Trama: Una notte, curiosando nella biblioteca del padre, una ragazza fa una strana scoperta: un fascio di vecchie lettere indirizzate "Al mio caro e sfortunato successore". E, accanto alle lettere, un libro ancora più strano, dalle pagine completamente bianche eccetto quelle centrali, raffiguranti un drago e la scritta "Drakulya". Quel libro è la chiave d'accesso a un mistero - e a un orrore - sepolti nelle profondità della storia, il seme di un'ossessione che ha causato la rovina di molti. Nei secoli, generazioni di studiosi hanno rischiato la reputazione e la vita nel tentativo di decifrarne l'enigma. E di scoprire la verità sul conte Vlad III detto l'Impalatore, principe nella Valacchia medioevale, dotto frequentatore di papi e paladino della Cristianità contro le orde degli invasori ottomani, il cui feroce regno ispirò la leggenda di Dracula. Ora tocca alla giovane proseguire la ricerca, in un viaggio che la porterà da Amsterdam a Istanbul, da Sofia ai Pirenei, sulle tracce del mistero che avvolge il passato della sua famiglia e che lo lega indissolubilmente a un male antico quanto oscuro...
Frutto di un lavoro di studio e scrittura durato dieci anni, Il discepolo è un'avventura straordinaria, capace di tenere il lettore con il fiato sospeso fino all'ultima riga. Mescolando con sapienza realtà e invenzione, presente e passato, racconto in prima persona e stralci di diari, lettere, documenti, romanzo storico e psicologico, thriller letterario e storia d'amore.
Della Kostova avevo letto Ossessione ed era stato un
vero e proprio incubo, simile a Follia di Patrick McGrath che manco quello m’era
piaciuto. Boh, io e i romanzi col tema della psichiatria ci troviamo poco e
raramente (La prima verità di Simona Vinci invece mi è piaciuto). E’ dunque con
timore che ho iniziato Il discepolo, confortata solo in parte del tema storico
e da quello fantasy che mi parevano promessi.
E’ sin dalle prime righe che mi trovo avvinta.. La
scrittura si rivela da subito evocativa , capace di cullare e trascinare nella
narrazione come un incantesimo.
Le vicende della protagonista, ci trasportano dentro
alle vicende del padre che a sua volta portano dentro quelle del suo mentore
universitario. E’ un po’ come aprire una matrioska, c’è sempre qualche elemento
nascosto che porta al successivo ed una corrispondenza come filo conduttore.
Da giovane, la studiosa, trova nella biblioteca del padre
un quaderno antico con stampato un drago alato e che fu a suo tempo trovato dal
suo genitore. Questa scoperta lo accomunava a sua volta al suo mentore che
aveva scoperto un quaderno simile e , forse, non solo lui. Le loro ricerche li
hanno portati sulle tracce di Dracula, realmente esistito sotto il nome di Vlad
Tepes, Principe di Valacchia, tiranno crudele e violento a cavallo di XV e XVI
secolo. Le vicende misteriose e pericolose perseguiteranno i protagonisti
durante tutte le ricerche ed i vari archi temporali.
Per tutto il romanzo ho respirato cultura accademica,
amore per il sapere e per lo studio, l’atmosfera universitaria vera e propria
fatta di fatica e ricerca, la passione per la Storia, materia a cui viene data
sempre meno importanza del previsto e che invece trovo basilare.
L’autrice infonde bene nel testo il mistero, la
sensazione permanente di minaccia latente ed ineluttabilità, il pericolo
nascosto nell’ombra.
E’ un romanzo completo e ricco di dettagli, ma avrei
voluto saperne di più sui personaggi
non storici di cui non sempre si conosce la fine o dettagli personali, ma sono
tutti affascinanti e ben delineati. Ad esempio avrei voluto saperne di più
sulla figlia del protagonista, colei che apre il libro.
Certi passaggi storici sono troppo dettagliati per un
non addetto ai lavori, ma ho apprezzato la grande attenzione alla storia slava
e dei Balcani (principalmente di Romania, Bulgaria ed Ungheria) ed all’intreccio
che queste regioni hanno con Costantinopoli, prima bizantina e poi ottomana,
turca, così come i dettagli sulla vita del vero Dracula. Ovviamente sono
regioni che non si limiteranno ad essere analizzate. Questo è un romanzo
itinerante: Stati Uniti, Regno Unito,
Turchia, Romania, Ungheria, Bulgaria…
La storia viene narrata in tre archi temporali: anni ’30,
anni ’50 ed anni ’70. Parte delle vicende ha luogo ai tempi del comunismo e
dell’URSS, quando gli spostamenti erano difficili in quelle zone.
Questa lettura fonde vari elementi: un romanzo scritto
con uno stile dettagliato e ricco, dove nulla viene lasciato al caso e le
sensazioni di suspence e paura sono assolutamente inquietanti, la Storia
importantissima. I momenti "rosa" sono sia emozionanti sia pallide
eco perché, pur presenti, sono molto delicati.
Per me è stato PERFETTO!
Per me è stato PERFETTO!
sai che invece non mi sento ispirata da questo libro?
RispondiEliminaCi può stare, io poi ho le mie "malattie" mentali 😂😂😂🤣 mi è piaciuto ora, quindici anni fa mi avrebbe ossessionato
EliminaHo letto questo libro alcuni anni fa casualmente e ricordo che mi era piaciuto moltissimo *-*
RispondiElimina˜Lu