Trama: Grecia, V secolo a.C. Un oscuro oracolo predice l'assassinio di Socrate. Un neonato viene condannato a morte dal suo stesso padre. Mentre la guerra tra Atene e Sparta insanguina la Grecia, i destini di governanti, artisti e filosofi si i intrecciano a quelli di soldati che lottano per la sopravvivenza, madri che combattono per i propri figli, amanti che difendono il loro amore negato. E in queste pagine dense di storie nella Storia, due trade incrociano sotto gli occhi dei lettori: quella di un bambino salvato da una schiava sulla rupe del Taigeto e quella di Socrate, il filosofo che segnò un prima e un dopo nella storia del pensiero, il maestro amato dai suoi discepoli e minacciato da un'inquietante, enigmatica predizione.
Pagine: 736
Prezzo: 19.90
Editore: Salani Editore
Data di uscita: inizio settembre 2017
Apro questa recensione innanzitutto ringraziando con calore la Salani Editore per avermi inviato copia di questo romanzo.
Amo gli storici, soprattutto se ambientati lontano nel tempo, qui inoltre c'era una componente misteriosa di non poco peso. Ero comunque spaventata dalla mole del romanzo che effettivamente mi ha fatto sforare i tempi di lettura soliti, complici gli impegni scolastici dei figli che ricominciano ed altre questioni di ordine personale che hanno allungato ulteriormente i tempi. Temevo inoltre che non mi piacesse, che fosse lento, noioso, pesante, scritto male (quest'ultima caratteristica è pericolosissima in un romanzo lungo). Invece sono stata eccezionalmente sorpresa e non posso che consigliarlo caldamente.
La storia nella trama è eccessivamente compatta, ma non credo vi fosse altra via...
Tutto comincia da un oracolo che Cherefonte, amico di Socrate, che scopre così che il suo amico perirà di morte violenta per mano del giovane dagli occhi chiari, giovane, neonato peraltro, che comparirà molto presto ad Atene, figlio dell'amico Eurimaco. Sua moglie ha partorito lungo la strada che da Sparta avrebbe portato la coppia ad Atene. Purtroppo sono stati attaccati dai briganti e la donna è morta. Dunque è giunto solo il marito nella polis col neonato Perseo, dotato di occhi argentei, evento che inquieteràà Cherefonte, incapace di apprezzare ed amare il bambino, sicuro che sarà la rovina dell'amico.
All'epoca dell'agguato Deianira, nuora del diarca spartano Archidamo, dà anzitempo alla luce un bambino che però il suo nuovo marito, Aristone, per orgoglio ed onore decide di farlo morire come un neonato difettoso, secondo la legge spartana. La sua sorte però sarà clemente. Non verrà gettato da una rupe, ma abbandonato per farlo sbranare dalle belve.
I due eventi ci rendono partecipi del turbolento clima tra Atene e Sparta e saranno parzialmente alla base di tutto. Le due città sono ostili tra loro e la calma è sempre apparente. Infatti il romanzo ci documenterà le continue azioni di conquista ed i successivi tentativi di pace. Alternativamente ogni esercito sarà costretto alla resa.
Socrate |
Sono rimasta assolutamente colpita da questo autore che non conoscevo. Mi è perfino venuta voglia di leggere "Storia della guerra del Peloponneso" di Tucidide che sicuramente non è una passeggiata.
La sua preparazione è eccellente, nonostante sia lontana dal suo lavoro di psicologo clinico. Si vede che sono temi che appassionano lo scrittore e mi auguro che scriva davvero di Platone come si augura nei ringraziamenti.
Per chi non è ferrato in filosofia vi sono sporadici accenni davvero interessanti circa Socrate, i suoi insegnamenti e la sua coerenza morale.
Certo, vi sono elementi di fantasia per rendere romanzata la storia (ad esempio lo stesso Perseo) ma tutto, davvero tutto, è andato realmente così nei fatti o secondo l'interpretazione storica più probabile degli avvenimenti.
Sono certa che farà piacere all'autore sapere che mi è sembrato davvero di camminare per le vie di Atene e di Sparta,di essere stata sulle triremi da battaglia, di aver assistito al flagello della peste, visto battaglie sanguinose e disastrose per chi era in svantaggio. In breve ho respirato la Storia nel bene e nel male. Mi è sembrato di assistere alle Assemblee ateniesi (meglio che gli uomini dell'epoca non lo sappiano mai) e di correre (infatti stavo per perdere i polmoni) con le donne spartane. I personaggi erano realistici, sia quelli fittizi che quelli reali. Ovviamente i fatti e le persone mi sono sembrati anche lontani, agendo in una maniera a me aliena. Infatti all'epoca contano molto l'onore, le leggi, gli usi e costumi. Non si possono sovvertire, sono spesso ingiusti e chi non li segue lo fa a sue spese. La vita era molto più precaria e spietata di oggi e poteva finire per puro caso. Oggigiorno siamo molto più superficiali, non accetteremmo affatto di buon grado una vita simile.
Inoltre la scrittura è godibile, i capitoli non sono lunghi ed estenuanti. E' comunque un libro corposo e con un linguaggio di buon livello.
Il romanzo fa parte della categoria del thriller. Io l'ho percepito più come un storico, ma assolutamente è vivamenete consigliato perchè c'è tutto: storia, stile, passione.
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