Recensione di Destined di P.C. & Kirsten Cast

Nono volume de La Casa della Notte , ci rende protagonisti degli sviluppi delle vicende di Zoey e compagni.

Abbiamo lasciato nello scorso volume la nostra Somma Sacerdotessa Novizia assistere in sogno all'ingresso nell'Aldilà di sua madre. Cosa che lascia nella ragazza un immenso dolore e che la spinge ad interrogarsi sull'accaduto poichè i fatti confermano che si tratti di omicidio e non di quello fatto passare dai poliziotti commesso da una banda di drogati.

Sarà con l'arrivo di Thanatos che prenderà forma l'organizzazione di un Rituale di Svelamento molto difficile e rischioso che potrebbe mostrare alla ragazza ed al suo cerchio magico come è morta la madre di Zoey.

L'arrivo di questa figura facente parte del Consiglio dei Vampiri sconvolge la malvagia Somma Sacerdotessa/Tsi Sgili Neferet, nemica di Zoey e del suo gruppo, capendo che per lei tutto si complica.

Nel frattempo assistiamo alla difficile accettazione a scuola di Rephaim , Il Raven Mocker perdonato dalla Dea Nyx e Consorte di Steve Rae, Somma Sacerdotessa dei Novizi Rossi. Non è facile fare amicizia quando fino a pochi mesi prima eri una macchina da guerra e coloro che saranno i tuoi compagni ti hanno visto all'opera!

Però troverà una spalla in Damien, che per amicizia a Steve Rae, aiuta il ragazzo ad integrarsi e non farlo prendere di mira anche se il suo umore non potrebbe essere peggiore dopo aver perso l'amato fidanzato.

Personalmente questo volume mi ha lasciata perplessa e credo si noti per come finora ho scritto il mio pensiero. C'è poco di buono:

1. Il rapporto difficile che Kalona e Rephaim cercano di recuperare come padre e figlio come le difficoltà di Kalona ad ammettere che suo figlio gli manca, che lo ama. In fin dei conti è un immortale con secoli di vita alle spalle e tuti passati a stuprare e distruggere (escluso il periodo in cui lui ed i figli erano imprigionati sotto terra). Non si può pretendere spirito paterno.
2. L'arrivo di Thanatos che fa saltare i nervi a Neferet. E la simpatia per il personaggio.
3. L'arrivo di Travis, scudiero umano, nelle fattorie di Lenobia e il conoscere aspetti di quest'ultima veramente sorprendenti e che ce la faranno apprezzare ancora di più come persona, umana come nemmeno lei vorrebbe ammettere di essere. Travis doveva essere un elemento di disturbo inviato da Neferet che ha aperto la Casa della Notte anche agli umani in cerca di lavoro con la scusa di "collaborare". Invece Lenobia è una delle poche a prenderla bene.
4. La divisione del duo Erin-Shaunee, le due ragazze amiche-gemelle che crescono e si fanno una loro individualità. Cosa alquanto apprezzata. A me stava un pò sui nervi la loro unione simbiotica e per una volta ero d'accordo con l'acida Profetessa Afrodite.

Però ci sono anche i lati negativi. Ormai la storia è tirata per i capelli; Neferet si sta coprendo di ridicolo e sembra un incrocio tra una lucciola ed una cattiva di serie B.

Il linguaggio troppo semplicistico e tutti questi "cavolo, cavolaccio, diavolo...". Insomma o dici una parolaccia o fai a meno. Ancora d'accordo con Afrodite.

Zoey che pare andare in subbuglio ormonale ogni volta che vede un figo. Cara mia ma quanti ragazzi vuoi? Passi fino al terzo volume con la scusa dell'adolescenza e degli ormoni ma qui mi pari un pò troppo di "Larghe vedute".

Questo continuo rinvio dello scontro finale. Manco fosse una partita di golf. Sarebbe più vivace.

L'allungamento delle scene.

I dialoghi inutili.

Poi però arriva un finale gradito e so che probabilmente prenderò il seguito sia per sapere come va a finire sia per curiosità.

A suo favore c'è da dire che la scrittura è scorrevole e che non prende troppo tempo.

Purtroppo questa saga è partita egregiamente ed era veramente originale, ma ormai lo schema di ogni libro è questo: morte di un personaggio caro, qualche scoperta, finale intrigante. CHe fino ai primi volumi poteva pure andare, ma non è ora di stringere il succo, benedette autrici?

Non particolarmente consigliato a meno che non abbiate 16 anni e di vampiri non abbiate MAI letto nulla.