31/08/13

Recensione di Dove finisce il buio di Tara Hudson

Trama: Abbracciarsi, tenersi per mano, baciarsi: sono gesti quotidiani che scandiscono e consolidano ogni relazione, ma per qualcuno sono un desiderio irrealizzabile. Amelia è un fantasma, un'anima inquieta rimasta legata alle acque scure del fiume in cui è affogata dieci anni prima, e non può nemmeno sfiorare il suo adorato Joshua senza che la sua evanescente figura svanisca nel nulla. Tuttavia, per coronare il suo sogno d'amore, Amelia è disposta a tutto, anche a sfidare le leggi che regolano il regno dei morti. Lei sa che un certo rituale le permetterebbe di recuperare la sua forma corporea... ma sa pure che quel rituale è così potente da mettere in grave pericolo proprio la vita di Joshua. Amelia non vuole rischiare di condannare l'uomo che ama a vagare per sempre sotto forma di spirito e sarà costretta a fare una scelta: restare con Joshua, ma senza poterlo toccare, condannandolo a vivere un'esistenza di sacrifici; oppure rinunciare a lui, per lasciarlo libero di costruirsi una nuova vita...



Non saprei proprio dove cominciare con questa recensione di un libro discretamente deludente.
Amelia ha sconfitto Eli e richiuso il portale per il mondo oscuro presente ad High Gate. Fin qui tutto bene. 
La storia tra Amelia e Joshua prosegue anche se questo comporta che Ruth fugga via dalla casa non sopportando di convivere con la presenza di Amelia.
La ragazza dal canto suo sa che presto dovrà lasciare Joshua per permettergli di vivere la sua vita ed una motivazione in più si aggiunge quando tramite strani sogni e visioni viene a scoprire che i demoni che comandavano Eli la vogliono e la inseguiranno a qualunque costo ed eliminando chiunque lei ami.
Così Amelia sarebbe spronata a lasciare il suo ragazzo prima possibile ma non ce la fa proprio tanto che lo segue per Natale a New Orleans con tutta la famiglia in visita ai parenti.
E lì ci sarà una grossa sorpresa. I cugini di Joshua non possono vederla ma sentirla e questo grazie ad Alex, un nuovo Veggente in grado di sentire i fantasmi. Da un certo punto di vista la situazione crea diffidenza ma Amelia è felice di essere almeno udita e di non doversi nascondere, di poter vivere come la ragazza di Joshua, almeno coi cugini  e con Alex.
Joshua, credendo di farle un regalo, la porta da una sacerdotessa voodoo. Sarà però l'apprendista Gaby ad aiutarla in un un rituale che dovrebbe avere lo scopo di farle sparire i sogni e magari di aiutarla a toccare di più. In realtà il rituale la rende capace di toccare oggetti, materializzarsi, mangiare, ma non di toccare i vivi.
Qui finisco le mie elucubrazioni sulla storia per evitare di raccontare i dettagli e rendervi così inutile la lettura.
Però noterete la differenza... La trama ci da Amelia come una pazza che farebbe di tutto per toccare Joshua. Vero, ma lei fino all'ultimo non sa di dover vedere la sacerdotessa ne gli effetti del rituale. E soprattutto lei vorrebbe fuggire da lui per salvarlo dai demoni, non invischiati però nel rituale. E non si è mai parlato di farlo diventare spirito. Insomma, neanche siamo in grado di fare una trama decente???? Già da lì mi ero immaginata un altro libro che invece si è rivelato ben poca cosa.
Non sono riuscita a ritrovare neanche mezza emozione di quel che mi ha regalato "Se fosse per sempre", ma proprio zero.
Ho letto il libro in automatismo per vedere cosa sarebbe successo. A mio parere non ci sono fatti eclatanti, solo le paranoie di Amelia, qualche pericolo che si rivela poi trascurabile e una buona tranquillità quasi fino all'ultimo.  Per lo meno la scrittura è molto leggibile ed il libro si finisce rapidamente.
Mi aspettavo di più sinceramente. Lo stesso struggente sentimento dell'ultima volta, più mistero, azione finalizzata e coinvolgente. Certo, si può dire che almeno i fatti di questo libro fossero ben correlati e che il discorso non fa mai una piega. Almeno nulla è stato lasciato al caso.
Avevo già sentito recensioni non positive ma volevo verificare di persona. So che ci sono anche per Elegy ma magari come ultimo volume qualcosa di degno di nota potrebbe comunque esserci.
Al momento però sappiate che se vorrete leggere questo libro potrebbe non rispecchiare le vostre aspettative. Attenzione.

30/08/13

Recensione di L'ultimo Angelo di Becca Fitzpatrick

Trama: Nora è assolutamente sicura che Patch sia il suo unico, vero, grande amore. Che sia un angelo caduto non importa, lui è tutto quello che lei vuole. Purtroppo, però, il loro destino sembra quello di essere nemici mortali. Angeli caduti e Nephilim, infatti, sono padroni e vassalli, da secoli in lotta fra loro. Come se questa sanguinosa e dolorosa rivalità non bastasse, Nora è stata costretta a giurare di condurre i Nephilim in guerra contro il loro eterno nemico, e se dovesse mancare alla parola data condannerebbe a morte lei e sua madre. Eppure, Nora e Patch affronteranno fianco a fianco anche quest'ultima battaglia, convinti che ciò che li lega non può essere sciolto. Vecchi avversari ritorneranno, nuovi nemici si riveleranno e antiche amicizie tradiranno, minacciando la pace che i due innamorati cercano disperatamente. Il campo di battaglia si delinea, e indietro non si può tornare... Esistono ostacoli che nemmeno l'amore può vincere?

Avevamo lasciato Nora e Patch dopo che lei aveva ucciso Hank Millar che stava per condannare Patch all'inferno bruciandone la piuma di ex angelo. In cambio però i prezzi da pagare sono altissimi e Nora è in un fuoco incrociato. Ha potuto  uccidere Hank grazie al benestare degli arcangeli affinchè non vi siano conflitti. Ma, accettando il ruolo di successore di Hank, suo padre biologico, è diventata il capo dei Nephilim che vogliono una guerra per non venire più posseduti dagli angeli caduti durante il mese di Cheshvan. Se non manterrà i patti lei e la madre moriranno. Il problema è che Nora deve prestare fede ad entrambi i giuramenti da ambo i fronti. Le conseguenze sarebbero altrimenti devastanti per tutti.
Lei vuole evitare però una guerra, non importa quale prezzo, purchè possa stare con Patch.
Non facilita le cose che i Nephilim non la accettino come capo per vari motivi..E' stata umana, non ha esperienza e soprattutto ama un angelo caduto. Quest'ultimo punto fa pensare che lei non abbia a cuore gli interessi dei Nephilim. Nora sarà così costretta a fingere di rompere con Patch, far credere a tutti di stare con l'ex braccio destro di Millar ovvero Dante Materazzi e che lei sia convertita totalmente alla causa. Non che non lo sia...Trova abominevole che gli angeli caduti costringano i Nephilim ad essere posseduti ed ora che è una di loro lo capisce alla perfezione.
La confusione che avvertiamo in lei è grande. E non potrebbe essere altrimenti perchè lei vorrebbe riuscire a sistemare tutto senza tradire nessuno, non solo per via dei giuramenti. Il dubbio e la paura la renderanno però debole e sarà facile approfittarsi di lei che sarà al vertice di più di un doppio gioco. La sua debolezza le aprirà le porte della dipendenza e della paura. Al contempo riuscirà anche a sembrare una ragazzina profondamente immatura e cocciuta, preda esclusiva delle emozioni. Devo dire che tutto il lavoro che ha fatto nello scorso volume lo ha proprio perso!!! L'ho digerita ben poco. Mi stavamo simpatici perfino i personaggi più odiosi che non lei...Anche Marcie Millar, che ha preteso di andare a vivere da lei alla morte del padre.
Buona parte del libro mi è risultata purtroppo noiosa. Insomma..Sì, qualche scoperta qua e la, un pò di azione ma fino alle ultime cento pagine stavo per spararmi un colpo in testa. Poi per fortuna le cose si sono fatte davvero interessanti.
Il finale è un pò diverso da come mi sarei aspettata ma piuttosto soddisfacente. Non il Finale che il titolo originale prometteva.
Secondo me narrazione e sviluppo degli eventi potevano essere condotti meglio, rendendo le vicende più accattivanti. Sembra che il lavoro dei tre libri precedenti sia andato un pò sfumando. Pazienza, poichè il libro non è proprio da buttare ma mi ha lasciata abbastanza perplessa.
Per lo meno la scrittura risulta godibile ma ho avuto l'impressione, qui più che negli altri volumi, che i fatti e le informazioni fossero buttati qua e la senza una gran concatenazione logica ed organizzata con a tratti informazioni e fatti poco utili. Certo, le fila del discorso vengono riunite alla fine ma credo che la Fitzpatrick abbia fatto di meglio. A livello emotivo mi sono trovata molto più coinvolta nel primo e nel terzo volume, credendo di essere trasportata da una storia ben scritta ed entusiasmante.
La saga rimane però godibile e vi è una visione particolare di Nephilim ed angeli caduti che non cade nel banale unita ad una storia d'amore forse classica ma sincera.
Però, fan della saga, non perdetevi d'animo. I diritti per rendere il libro un film sono stati acquistati da LD Entertainment. Peccato che sia ancora tutto nell'ombra!

29/08/13

Recensione di Goddess di Josephine Angelini

Trama: Dopo aver accidentalmente liberato l'intero pantheon della mitologia greca dall'esilio sull'Olimpo, Helen deve riuscire a imprigionare di nuovo tutti gli dei senza scatenare una guerra che avrebbe esiti catastrofici. Ma l'ira divina è violenta e travolgente, ed Helen si trova a combattere con un nemico incredibilmente pericoloso. Ora è forte, conscia della sua vera natura e dei suoi doni particolari. I suoi poteri sono aumentati ma si è accresciuta anche la distanza fra lei e i suoi amici di sempre. Da quando un oracolo ha rivelato che nella sua cerchia di conoscenze si nasconde un traditore, tutti i sospetti ricadono sul bellissimo Orion. Helen, combattuta fra l'amore per Orion e quello per Lucas, dovrà fare delle scelte cruciali per evitare lo scontro finale fra dei e mortali. Il destino di Helen si sta per compiere. Solo una dea potrà sorgere per salvare il mondo. È scritto nelle stelle.

La parte migliore di tutta la trama nonchè la più veritiera è "Dopo aver accidentalmente liberato l'intero pantheon della mitologia greca". Ci credo, però, diamine..Proprio quello doveva liberare con Orion e Lucas?
Fatto sta che appena terminato il conflitto con Ares , tutti corrono a riprendersi. Anche se bisogna organizzare l'offensiva contro gli Dèi che sicuramente si scateneranno ora che sono liberi. Secoli di prigionia, giustificata o meno, non bendispongono nessuno. Soprattutto se il nessuno equivale a Divinità.
Non dimentichiamo che è importante anche la profezia che Cassandra fece ancor agli albori della guerra di Troia circa il Tiranno ovvero quell'essere nato nell'amarezza e che porta in se il sangue delle Case che avrebbe rappresentato un pericolo per tutti. A livello di Discendenza si crede sia Orion e Helen farà di tutto per proteggerlo. Ma anche qui le sorprese non mancheranno.
Le divinità però non attaccano subito e questo è potenzialmente un bene perchè i Discendenti potranno riorganizzarsi , guarire e convocare le Case per una discussione approfondita. Purtroppo gli eventi precipiteranno proprio quando le Case si saranno riunite a causa di idee fossilizzate, vecchie predizioni di cui si teme giustamente la portata e rancori mai sopiti. E la pietra dello scandalo sarà proprio Helen che
diviene sempre più potente in un mix di nuovi poteri e ricordi delle sue vecchie vite, incluse quella a Troia che diede origine a tutte le odierne vicende. Un bene ed assieme un problema perchè sta diventando troppo potente e molti iniziano ad avere paura di lei, perfino gli insospettabili.

Goddess mi è piaciuto moltissimo. Molti lettori non hanno gradito questo libro. Se lo aspettavano diverso, incluso il finale.
Io invece l'ho trovato un libro ancora più coinvolgente degli altri e pieno di eventi. Ci sono segreti ogni due pagine, rivelazioni e tante emozioni.
Tutti i personaggi evolvono molto, altri per evolvere devono regredire e passare sui loro errori nonostante in questo libro ogni scelta possa rivelarsi fatale.
Si legge che è un piacere. Se avessi avuto tempo lo avrei terminato in mezza giornata da quanto è scorrevole. Peccato che alcune parole fossero state battute male. Ho trovato scritto illogicamente "personale" due volte di fila e qualche altro erroruccio. Ma dico..E' così difficile scrivere bene? Io non sono esente da errori, anzi. Però credo che un romanzo vada curato meglio nell'elaborazione alla distribuzione. Io se sbaglio mi faccio dare dell'ignorante da lettori e blogger. Un editore ci rimette di più.
Le copertine poi sono splendide in ogni volume. Anche se stavolta quella italiana è meravigloiosa. Anche quella USA è splendida ma la nostra batte tutto! Sembra sia che Helen, immagino sia lei, stia volando, che precipitando che saltando nell'immensità dell'alba come se fosse rinata. Mi trasmette gioia e felicità.
Nel bene o nel male però ogni personaggio avrà ciò che merita e il ciclo, anche a livello mitologico, sarà concluso.
Il finale però è come dovrebbe essere per quasi ogni libro. Felice ma di una felicità guadagnata a caro prezzo. Assolutamente non deve essere smielato, facile ma nemmeno triste. Un happy ending che però racchiude l'ipotesi che le cose in futuro potranno precipitare o che esisteranno scelte molto difficili ma che per il momento siamo felici e contenti, appagati e soddisfatti. E questo è ciò che è Goddess.

28/08/13

W...w...w...Wednesdays #44

Carissimi lettori,

finalmente una settimana di pace e tranquillità a casa!! Ci voleva proprio!! PAce e tranquillità è eccessivo ma per lo meno mi riposo un pò o ci provo...
Le regole per commentare sono le solite...Dire cosa avete letto, cosa state leggendo e cosa leggerete..

Eccovi la mia settimana, molto molto proficua:


Ho letto..


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Sto leggendo


Leggerò...
E


Una buona continuazione per  questo agosto ormai agli sgoccioli!

27/08/13

Teaser Tuesday #30

Stra conosciutissima rubrica di cui credo la paternità sia rivendicabile dal blog Should Be Reading.
Mi spiace riutilizzarla e se dà fastidio, contattatemi e la eliminerò. Ma mi piace come idea per far conoscere degli stralci dei libri che leggo. Magari qualcuno si interessa anche ad altri generi o sblocca un suo dubbio in merito...O semplicemente...dà un'occhiata!

Mi raccomando, commentate anche voi con i vostri teaser tratti dai libri che state leggendo ora! E.. attenti a NON fare spoiler!
 Trama:
Dopo aver accidentalmente liberato l'intero pantheon della mitologia greca dall'esilio sull'Olimpo, Helen deve riuscire a imprigionare di nuovo tutti gli dei senza scatenare una guerra che avrebbe esiti catastrofici. Ma l'ira divina è violenta e travolgente, ed Helen si trova a combattere con un nemico incredibilmente pericoloso. Ora è forte, conscia della sua vera natura e dei suoi doni particolari. I suoi poteri sono aumentati ma si è accresciuta anche la distanza fra lei e i suoi amici di sempre. Da quando un oracolo ha rivelato che nella sua cerchia di conoscenze si nasconde un traditore, tutti i sospetti ricadono sul bellissimo Orion. Helen, combattuta fra l'amore per Orion e quello per Lucas, dovrà fare delle scelte cruciali per evitare lo scontro finale fra dei e mortali. Il destino di Helen si sta per compiere. Solo una dea potrà sorgere per salvare il mondo. È scritto nelle stelle.
"Devo trovare il modo per togliere la maledizione di Afrodite dai miei discendenti".
"Posso chiederti il motivo?" chiese Morfeo, piegando la testa di lato, incuriosito.
Helen aveva una risposta pronta perchè avrebbe voluto stare con Lucas, anche se lui era suo cugino. Ma prima che potesse pronunciare quelle parole si rese conto che in ballo c'era molto di più.
"Non voglio essere obbligata ad avere un bambino per volontà sua nè di nessun altro" rispose. "Se mai avrò un figlio, sarà una scelta mia, non di qualcuna ltro."
"Ah." Morfeo la guardò conj tristezza. "Non conosco alcun potere in grado di togliere la maledizione di una dea. Ma se non vuoi avere un figlio , non farlo. Devi solo vivere per sempre e il Volto esisterà per l'eternità". Morfeo ridacchiò affetuosamente. "Credo che l'intenzione di Afrodite fosse quella fin dall'inizio, no?"
Helen era sorpresa."Hai ragione!" Un lento sorriso apparve sul viso di Morfeo e Helen ricambiò. "Grazie."
"Prego."
"Ma l'eternità..."aggrottò la fronte tutto a un tratto Helen. "Com'è davvero?"
"Ti dirò: a me non dispiace" disse Morfeo, con una scrollata di spalle. Fece un cenno in direzione del suo grande letto, delle stelle luccicanti e degli elfi che danzavano e giocavano nei campi di papaveri lontani. "Passarla nel tuo mondo a fare ciò che ami fare e circondato dalle persone giuste ovviamente aiuta. O insieme alla persona che ami."

Che ne dite? Avete già letto Goddess? Io , chiaramente lo sto facendo ora!
Il 4 settembre l'autrice sarà a Milano per un firmacopie, mentre io, se la fortuna mi assiste, sarò a Mantova. Jospehine sarà lì sia il 6 che il 7 a presenziare a due eventi al Festival Letteratura di Mantova.. Spero vivamente di poterci essere se i miei piani non vanno a monte!
A presto!!!

23/08/13

Recensione di Starters di Lissa Price

Trama: In un futuro non molto lontano, in un mondo devastato dalla guerra e dalla fame, una terribile pandemia ha decimato la popolazione adulta tra i 20 e i 60 anni, lasciando in vita solo i giovani e i vecchi. Ora, in una società senza speranza, i giovani combattono per un futuro che non esiste più e i vecchi sognano un passato che non tornerà mai. Per questo molti anziani affittano illegalmente il corpo di ragazzi disperati, pur di rivivere emozioni perse per sempre. Callie ha sedici anni e ha visto morire i suoi genitori. Senza una casa, senza un soldo e con un fratellino malato a cui badare, non ha altra scelta che mettere il proprio corpo in affitto. Si trova così intrappolata in un gioco più pericoloso di quanto avesse mai immaginato... 

 Callie è una sedicenne che ha perso tutto e che ora vive in sudici appartamenti col fratellino Tyler, molto malato, che cerca di sfamare e curare in tutti i modi assieme al coetano Michael. 
L'attacco militare che ha causato la diffusione di letali spore ha mantenuto la sua promessa ovvero decimare la popolazione e nella fattispecie ogni persona dai 20 ai 60 anni. Sono rimasti in vita solo gli anziani, che grazie alla tecnologia possono raggiungere i 200 anni e sono detti Enders, e gli Starters ovvero i ragazzini. Il problema sta nel fatto che si è creato il caos e quindi mentre molti anziani sono ricchi o almeno benestanti e longevi la maggior parte degli Starters vive in strada, in case abbandonate e pantendo la fame, il freddo e le malattie. Pochi sono gli Starters fortunati a vivere con dei parenti rimasti in vita. La maggior parte soffre e se può lavora illegalmente visto che prima dei 19 anni è vietato. Poi vi è una distinzione tra Starters amichevoli e Rinnegati. I primi sono adolescenti che si aiutano  ed i secondi veri criminali che per sopravvivere fanno di tutto, ma come dargli torto? Noi saremmo più nobili nella stessa situazione?
Un compromesso subdolo c'è per i giovani. Vendersi alla prime Destinations, azienda che permette agli Enders di affittare i corpi degli Starters per tornare giovani. I ragazzi, durante il tempo di affitto, non ricorderanno nulla ed alla fine del contratto riceveranno un lauto compenso.
E' quel che fa Callie per far si che suo fratello guarisca e lo affida a Michael nonostante non sia sicura di quel che sta facendo. Ma rimanere senza una casa in seguito ad un raid degli sceriffi le fa scegliere. Non si fida della Prime, ma suo fratello viene innanzi tutto.
Inizialmente i noleggi vanno bene però al suo noleggio ufficiale di un mese si scopre un'anomalia. A sprazzi il corpo viene abitato da Callie o da Helena Winterhill, la sua ricevente che ha affittato il corpo di Callie.
La ragazza scoprirà presto di essere invischiata in un grosso guaio che però ha a che fare col destino degli Starters, ma sarà dura capirci qualcosa. I fili del discorso sono troppo intricati e le alleanze cambiano ogni secondo. Nulla è come sembra.
L'unica cosa certa è l'orrore, anche mio, dello sfruttamento dei corpi giovani e dei vecchi che li abitano, pronti a tutto pur di rivivere la gioventù. Sembra un ammasso di bifolchi incapaci di accettare morte e vecchiaia. Forse lo sarei anche io se vivessi fino a 200 anni. Immagino sia noioso vivere a lungo nel corpo di un vecchio, anche se fosse il mio.

Starters è il primo volume di una duologia pubblicata lo scorso anno e di cui è uscito il finale ovvero Enders. Ho letto anche il prequel in cui Michael è il protagonista che spia Callie il giorno in cui va alla Prime e le fa il ritratto, un ritratto splendido almeno da quel che vedo nella copertina originale molto evocativa. Credo sia un personaggio dolce ma non proprio capace di esprimere i sentimenti. Ma del resto questo creano le guerre: persone che sopravvivono e che non possono vivere o esprimersi. Lo vedo molto turbato temendo  che Callie non torni...Incapace di accettare quel che il cuore esprime. Non credo sappia di essere innamorato ma neanche che in questo mondo sopravvissuto loro stiano diventando i pilastri l'uno per l'altro.
La lettura è scorrevolissima ed accattivante. Immedesimarsi in Callie, anche se ha solo sedici anni, è facilissimo così come vivere le sue emozioni in prima persona ed il perchè delle sue decisioni.
I colpi di scena sono molti  e sempre sorprendenti. Il finale poi è superlativo e veramente da cliffhanger!!!! 
A questo punto voglio assolutamente Enders. Mi frena solo il fatto che non ho letto nessuna recensione positiva sia a livello di storia che di personaggi. Insomma, pare che il meglio sia stato dato solo in Starters in termini di trama, introspezione dei personaggi, coerenza ed azione.
Sicuramente però al momento sono veramente felice di aver intrapreso questa lettura che mi ha coinvolta in maniera totale. Certo, mi ha inquietato e schifato il comportamento dei vecchi nei confronti degli Starters. Dispregiativo eppure una parte di loro è disposta a "possederli" pur di tornare giovane. Per non parlare dell'Istituto 37, il peggior istituto per minori di Los Angeles. Parlo per esperienza diretta, forse solo le strutture del'800/ '900 o alcune in paesi che conoscono la civiltà solo per sentito dire. Non credo di aver mai visto tanta crudeltà gratuita e  spassionata. I ragazzi vengono trattati alla stregua di animali. E mi fa decisamente essere felice di vivere in questa Europa che, se non mi garantisce privilegi, per lo meno mi consente di non vivere nel degrado più totale fatto di discrepanze ancora più evidenti che nella nostra società attuale.



22/08/13

Recensione di Un genitore quasi perfetto di Bruno Bettleheim

Trama: Non bisogna cercare di essere genitori perfetti o, tantomeno, aspettarsi che perfetti siano i figli. Il segreto - dice Bruno Bettelheim - sta nell'essere un genitore "quasi" perfetto, cercare di comprendere le ragioni dei propri figli, mettersi nei loro panni, costruire con loro un profondo e duraturo rapporto di comunicazione emotiva e affettiva. Solo questo scambio paritario consente di riconoscere, affrontare e risolvere i problemi che via via si presentano nella vita quotidiana della famiglia: dalle collere e dai capricci ai terrori notturni della prima infanzia, dal rifiuto della scuola alle ribellioni adolescenziali, dalla questione della disciplina a quella delle punizioni, dalle prime esperienze e dal gioco sino alla costruzione dell'identità del bambino. Diventato un classico della psicologia infantile, Un genitore quasi perfetto è un prezioso distillato delle idee e dell'esperienza maturate nel corso di una carriera più che sessantennale.


 Dire che ho adorato questo libro è riduttivo.
Lo avevo iniziato con ben poca aspettativa pronta a sbadigliare come con ogni volumazzo di cui si sa essere un pilastro in un dato campo. DI solito i pilastri sono letali. In questo caso però il tutto è mitigato dallo stile scorrevole ed anche dalla mentalità molto aperta di Bettleheim benchè il signore in questione sia nato ad inizio secolo e pochi suoi coetanei sono così "elastici" a livello mentale.
Questo testo è stato scritto nel 1987 ed è ora riedito tramite il progetto dello scorso anno del Corriere della Sera intitolato "La biblioteca dei genitori": io, purtroppo sono ferma a questo volume. Intento della "Biblioteca" è dare strumenti di valutazione utili ai genitori e che sono usciti dalla mano di tutti gli esperti dell'infanzia: psicologi, pedagogi, educatori e quant'altro soprattutto in un'epoca in cui dallo scorso secolo le unità familiare si sono spaccate e si trovano tanti piccoli nuclei familiari dove i neo genitori sono lasciati quasi sempre a loro stessi.
Il signor Bruno è fenomenale perchè non pretende di insegnarci il mestiere ne per interposta persona ovvero la sua ne per sua esperienza personale. Non punta quindi a darci un ricettario da seguire fedelmente spesso sbagliando sia perchè non è sua intenzione sia perchè un figlio sa quando non è farina del sacco del genitore.
Il volume è suddiviso in tre parti: genitori e figli, lo sviluppo della personalità individuale e la famiglia, il bambino e la società .
Capiamo da subito che Bettleheim fa caso a se. Utilizza un linguaggio chiaro anche per chi di psicologia e psicanalisi non sa un'acca. Ci fa capire come un bambino non sia una tabula rasa come si credeva e che speso tanti screzi nascono perchè i genitori non provano empatia e dimenticano cosa significhi essere stati bambini e figli. Infatti non si può pretendere di educare senza empatia ovvero senza immedesimarsi in quella persona. Tante azioni per noi scontate come l'ubbidire non lo sono, soprattutto se lo pretendiamo. Per il bambino non saremmo altro che dei tiranni. Serve poi disciplina che non significa essere rigidi ed imporre punizioni ma dare il buon esempio. A noi verrebbe da pulire le finestre a lavoro se nessun collega lo fa quando sarebbe compito di tutti?
Un capitolo è dedicato anche alle punizioni che secondo l'autore sono inutili e di breve durata. Anche se hanno efficacia è per poco perchè per il bambino sono un'imposizione. Meglio arrivare a far capire veramente al bambino perchè non si debba fare qualcosa o il proprio stato d'animo che non punire o alzare le mani.
Si capisce come il gioco sia importante e prioritario per far crescere i bambini. Le bambole, ad esempio, per rivivere la società che ci presentano i grandi e le armi giocattolo per sfogarsi senza che per questo crescano dei delinquenti. E' più facile che cresca male un bambino maltrattato o ignorato piuttosto che un bimbo che cresce con le pistole giocattolo. I bambini col gioco sperimentano, si sfogano, imparano, capiscono chi sono.
Vediamo poi analizzate la società di ieri e quella di oggi. Sicuramente non sarei in grado di vivere con tanta gente in un piccolo spazio, avendo già provato. Eppure una volta tante cose andavano meglio. Certo, c'era meno ed a 13-14 anni già si lavorava ma si viveva meno e c'era più unione, più famiglia.
Oggi tante famiglie scoppiano perchè i genitori credono che tutto sarà sempre rosa e fiori, non reggono alle difficoltà soprattutto come coppia. Una volta ci si arrovellava per risolvere i problemi o almeno mitigarli.
L'adolescenza poi è nata dopo la Prima guerra Mondiale e non è sempre esistita. Esisteva, certo, ma solo per i nobili e borghesi che potevano vivere nell'agio. Non certo per la gente comune che di cambiamento aveva quello dall'infanzia alla pubertà che più o meno coincideva con l'ingresso del mondo del lavoro e non molto dopo del farsi una famiglia. Chissà se, a considerarci meno "ragazzi" le cose non andassero meglio. Per quanti problemi ci sono a 20 anni ci consideriamo ancora adolescenti quando in altri paesi nordici già a 18 si è considerati adulti e ci si impegna per fare da soli anche con poco.
Si parla anche di festività e dei loro significati per i bambini che si sentono protetti da queste ricorrenze che vogliono dire cibo, affetto e regali. Vengono prese in esame il Natale e San Nicola, Halloween, il primo Aprile. Il Natale ed HAlloween probabilmente, attraverso tutti i cambiamenti socioculturali , sono le migliori. La prima perchè permette al bambino di poter ricevere un regalo senza sentirsi in colpa anche se ha fatto il birichino e di non dover provare gratitudine forzata ed Halloween è una delle poche feste in cui un bambino può fare il birbante e fare qualche atto vandalico perchè è inutile ingannarsi, noi adulti siamo razionali e capaci di reprimere la negatività e neanche sempre. Ma i bambini sono puro istinto e logica personale. Hanno bisogno di sfogarsi ed essere autorizzati in particolari occasioni a fare i cattivi. Purtroppo però oggi le feste dei piccoli sono state rubate dagli adulti come Halloween ed il Natale è ipercommercializzato. Ovvero abbiamo inquinato le feste per avere atmosfere sempre linde e cortesi che snervano i bambini.
Il libro è comunque troppo complesso per parlarne in una recensione ma credo che sia una lettura prioritaria almeno per i genitori che non temono o sminuiscono i libri. A mio dire fa il paio con Bambini e Basta di Irene Bernardini (qui la recensione) che ho trovato illuminante in quanto d autorità genitoriale in un mondo dove i genitori spesso hanno rinunciato al loro ruolo lasciando i figli nel caos educativo e non se ne rendono conto.
Insomma, se volete approfondire, tanti temi familiari qui le risposte! Non vincolanti sia chiaro...L'intento è dare una voce confortante ed aiutare i genitori a sentirsi passabili e non perfetti. Adatto a genitori, curiosi, educatori ed interessati alle tematiche.