07/03/18

Movie Review Civlità Perduta


E ogni tanto prende il matto e si scelgono film a naso, senza guardare genere, a malapena la trama...
In questo caso una vera rarità perchè  il '900 non è assolutamente un periodo storico da me amato.

Il film è tratto da una storia vera, come ho poi scoperto alla fine, ed il protagonista è Percy Fawcett, militare, esploratore ed archeologo britannico con un vero amore per la scoperta.
La British Geographical Society autorizza la sua partenza e quella di altri compatrioti per un'esplorazione del sud america, inizialmente in Bolivia, allo scopo di riprodurre carte fluviali dettagliate. I fatti hanno luogo circa nel 1905 e si protrarranno per circa vent'anni.
Le cose però vanno per il verso sbagliato e rischiano di essere abbattuti dalle frecce di alcuni indigeni e dai piranha.
La loro fuga conferma, straordinariamente, a Percy l'esistenza di una civiltà, da lui denominata Z, antichissima, molto più degli inglesi, una civiltà non primitiva.
Il suo, non scontato ritorno a casa, è accolto con gioia dalla moglie, perplessità da figlio maggiore ed assoluto sonno da parte del neonato. Ma appena tornato parteciperà ad un incontro della società per perorare la sua causa ovvero tornare e dimostrare la sua teoria. La questione susciterà un certo putiferio presso la società dell'epoca che rifiuta di crederci, ma Fawcett andrà avanti, nonostante il profilarsi di una guerra all'orizzonte.


Pareri più personali sul film...
Non amo il '900, nemmeno il sud america, ma questa esplorazione me la sono proprio gustata. Escluso l'inizio, tutto società, etichetta e protoccoli, tutto tipicamente ingessato ed inglese. Ecco, ammetto di aver perso l'attenzione all'inizio.
Ho provato poco stupore per la reazione della maggior parte dei gentiluomini britannici nei confronti delle ipotesi avanzate da Fawcett ( i selvaggi possono suscitare compassione, non essere a loro volta una civiltà, antica ed organizzata poi, con origini lontane), ma di più per la reazione di Percy verso la moglie che vorrebbe accompagnarlo durante il secondo viaggio. Lui è per la parità "mentale" dei sessi. Posso anche capire, ma i fatti gli faranno capire che ci sono uomini assai più fisicamente inferiori delle donne. Sua moglie era una donna preparata, sveglia ed intelligente. La cosa più triste è che l'ultima spedizione è notoriamente senza esito perchè l'esploratore non è mai stato ritrovato e così il suo primogenito Jack. 
Fawcett invoglia ad approfondire l'argomento, dedica la vita alle sue esplorazioni. Infatti la sua vita familiare ne risente. E' quel classico uomo che nella sua dedizione si ama o si odia. Si ama per la capacità di abnegazione e lo spirito di sacrificio, l'ascolto totale della propria vocazione e del fuoco interiore. Si odia perchè vedo solo quello. Potrà amarti, ma prima ci sarà sempre la passione. Infatti avrà qualche alterco con la moglie e col figlio maggiore.
Lo scenario ambientale stride fortemente con le atmosfere cittadine britanniche, anche quando nel "verde". E' tutto bucolico, naturalistico, selvaggio dove abitano gli indigeni, potenzialmente violento ed imprevedibile. La vita li è dura, ancestrale, tanto che esistono ancora anche i cannibali. Ma è anche tremendamente affascinante e mi fa chiedere come sarebbero andate le cose se noi europei non fossimo stati così distruttivi. Abbiamo distrutto civiltà, cultura, le tradizioni che tanto difendiamo oggi se sono le nostre.
La scoperta di Fawcett è fenomenale ed entusiasmante ed il tempo gli ha dato ragione.

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