Trama: Julian non si capacita di come siano andate le cose durante l’ultimo anno scolastico. Era il ragazzo più popolare della classe e si ritrova a essere escluso dai compagni. Tutta colpa del nuovo arrivato, August Pullman, e della sua orribile faccia, raccapricciante come quella del Fantasma dell’Opera. Come sarebbe tutto più facile se scomparisse dalla circolazione! I lettori di Wonder hanno spesso chiesto a R.J. Palacio perché non avesse incluso nel libro un capitolo su Julian. La sua risposta è stata che non voleva dare troppo spazio nel racconto al personaggio di un bullo e temeva che la cattiveria delle parole di Julian potesse ferire un eventuale lettore con problemi simili a quelli di Auggie. Effettivamente, però, non conoscendo il punto di vista di Julian, ai lettori rimanevano molti dubbi sulle motivazioni del suo crudele comportamento. In questo racconto, quindi, l’autrice ha deciso di narrare la storia di Julian: perché non è andato in gita scolastica? Perché a fine anno ha lasciato la scuola?… R.J. Palacio si dimostra ancora una volta maestra nella capacità di immergere il lettore nell’intimo percorso di un personaggio, attraverso un’empatia totale.
Dopo Wonder, la Palacio vuole regalarci il punto di vista di altri personaggi che non hanno avuto spazio nella storia (e sul perchè Julian ha bisogno di un libro a parte ci viene proprio spiegato alla fine in un intervista all'autrice) vuoi perchè non c'era spazio e ne richiedevano troppo oppure perchè la loro presenza era sentita e l'assenza del punto di vista una lacuna da colmare.
E di tutti i personaggi partiamo da Julian, il più controverso ed odiato.
Sfido io a trovare chi lo ha amato. Non si dovrebbe dire, ma lecchino all'inverosimile, fa lo splendido con tutti, il grande coi professori e gli adulti perchè "lui sa" o comunque ce lo fa capire. Inoltre aizza la scuola, o almeno le prime, contro Auggie con azioni e gesti perfidi, ma senza farsi "sgamare". Finchè queste azioni non vengono notate e Julian ne sconterà le conseguenze con una sospensione che i suoi genitori vogliono tenere segreta. Peccato che non si senta minimamente pieno di rimorso!
Con dei genitori come i suoi è il minimo. Abbiamo avuto un assaggio della madre nel precedente volume quando ha tolto Auggie dalla foto di classe con Photoshop, trovando altre due o tre idiote che hanno voluto la foto ritoccata. Ecco, una così mi fa salire il nervoso. Sia che lo faccia perchè schifa, anche se non può dirlo, il bambino con problemi facciali sia per proteggere il suo bambino.
Qui ci viene fatto intendere che i genitori di Julian siano assenti e che lui sia un bamboccio viziato. Tutto vero, la madre poi secondo me lo tratta e cresce come il suo "trofeo", ma ad esempio anzichè risolvere i suoi problemi lo iper protegge. Credo sia naturale, ma così ha contribuito alla sua parte vanesia e crudele. Non che il padre sia meglio anche se a volte sembra più concreto e sano di mente della moglie. Purtroppo entrambi sono pronti a bersi quel che dice Julian e a difenderlo sempre. Grosso errore. Va bene credere al figlio, ma occorre anche avere dubbi almeno in situazioni critiche.
Il libro però ci mostrerà il percorso di Julian che mi ha rivelato delle sorprese. Non che mi piaccia, a fine lettura, ma lo apprezzo di più. A proposito, leggetelo perchè dovete conoscere la sua mitica nonna! E niente, la Palacio mi ha commosso anche qui...
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