11/04/18

Recensione di Noi siamo tutto di Nicola Yoon

Trama: Madeline Whittier è allergica al mondo. Soffre infatti di una patologia tanto rara quanto nota, che non le permette di entrare in contatto con il mondo esterno. Per questo non esce di casa, non l'ha mai fatto in diciassette anni. Mai un respiro d'aria fresca, né un raggio di sole caldo sul viso. Le uniche persone che può frequentare sono sua madre e la sua infermiera, Carla. Finché, un giorno, un camion di una ditta di traslochi si ferma nella sua via. Madeline è alla finestra quando vede... lui. Il nuovo vicino. Alto, magro e vestito di nero dalla testa ai piedi: maglietta nera, jeans neri, scarpe da ginnastica nere e un berretto nero di maglia che gli nasconde completamente i capelli. Il suo nome è Olly. I loro sguardi si incrociano per un secondo. E anche se nella vita è impossibile prevedere sempre tutto, in quel secondo Madeline prevede che si innamorerà di lui. Anzi, ne è sicura. Come è quasi sicura che sarà un disastro. Perché, per la prima volta, quello che ha non le basta più. E per vivere anche solo un giorno perfetto è pronta a rischiare tutto.

Quando la testardaggine è sinonimo di ostinazione! Sono mesi che tento di leggere questo libro. Ho dovuto mollarlo mille volte, per motivi indipendenti dal volume, ma alla fine ce l'ho fatta.

La protagonista è Madeline Whittier, affetta da una malattia rara dove tutto potrebbe ucciderla. E' infatti "allergica al mondo" e non per modo di dire. Vive chiusa in casa, tutto quel che arriva nella sua abitazione dev'essere disinfettato e reso sicuro. E' sola, ad eccezione di una rigida routine in compagnia di sua madre e dell'infermiera Carla, però si ritiene felice e soddisfatta, non desidera quanto non può avere. Finché non arriva Olly, il nuovo vicino appena trasferitosi con la famiglia, che subito cattura l'attenzione della ragazza.

Chiaramente, un appiglio per approcciarsi anche con un vetro in mezzo si trova ed inizia una conversazione gestuale tra le due finestre che migra presto nella comunicazione telematica.

L'inizio di questa "relazione" è dolce, casuale, spontaneo e naturale come il respiro. Diventa anche un incontro dal vivo, talvolta, grazie all'aiuto di Carla, benché con le dovute precauzioni sanitarie e ripetendosi di non farsi illusioni. Che futuro potrebbe mai avere lei?
Simpatizzo con entrambi i personaggi. Con Madeline perché lei ha una vita negata e, con l'arrivo di Olly, inizia a desiderare ogni volta un pezzetto in più. In una situazione tragica sbatte il naso contro "quel che non si può avere". Però è anche altruista perché farebbe di tutto per essere di aiuto ad Olly.
Infatti il ragazzo vive in una famiglia difficile e sottomessa ad un padre violento, disilluso da una vita che gli ha tolto tutto e che è solo capace di sottomettere una famiglia per sentirsi uomo. Chiaramente tutto ciò non può che distruggere una persona, però Olly è stranamente buono, romantico, profondo e quel che prova per Maddy è autentico e viscerale.
Il loro rapporto platonico fa sospirare.

E fin qui posso dire che la storia mi sia piaciuta. Dire che si fa leggere è riduttivo. In poche ore si arriva alla parola fine. Il modo di scrivere della Yoon è fluido e semplice, chiaro, sa coinvolgere. Il romanzo si presenta anche in maniera divertente ed interattiva con schemi, disegni buffi, mail tra gli innamorati, documenti e routine medica di Maddy. E' una storia che si fa vivere. Però, io che adoro il genere Young/New adult, l'ho anche trovato eccessivamente giovanile e poco approfondito in alcuni punti. Troppo veloce. Sì, il tempo passa, ma la percezione temporale risulta annullata. Anche i momenti tragici sono stati rapidi pure se presenti e ricchi, soprattutto alla fine. Finisce in maniera incompleta, prendendo troppo alla lettera la definizione di "finale aperto".
L'intento di regalare un intrattenimento romantico è comunque riuscito e vale la pena leggere solo per il colpo di scena finale che è epico, benché a posteriori, forse, posso dire di trovarlo anche prevedibile (nessun pericolo spoiler perché varie opzioni sono prevedibili).
Secondo me si adora se giovanissime, qualche anno più tardi può piacere, ma raramente diventare un'ossessione. Quando vedrò il film potrò decidere se la trasposizione grafica sia migliore e più coinvolgente.


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