Buongiorno a tutti!
Ecco l'ennesimo appuntamento de “Il Circolo Letterario”, un piccolo spazio dedicato al nostrano e magari a quegli autori poco conosciuti sia perchè datati e non famosi sia perchè autopubblicati che hanno deciso di affidarsi a questo nuovo mondo anziché all'editoria a pagamento o proprio perchè vi si sono scontrati contro.
Ultimamente ho letto qualche romanzo italiano deludente stra sponsorizzato da editori conosciuti. E quindi doveva essere “garanzia di successo”. Peccato fosse un obbrobrio. Capita invece che i romanzi autopubblicati cadano molto dietro le quinte quando invece si può trattare tanto di perle di valore che di lavori mediocri ed entrambi dovrebbero avere la possibilità di saltare agli occhi.
Io mi auguro per lo meno, per coloro di cui parlerò, di destare interesse nel lettore e di far conoscere tali autori che non sono sotto ai riflettori. E nel caso siano autori più noti che la recensione sia gradita per la catalizzazione di attenzione su questi autori.
Continua il viaggio nell'ucronia, grande progetto che con la Mela Avvelenata ha visto luce e il racconto ospite stavolta è Serenissima di Emanuele Delmiglio.
Quale potrebbe essere il soggetto se non Venezia o Serenissima, potente Repubblica marinara che ufficialmente finì la sua era nel 1797 con la conquista da parte di Napoleone Bonaparte, allora giovane generale di appena ventisette anni?
Qui ci poniamo una domanda ovvero... Cosa sarebbe accaduto se le Americhe fossero state scoperte dai veneziani?
La risposta in questa storia costruita ad arte da Delmiglio ci offre salti temporali tra 1454, anno utile al narratore per operare gli opportuni cambiamenti e in cui si predispongono gli eventi alla conquista veneziana, e 2013 anno in cui stiamo cercando di impedire che la storia venga riscritta e che la conquista americana da parte dei veneziani venga annullata.
Appena finito il racconto ho rozzamente e volgarmente pensato "Che Figata!". Infatti la narrazione mi è piaciuta tantissimo. Ogni capitoletto finisce al momento giusto e con la giusta dose di aspettativa..Ci troviamo dal 1454 al 2013 in uno schiocco di dita ed ogni volta dobbiamo adattarci di nuovo al cambiamento.
Come scritto nella biografia l'autore ama mescolare generi (oltre ad essere poliedrico nel suo campo, spaziando da editoria a grafica e redazione...) e ribaltare gli eventi nella breve narrazione.
Devo dire che mi ha lasciata a bocca aperta e con tante domande cui avrei risposta. Un bellissimo racconto a metà tra sci-fi e romanzo storico che, nella stessa natura delle sue ipotesi fantascientifiche, ci impedisce di avere risposta alle molte domande che si affollano in noi a fine lettura. Per cui non ci resta o pensare al peggio o semplicemente all'inizio di una grande avventura di cui immaginare il seguito nella nostra mente...Anche se vederlo scritto da Delmiglio mi entusiasmerebbe non poco. Questo racconto è veramente speciale.
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