Trama: Un giorno, uno scrittore famoso scopre che la moglie, corrispondente di guerra, lo ha abbandonato senza lasciare traccia e senza alcuna spiegazione plausibile.
Nonostante il successo e un nuovo amore, il pensiero dell'assenza della donna continua a tormentarlo e gli invade la mente fino a gettarlo in un totale smarrimento. E' stata rapita, ricattata, o semplicemente si è stancata del matrimonio? L'inquietudine che gli deriva è tanto forte quanto l'attrazione che lei continua a esercitare su di lui. La ricerca di lei - e del significato della propria vita - porta lo scrittore dalla Francia alla Spagna e alla Croazia, sino a raggiungere gli affascinanti paesaggi desolati dell'Asia Centrale. E ancora di più, lo allontana dalla sicurezza del suo mondo verso un cammino completamente sconosciuto, alla ricerca di un nuovo modo di intendere la natura dell'amore e il potere ineludibile del destino. Con questo suo nuovo romanzo, Lo Zahir, Paulo Coelho non solo conferma le sue doti di scrittore, ma anche la sua straordinaria capacità di intuire che cosa significhi per un essere umano vivere in un mondo ricco di possibilità.
Ho provato a leggere Paulo Coelho tanti anni fa su spinta di un'amica che adora questo autore. Non ricordo nulla, nemmeno il titolo, ma è rimasta la sensazione "mai più".
Ero quindi un pò preoccupata nell'accingermi a questa lettura visti i precedenti. Però l'inizio non è stato malvagio, tanto da farmi pensare di essere malfidata come mio solito.
Il libro si apre con la scena di questo famoso scrittore che ha a che fare con la polizia per la presunta scomparsa della moglie, corrispondente di guerra, scomparsa che preoccupa anche lui benchè sappia che non sia stata rapita, ci sono fatti che non ha rivelato che gli fanno credere così. E' anzi piuttosto probabile che c'entri qualcosa Mikhail, interprete kazako di Esther, la sua coniuge.
Inizia quindi un periodo di tormento per questo stato di incertezze che porta il letterato a rivangare la sua storia tormentata storia passata, agli albori del suo rapporto con Esther, un rapporto che la donna ha voluto rispetto a lui, innanzitutto per la sua volontà di portare il marito sulla strada della scrittura, una strada che lo ha sempre spaventato. Ma grazie alla sua perseveranza lui raggiunge il successo.
Lui cerca il momento in cui è successo l'irreparabile, che ha portato la moglie ad andare via e perchè. In questo percorso sarà senz'altro utile l'aiuto dello stesso Mikhail, sarà un viaggio interiore ed esteriore che rivelerà molto al protagonista del romanzo.
Ecco, questo romanzo è partito benissimo, quasi ho creduto di aver espresso un giudizio troppo duro verso Coelho. Per le prime pagine tutto va benissimo, ma poi ecco che iniziamo a prendere strade assolutamente poco concrete. Iniziano luoghi comuni e ragionamenti che sembrano un pò una raccolta di incidazioni per la vita, roba spirituale in pratica o suggerimenti per vivere meglio.
Ad esempio anche se si è completi, soddisfatti, felici, ci sarà sempre spazio alla tristezza, all'insoddisfazione. Ma grazie, la perfezione non la può raggiungere nessuno nella propria vita!
Sono stati però interessanti dei riferimenti sull'introduzione del Natale per convalidare la tradizione cristiana, messa in discussione dai culti pagani, nella fatti specie dal mitraismo a cui il cristianesimo si è sostituito abilmente,o il perchè l'albero di Natale è diventato tradizione.
Ho trovato un pò campate in aria ad un certo punto alcune considerazioni sull'epilessia.
Non riesco a capire se l'autore crede veramente in ciò che scrive. Mi sembra di sì, sia per il personaggio che per quello che espone, come se fosse una sorta di guida. Però è anche evidente la preparazione perchè ho verificato alcune notizie che ha inserito nel romanzo come i sospetti o le certezze di epilessia di alcuni personaggi famosi come Napoleone o Alighieri oppure le nozioni circa Natale e cristianesimo o anche "La legeg di Jante" opera di Aksel Sandemose nella sua novella "Un fuggitivio incrocia le sue tracce" che è molto cruda perchè si tratta di un decalogo mortificante (tu non sei nessuno, tu non sei minimamente importante,non riesci a fare bene niente, il tuo lavoro è insignificante..) e sono ispirata a leggerla. Ha tratto spunto dalla realtà e può essere un altro modo di vedere le democrazie dove dovremmo essere tutti uguali e chi spicca non è sempre apprezzato.
Quindi del buon materiale c'è, ma si parla anche di voci, energia dell'amore, amore da riportare nel mondo, dimentica te stesso, lascia entrare l'energia, ascolta la Signora. Troppo esoterico per i miei gusti! Penso proprio che questo tra me e il signor Coelho sia proprio un addio.
Neppure io amo particolarmente questo autore... anche se molti lo adorano e me lo consigliano continuamente!
RispondiEliminaBuon inizio settimana!
Nuovo post sul mio blog! Se ti va ti aspetto da me!
http://lamammadisophia2016.blogspot.it
D'altronde non può piacere tutto!
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