa versione è invece esplosiva e la narrazione ricca di colpi di scena.
E quando la storia esplosiva incontra una brava scrittrice il gioco è fatto: la storia scorre, vola e ci si ritrova alla fine col cuore in gola, in attesa del prossimo capitolo.


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