Trama: Per l'orfana Finn Voy "magia" significa due cose ben precise: un pugnale puntato al mento di chiunque si azzardi a incrociare la sua strada, e la capacità di indossare qualunque travestimento con la stessa facilità con la quale una persona comune indossa un mantello. Perché Finn, oltre a essere una ladra abilissima, è anche una mutafaccia, capace cioè di cambiare le proprie fattezze quando lo desidera. Ed è talmente abituata a farlo, per sopravvivere nel mondo violento e spietato in cui vive, da non ricordarsi quasi più quale sia il suo vero volto. Ma tutto sommato a lei va bene così. Quando però viene acciuffata da un potente criminale con il quale è indebitata, è costretta ad accettare una missione impossibile: rubare un tesoro leggendario dal palazzo reale di Castallan. Se non ci riuscirà, perderà per sempre la sua magica capacità di mutare aspetto. Per il principe Alfehr "magia" significa la possibilità di sfuggire a una vita che non gli appartiene. Dopo la morte del fratello maggiore Dezmin, infatti, il ragazzo è diventato l'erede al trono, anche se è ciò che meno desidera al mondo. Tormentato dal dolore per la sua perdita, Alfie è disposto a tutto per riportare in vita il fratello, anche se questo significa inoltrarsi nel sentiero proibito della magia nera. Ma la magia può essere anche qualcosa di terribile e spaventoso, come l'antico e terribile potere che Finn e Alfie liberano inavvertitamente e che diventa subito una minaccia per il mondo intero. Con il destino del regno di Castellan nelle loro mani, i due dovranno superare le loro differenze e allearsi per rimediare al loro errore.
Era da mesi che dovevo leggere questo libro e finalmente ce l'ho fatta!
Il principe Alfher è rientrato nel regno di Castallan dopo mesi di assenza. Il suo unico desiderio sarebbe quello di riprendere il largo, ma non può fuggire ancora a lungo le sue responsabilità di neo erede. Ha battuto tutte le piste per cercare di ritrovare, con tutti i mezzi, anche oscuri, suo fratello che rifiuta di credere morto, ormai non può più negare la verità e deve affrontare la famiglia e l'amico Luka. Si riserva però di fare un ultimo tentativo e partecipare ad un gioco segreto per vincere dei libri che potrebbero essergli utili. Questo farà incrociare la sua strada con Finn Voy, abile ladra e mutafaccia presente al gioco. Il loro incontro porterà ad eventi nefasti con conseguenze devastanti e il loro obiettivo sarà quello di riparare al loro errore.
Ci sono vari aspetti che mi sono piaciuti di questo libro.
La copertina, innanzitutto, sembra un mosaico bizantino ed è molto bella da guardare con i motivi scelti.
Il mondo inventato dall'autrice mi sembra abbastanza completo e ben strutturato, almeno per quanto riguarda essenzialmente la monarchia in senso stretto e la struttura della città. Mancherebbe un ampliamento che descriva l'intero universo creato ed un approfondimento circa la storia passata del regno che trovo semplicemente accennata.
I personaggi li ho trovati ben caratterizzati, i principali a dire la verità, verso cui c'è stata più attenzione e mi sono piaciuti tutti, se devo tirare le somme.
Finn mi piace perché è avventata, dichiaratamente cinica, ma nasconde molto dentro di sé ed ha vissuto esperienze orribili. E' un personaggio complesso, ricco di luci ed ombre.
Alpher mi fa tenerezza, apprezzo la sua integrità e le capacità magiche. Quando ci sono incantesimi vado in brodo di giuggiole!
Luka mi sembra un pò troppo belloccio ed impetuoso, ma capace di usare la testa forse perché meno sensibile del principe.
Ho molto amato Paloma, matrona e duena (immagino una sorta di maga monaca a giudicare dalla storia ed all'occorrenza precettrice), severa ma giusta e dalla grande sapienza.
Penso che l'autrice abbia qualche problemino con gli inglesi, almeno dal punto di vista storico. Il mondo descritto ha molto dell'impero spagnolo e coloniale, si usano anche abbondantemente termini spagnoli e stranamente la cosa mi è piaciuta molto. Non ho una grande affinità con questa lingua, anche se la sto riscoprendo.
I termini Castallan ed Englass (il popolo che aveva sottomesso Castallan), mi fanno venire in mente Castiglia (ed effettivamente lo spagnolo ufficiale è il castigliano) e Inghilterra.
La capitale poi mi fa pensare un po' a Venezia benché vi siano evidenti differenze.
Se ho ben capito ci sarà un seguito e spero in rivelazioni "scottanti" perché il libro, volendo, potrebbe essere anche un autoconclusivo per come sono state gestite le vicende. Si comprende però che un ponte c'è e mi auguro che la storia prenda molto pepe.
Questo primo volume mi è piaciuto, mi ha intrattenuto volentieri portandomi a chiedermi come sarebbero andate avanti le cose ed apprezzando l'evoluzione delle vicende e la manifestazione del male.
Mi ci voleva un fantasy vero e proprio, ambientato in un mondo di fantasia con qualche aggancio nel reale.
ho letto anche io questo libro e mi è piaciuto. spero in un seguito.
RispondiEliminaSpero, almeno è l'impressione che ho avuto leggendo la quarta di copertina (fermo restando che potrei sbagliare)
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