01/09/13

Recensione di The Hungry City di Philip Reeve

Trama: Per salvare il mondo Hester e Tom devono prima salvare se stessi. Futuro remoto. In seguito a un olocausto nucleare che ha causato terribili sconvolgimenti geologici, le città sono diventate enormi ingranaggi a caccia di altre città di cui cibarsi per sopravvivere. Tom, giovane Apprendista Storico di Terza Classe, è un orfano quindicenne che lavora nel museo di Londra, una delle città più potenti. Un caso fortuito porta il ragazzo a sventare il piano omicida di Hester, una giovane orribilmente sfigurata che attenta alla vita del capo della Corporazione degli Storici, l'archeologo Valentine. Prima che la misteriosa ragazza precipiti nel nulla del selvaggio Territorio Esterno, Tom riesce a farsi rivelare la sua identità. Ma, da quel momento, da eroe si trasforma in preda.

Ci troviamo in un futuro avveniristico anche se remoto è il termine che rende meglio l'idea. Infatti l'umanità, furba come sempre, scatenò una guerra detta dei Sessanta minuti a colpi di ordigni nucleari e compagnia bella. L'unica opzione per la salvezza è stata creare città semoventi dette trazioniste che sono , durante lo svolgimento della storia , la norma, salvo rari casi di zone anti-trazioniste ovvero stanziali. La logica vuole che città mangi città e va sotto il nome di Darwinismo Urbano che implica inglobare altre città per sopravvivere. Il problema è che le città ormai scarseggiano...Anche se Londra, una delle più grandi, pare aver avvistato prede enormi correndo come una pazza alla caccia. Sarà durante una di queste cacce che Tom Natsworthy, apprendista storico di terza classe, vede la sua vita stravolgersi. Valentine Thaddeus, capo della Corporazione degli Storici, subisce un attentato che il giovane riesce a sventare e parte all'inseguimento del potenziale assassino. Prima che si butti nel vuoto riesce a farsi rivelare il nome della ragazza ma non sa che si troverà a seguirla  non appena lei glielo rivela, spinto proprio da Valentine che, evidentemente, si sente minacciato.
Hester Shaw, così si chiama la ragazza , è inizialmente molto scorbutica e dura verso Tom che le ha tolto l'occasione di vendicarsi dell'assassino dei suoi genitori che la sfigurò nel tentativo di uccidere anche lei.
Tom, dal suo canto, non crede ad una sola parola. Nonostante sia stato Valentine a spingerlo, crede ancora al suo eroe e mito e fa di tutto per far cambiare idea alla ragazza e giustificare il gesto del suo idolo. E' difficile riconoscere che qualcosa cui ci si sia affidati come un'ancora di salvezza sia diversa da quel che immaginiamo nella nostra utopia.
Tom si scontra anche con la dura realtà..Le avventure che ha sempre sognato non sono epiche e favolose come ha sognato. Ci sono le scomodità, il freddo, il dolore ed assolutamente nessuna gloria. Insomma..Realtà e fantasia difficilmente vanno a braccetto.

Il viaggio comunque è estremamente formativo. I protagonisti imparano a conoscersi ed a valutare che esistono più verità ed interpretazioni. In questo caso, Hester sarà più dura, ma è molto sveglia. Abituata, a causa del suo aspetto, ad aspettarsi sempre il peggio e ad arrangiarsi di volta in volta. Tom invece è più ingenuo, buono e troppo puro. Gli ci vuole più d'uno schiaffo in faccia dalla vita per svegliarsi ed iniziare ad usare la sua testa. Lui mi ha veramente irritato, sempre poco propenso a cambiare punto di vista e convinzioni.
Sono gli esseri umani però il problema...Anche in questo futuro remoto tutto viene organizzato da cani. Ci sono i ricchi e ci sono i poveri. Si è tornati bene o male ad un sistema ottocentesco in queste città. Londra sembra più vittoriana che mai tanto da pensare di essere in un racconto di Dickens. La città è organizzata in sette livelli. Chi vive in alto non ha problemi. Man mano che si scende si trovano degrado, miseria, condizioni insane, sfruttamento anche dopo la morte, squallore e violenza. Vige la legge del più forte. Mi ricorda molto lo sfruttamento degli operai nelle miniere di carbone e nelle fabbriche.
A dettare potere ci sono le Corporazioni Maggiori e la più potente è quella degli Ingegneri. Non a caso il sindaco è il suo capo ovvero Magnus Crome. Ci sono ben pochi personaggi di spicco coinvolti a non essere corrotti fino al midollo o per lo meno sporchi, sleali. Chiaramente ripetiamo ogni singolo errore del passato. Tra ieri ed oggi noto solo poche differenze ovvero che viviamo praticamente in maniera diversa. Ma a livello umano di diverso c'è poco. Non avremo la città trazioniste che si nutrono secondo il Darwinismo urbano, però ci andiamo vicino. Il forte regna o prospera sul debole e l'umanità semmai , nell 'Europa "bene" e nei paesi forti ,è semplicemente politicamente corretta, non migliore o più evoluta. Saremmo uguali ai personaggi del libro, se non peggio, in una situazione simile.

Il signor Reeve ha scritto questo libro nel 2004 come inizio di una quadrilgia che, forse, senza la moda dei distopici, non avrebbe mai più visto luce. Anche se distopico al 100% non è. Questo  è un perfetto connubio di distopico, steampunk ed un pizzico di fantascienza...Il tutto mescolato in un prodotto unico.
Non posso dire di essere stata emotivamente coinvolta perchè i personaggi mi sono tutti poco simpatici ma sono realistici e le tematiche trattate sono complesse ed interessanti. E' bello trovarsi a fare un viaggio in questo futuro remoto, dove ci si perde,ci si ritrova si ha capito qualcosa e poi invece non si è capito nulla. E' come partire alla scoperta di un nuovo mondo esotico e misterioso basato sul nostro. Veramente una lettura interessante contornata da una scrittura fluida e ricca di particolari, incapace di dare a noia.

6 commenti:

  1. Prima recensione che leggo su hungry city positiva! le stelline su anobii mi avevano fatto passare la voglia di leggerlo..però ora ci farò un pensierino!

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    1. Veramente? Io non ne ho quasi lette...Mi ispirava e ti dirò...Ha tanti spunti di discussione...Sarà emotivamente poco coinvolgente ma è un bene!

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  2. Continuo a essere più che curiosa su questo titolo in particolare... il fatto che non sia un distopico al cento per cento, lo trovo come un pregio, ora come ora: suppongo di aver già fatto indigestione di distopici per ragazzi, mi ci vuole un break! XD ^^

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    1. Si si questo è proprio un mix.Sicuramente distopico ma non al 100% quindi lascia aperte più interpretazioni..A livello narrativo, storico, umano....Sicuramente non c'è noia ne "gentilezza" in questo libro!

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  3. Anche io sono sempre più curiosa, è in lista da un sacco!!

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    1. Una lettura diversa dal solito in tutti i sensi...Prova!!!!!

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