Cari lettori,
avrei voluto più tempo per preparare il post, ma queste settimane sono state un delirio, soprattutto queste ultime quarantott'ore. Impegni dei figli, inghippi a lavoro non da poco (tipo la consegna dei prodotti per le mie clienti per il natale ieri, ma tranquilli eh...) Per cui eccomi qui...
Vi ricordo brevemente le regole:
- essere lettori fissi del blog Palle di Neve di Co
- Mettere il Like alla pagina Palle di Neve di Co
- iscriversi al gruppo Progetto Natale - Book's League
- Partecipare all'evento su Facebook
- commentare ogni tappa per il premio giornaliero (l'estrazione sarà effettuata tramite random.org)
- essere lettori fissi del blog che ospita la tappa di quel giorno, oggi Made for Books
- mettere il like alla pagina Facebook del blog che ospita la tappa di quel giorno (la mia qui )
Scusate, le saltuarie situazioni confusionarie che possono essersi create.
Ricordo che estrarrò domani anche per il premio della mia scorsa tappa del 9 dicembre sulla pagina Facebook. Saranno entrambi articoli di cartoleria.
Ma torniamo a noi...
Pensando al Natale oggi abbiamo tutti la stessa immagine circa.
I negozi e le strade vestite a festa, le corse per prendere i regali, la casa addobbata con lucine, alberi e compagnia bella. L'euforia e l'esuberanza di organizzare cenoni, pranzi e cene di Natale. Tutto ricco, sfavillante, nuovo di pacca. Eventi, in famiglia o meno. E' un Natale 2.0 da vari anni ormai. Non che sia brutto, chi ha famiglia ed affetti se la gode, ma credo che abbia perso il suo spirito. Sembra che si faccia attenzione solo all'apparenza, all'estetica per le decorazioni e poi a livello di regali. So benissimo che non è così per tutti, che c'è chi lo vive con passione, amore e gioia. Però credo anche a quanto ho detto.
Ieri, non sarà stato tutto oro quel che luccica, ma c'era più semplicità. Mi sembra che tutto fosse più genuino ed onesto per le persone normali. Ovviamente chi era ricco non si privava di nulla, va da sè. Ma credo che ogni nonno si ricordi i semplici festeggiamenti in famiglia, anche nei momenti di difficoltà si metteva assieme il meglio per passare una giornata in compagnia e mettere da parte i dissapori dell'anno.
I regali erano pratici, forse anche rustici (il maglione, prodotti alimentari..), ma rispecchiavano l'epoca. Sia chiaro che non è una difesa a spada tratta del passato, la differenza sta nell'assenza di fronzoli e pretese. Magari c'era rigore assoluto circa le presunte tradizioni( oggi il rigore sulle tradizioni sa di ironico), abitualmente cristiane, però era tutto sentito.
Ed è anche di tradizioni di cui vorrei discorrere.
Ricordo che mio nonno si lamentava dell'albero di Natale, di questi mega giochi per bambini...Diceva "tutte americanate". E si lanciava nei racconti dei ricordi, come ad esempio i natali austeri sotto il fascismo, dove anche gli scarti erano riutilizzati ed i regali spesso, se non sempre, almeno per i giochi, autoprodotti , se c'erano.
Queste riflessioni me la ha ispirate la festività di Halloween che molti odiano perchè americana. E qui...si apre un mondo.
Mi scuso sin da ora se la mia presentazione non sarà all'altezza.
Halloween ed il Natale, nonostante siano associate al cristianesimo tramite Ognissanti il primo novembre ed al 25 dicembre come nascita di Cristo, hanno origini lontane ed antiche, pagane per l'esattezza.
Mi concentro sulle festività natalizie.
Il natale per i pagani coincideva grosso modo con il solstizio d'inverno. Era l'occasione di festeggiare il passaggio al freddo che tutto congela in attesa della prossima primavera. Era il sol invictus, momento da cui la primavera si avvicinerà sempre più e con essa il ritorno del sole. Non era inusuale decorare gli alberi con elementi naturali (casualità!) nè lasciare doni per i bambini sotto l'albero in omaggio ad un Odino bambino con l'idea di compiacerlo (seconda casualità!).
La religione cristiana si è sempre più affermata scegliendo il periodo giusto, subentrando sempre più ai culti romani , mitraici in particolare (molte tradizioni e riferimenti cristiani si rifanno al culto mitraico). A tal proposito consiglio Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar, una biografia romanzata di un grande imperatore che affronta col cuore un periodo denso di cambiamenti importanti. Per i più tosti consiglio senz'altro Storia di Ipazia di Stelio W. Venceslai che, prima di parlare della celebre matematica, fa un'analisi dettagliata del periodo.
Da atea preferisco pensare al natale come festa di passaggio all'inverno. Non sono affatto lontana dal subire il fascino di strade decorate, luci, alberi, addobbi e la prospettiva (di solito) di passare le festività coi miei cari. Ma ce l'ho un pò su col cristianesimo (non che gli altri monoteismi..) e coi culti soppiantati abilmente (e con ciò che a volte può dire al giorno d'oggi, soprattutto in alcuni temi come l'educazione scolastica, ma qui spalanco un portone ed inizio la polemica, non è il caso). Certo, sicuramente anche il paganesimo si è sostituito ad altro nel periodo più propizio, ma per vari aspetti e modi di pensare mi attrae maggiormente. E, almeno parlo per i romani, bastava seguire le regole, pagare le tasse e si poteva professare il culto amato.
Questo mio sproloquio non è denigrativo, ma ci tenevo a palesare le origini più lontane, a chiarire aspetti su cui non ci si interroga o si danno risposte facili. Chi crede in Dio giustamente festeggerà la nascita di Gesù Cristo come giusto che sia. :-)
Ho finito di dilungare il brodo. Spero di essere stata chiara e di aver suscitato delle curiosità. C'è un mondo da verificare!
Intanto vi auguro serene festività in famiglia, ma ci risentiremo il 25!
Innanzitutto buone feste anche a te *_* ebbene si anche io ricordo con affetto i miei Natali da ragazzina..non c'era il consumismo che c'è oggi.i regali erano molto più contenuti ma per noi erano una gioia comunque..e poimi è venuta la dolce nostalgia di ricordare le persone che oggi non ci sono più..in primis mio padre morto proprio la notte di Natale di 25 anni fa :-(
RispondiEliminaMi spiace molto, il Natale dev'essere un periodo difficile per te. Un giorno di festa adombrato dalla nostalgia, per quanto dolce.
EliminaBellissimo post, e mi trovo d'accordo con te.
RispondiEliminaAnch'io da non credente non festeggio, ma amo l'atmosfera che si crea con le luci, gli alberi addobbati, la neve
Se si ama l'estetica si è comunque fregati!
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