17/06/19

Recensione di L'amore fatale di Ian McEwan - L'angolo Vintage 2.0 #9

Buongiorno Lettori,
come state?

eccoci al consueto appuntamento de L'angolo vintage, rubrica ideata da La lettrice sulle nuvole al fine di smaltire i nostri accumuli infiniti di libri (in realtà la lista si allunga perché leggiamo le recensioni delle altre, ma son dettagli). L'unica regola è che non siano novità, bensì libri che vegetano nelle nostre case (e reader o scaffali è indifferente) da tempo. Se avete voglia, però, e avvisando, libere di fare spoiler! Diciamo che è anche un..angolo sclero all'occorrenza! XD

Oggi vi parlo di un vintage, sotto più punti di vista, disturbante. Finalmente ho trovato il McEwan adatto a me!

Trama: Un pallone aerostatico plana su un prato verde nelle Chiltern Hills, tra Oxford e Londra. Un uomo anziano cerca di scenderne, ma rimane goffamente impigliato in una fume. Dai quattro angoli del prato corrono verso il pallone imbizzarrito alcuni soccorritori, che tenteranno senza successo di trattenerlo. Uno di loro morirà e resterà ai sopravvissuti il compito impossibile di farsi una ragione di quella tragedia inutile. Una disgrazia capace di sconvolgere la mente di Jed Parry e di trasformarlo nel persecutore di Joe Rose.

Al centro di questo nuovo irresistibile thriller di Ian McEwan è una vera e propria patologia erotica, una sindrome psichica scoperta nell'Ottocento che è «l'oscuro specchio deformante» nel quale si riflette il mondo radioso dell'amore sano. Jed Parry è un «Jesus freak», un fanatico religioso, o forse semplicemente un malato di mente, che si convince di dover amare un perfetto estraneo e di doverne essere riamato. Joe Rose è un divulgatore scientifico, e di lui la gente dice che la chiarezza è il suo forte. Ma è anche uno scienziato mancato, un uomo fragile e deluso, che adesso è costretto a mettere in discussione la propria vita, il rapporto con la compagna e la fiducia nella scienza, per combattere contro l'incredulità e la solitudine in cui lo spingono tutti, per prima la polizia. Con un'ironia sottile e un gusto della comicità nuovo, McEwan dipinge quest'amore omosessuale assoluto, desiderato fino alla morte da parte di Parry e rifiutato in modo altrettanto radicale da Joe. Non ne va soltanto del diritto alla privacy, dei suoi confini di difficile determinazione; la domanda più ampia e cruciale: cos'è l'amore? È anch'esso una manifestazione patologica o si può essere innamorati in modo ragionevole? Esiste un amore che non sia estremo, e sia autentico?



Posso finalmente dire di aver trovato il libro di Ian McEwan che mi ha conquistata! E nemmeno poco!




Tutto comincia quando cinque uomini soccorrono un uomo in pallone aerostatico e un giovane a bordo sono in difficoltà e rischiano la vita. I cinque cercano di afferrare le funi ed aiutarli.
Purtroppo c'è un vento incredibile in quel momento e tutti mollano la presa, non si sa chi per primo. Tutti tranne uno, però, che rimane appeso e, sgravato dal peso dei quattro, è trasportato in alto dalla furia delle correnti. La vicenda non finisce bene e, vi assicuro, pur non essendo macabra o non scendendo nei dettagli, la scena PARALIZZA. Ma  è solo l'inizio. Infatti la vita di uno dei quattro, Joe Rose, viene incrociata da quella di uno degli altri soccorritori, Jed Parry.
Sarà l'inizio di un incubo per Joe, divulgatore scientifico di successo, che verrà perseguitato da Parry, dal suo amore malato e dalla sua ossessione per Joe e per la religione. Sarà la causa di una crisi personale e di problemi nella vita e con sua moglie, che prende il problema sotto gamba.
E qui arriva il bello perché, se la lettura mi ha preso, la figata arriva alla fine e, no, anche se sono autorizzata NON è uno spoiler,le vicende sono REALI! Certo, McEwan non ha inventato nulla di testa sua, è comunque un autore di talento per come scrive e per come affronta certi temi sociali nel passato recente, ma qui ha superato sé stesso. Ha narrato le vicende e ricostruito i fatti in maniera eccelsa. Come abbia fatto a figurarsi le varie personalità coinvolte, immaginarsi dialoghi e scene..Non ho idea! Non basta dire: ok, ho i fatti,  basta scrivere il libro. Forse è ancora più difficile rispetto alla storia inventata di sana pianta perché occorre essere verosimili, coerenti e realistici.

E l'inquietudine! E' tanta! Perché se all'inizio si è portati a ridere di Jed, presto ci si inizia ad inquietare, perfino a  dubitare di Joe sia riguardo alle molestie sia riguardo all'esistenza di Parry. Per poi provare orrore e/o ansia, angoscia quando percepiamo il pericolo reale.
Ci si trova anche coinvolti a  livello di relazioni personali, della monotonia che annoia e/o conforta una coppia, dei problemi di comunicazione che possono riguardarla. Infatti tutta questa vicenda porta Joe e sua moglie Clarissa a discussioni discontinue e ricche di tensioni, giacché i due non sono dei litigiosi di professione. La prima fugge i conflitti, l'altro perde il senso e il filo dell'arringa durante la discussione. Però veniamo messi anche a parte dei loro pregi professionali e personali, come l'abilità di aver a che fare coi bambini pur non potendone avere dei loro poiché uno dei due è sterile.
Inevitabile parlare di religione: Joe è ateo, mentre Jed è un ferventissimo credente. Quando Jed parla anche io avrei le reazioni scocciate e secche di Joe visto che la penso come lui.
Mi sono piaciute anche analisi secondarie, ma non troppo. Siamo alla fine degli anni '80 quando si riscoprono le scienze sociali e le scienze vere e proprie sono tecniche, hanno perso un linguaggio descrittivo/narrativo e ricco di aneddoti, più vicino a qualunque cittadino e non solo agli addetti ai lavori. Graziosi anche i cenni alle allergie come sintomo di squilibrio del corpo (da allergica mi è rimasto impresso: i pollini mi fanno a pezzi!). Tante "scemenze" new age (che Joe non condivide, sia chiaro!) non hanno, forse, tutti i torti anche se io credo più alla scienza pura ma, incrementandola e razionalizzando, a quella meno "concreta".
Si inizia a puntare i riflettori anche sulla realizzazione personale: quella che pare aver raggiunto Clarissa e quella di cui è insoddisfatto Joe che avrebbe voluto essere scienziato e non scribacchino di articoli scientifici, mostrandoci il suo senso di fallimento. 
In tutto questo abbiamo la malattia di Parry, nota come sindrome di Clèrambault.

Il pregio del romanzo, oltre all'abilità di rendere la realtà romanzata in maniera ottima, è la capacità di delineazione dei personaggi. Giuro che mi sembrava di vederli nel mio salotto o in strada, quelli principali più degli altri.
Non so se adesso diventerò una fan sfegatata di McEwan, ma ho trovato il libro giusto, poco ma sicuro.

9 commenti:

  1. La cover di questo libro è molto particolare e richiama un pò la trama il che è bellissimo.
    Non è decisamente il mio genere ma è bello leggere il tuo entusiasmo

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    1. Non me lo aspettavo nemmeno io questo entusiasmo XD

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  2. Io non conosco per niente questo romanzo.

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    1. Penso di averlo notato nel romanzo Ogni coincidenza ha un'anima d Fabio Stassi che narra di un biblioterapeuta.

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  3. Ciao! La copertina rimanda un po' alle avventure di Jules Verne, secondo me :-)
    Quanto al genere thriller, non è uno dei miei preferiti, ma se m'imbatto nel romanzo giusto...lo devo finire!

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  4. Ian McEwan è un autore che ho sul comodino da una vita, ne sento parlare da altrettanto tempo, ma che ancora non riesco a leggere! A breve lo farò, spero!

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  5. Ti è piaciuto tanto, mi hai incuriosita

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  6. uno di quei romanzi che mi dico sempre dovrei leggere e invece ancora non ne ho avuto l'occasione. cavoli!

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  7. Non sono riuscita a capire se è un libro nelle mie corde e proprio per questo dovrei dargli una possibilità

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