Trama: È l’estate del 1937 e la famiglia Cazalet si appresta a riunirsi nella dimora di campagna per trascorrervi le vacanze. È un mondo dalle atmosfere d’altri tempi, quello dei Cazalet, dove tutto avviene secondo rituali precisi e codici che il tempo ha reso immutabili, dove i domestici servono il tè a letto al mattino, e a cena si va in abito da sera. Ma sotto la rigida morale vittoriana, incarnata appieno dai due capostipiti affettuosamente soprannominati il Generale e la Duchessa, si avverte che qualcosa sta cominciando a cambiare.
Ma c’è anche il mondo fuori, e la vita domestica dei Cazalet s’intreccia inevitabilmente con la vita di un paese sull’orlo di una crisi epocale. Mentre le vicissitudini private dei personaggi vengono messe a nudo e vicende grandi e piccole intervengono a ingarbugliare le loro esistenze, si comincia a mormorare di una minaccia che viene dal continente, e che assume sempre più spessore nelle consapevolezze dei protagonisti, fino a diventare tangibile: la seconda guerra mondiale è alle porte.
Evviva, ho finito il primo volume!!! Vittoria!
Sì, la mia esclamazione vuole dire che la lettura è stata pesante, ma non pessima.
Se non fosse stato per la challenge "Leggendo Serialmente" dei blog "Un libro per amico" e "Desperate Bookswife" non credo avrei iniziato tanto presto questa saga.
I Cazalet sono una pentalogia che parla appunto di questa grande famiglia borghese degli anni '30. La storia è ambientata in Inghilterra ed è davvero piena di sfaccettature, infatti fare una recensione sensata e completa è assolutamente difficile.
All'inizio ho avuto molte difficoltà. Innanzitutto, la storia si apre con Phyllis, cameriera della famiglia di Edward Cazalet, secondogenito della Duchessa e del Generale, forse per farci entrare di colpo nella tipica giornata inglese di una famiglia tardovittoriana del tempo. Ecco, io mi aspettavo che la storia partisse dai capostipite della famiglia! Quindi ci è voluto un pò per capire ed ambientarmi.
Man mano ci verranno presentati i figli del patriarca, le loro mogli, i loro figli ed anche i domestici, tutti in preparazione e fermento per l'organizzazione dell'estate presso la dimora dei Cazalet senior.
Inutile negare che si respira la storia perchè viene raccontata proprio la vita tipica, le concezioni e consuetudini dell'epoca, oltre che i suoi limiti.
E' subito chiaro che la condizione dell'uomo è assai più libera, agiata e piena di possibilità. Per una donna c'era solo la possibilità del matrimonio, nessuno pensava al suo benessere o se volesse qualcosa, sin da giovane non doveva contare troppo sulla sua istruzione ed indipendenza come era scontato per un giovane di buona famiglia, salvo volersi far considerare una donnaccia. Le visioni diverse sono maltollerate.
L'educazione è un capitolo spinoso. Certo, i rampolli se la cavano assai meglio dei bambini normali che iniziano a lavorare da piccoli, ma ci sono mille regole dette e non dette e il metodo di educazione genitoriale era assai discutibile secondo me. I figli sono in un precario equilibrio tra controllo maniacale e trascuratezza perchè i genitori hanno da fare per passare presto alla considerazione di essere adulti.
Essere donne e bambini, bambine poi, non era la miglior condizione. Nemmeno domestici, se per questo. Si veniva tagliati fuori dai discorsi seri e/o importanti, ad esempio il possibile scoppio della Seconda Guerra Mondiale, avvenimento che già mette in crisi gli inglesi, ancora memori dell'ultimo terribile conflitto in cui Hugh in particolare, ma anche Edward, i primi figli dei Cazalet senior, hanno riportato conseguenze circa la propria salute. Le donne venivano esortate a non affaticare la propria testolina, non pensando che senza la testolina e le capacità di una donna una casa sarebbe andata allo sfascio. Le questioni storiche e belliche vengono approfondite quel minimo comunque, anche perchè un trattato bellico avrebbe appesantito la storia.
Entriamo negli ambiti delle relazioni di coppia e tra familiari. Un tempo c'erano più difetti, ma non si buttava al vento una relazione come oggi. Certo, c'è anche il tasto dolente delle amanti, soprattutto se una donna di buona famiglia ripudia il sesso come si conviene, ma cede solo se serve al marito.
Questo è un romanzo prolisso, dettagliato e descrittivo. Ogni personaggio è ben delineato, perfino gli animali! Alcuni poi sono vere e proprie macchiette come Lydia, la terza figlia di Edward, che ha la lingua assai lunga, o Mrs Cripps, la capo cuoca dei Cazalet senior con le sue urla alle povere cameriere! Ho apprezzato meno i tipi tosti come Teddy e suo padre Edward, assai di più Christopher, cugino di Teddy, incompreso e bistrattato da molti per il carattere riflessivo e studioso, soprattutto dal padre Raymond, cognato di Villy, la moglie di Edward, che lo ritiene un incapace (il classico genitore che si vendica sul figlio circa il proprio fallimento). Mi fermo qui, che ad elencare tutti è lunga...
E' comunque una lettura lenta, dove succede tutto e niente, sembra niente e forse è vero perchè si tratta delle cronache di una famiglia, coi suoi alti e bassi, le sue carratteristiche ed i suoi difetti. Non c'è adrenalina, non c'è battaglia. Si può avvertire il tormento interiore, soprattutto quando i rapporti si fanno tesi perchè non è bene esporsi, piangere, alterarsi. Sempre self-control, sempre misura, mai passioni o un qualche "adesso basta!".
Lo può leggere chi non si spaventa della mole, chi ama le saghe familiari, i libri densi e minuziosi. Gli altri sanno cosa rischiano!
In ogni caso, secondo me c'è molto dell'esperienza dell'autrice. Basta leggere la breve biografia a fine libro e poi confrontarla con la storia a fine lettura.
La chicca della saga sono le copertine. Sembrano dipinti, tutti adeguati all'epoca di riferimento. Secondo me il primo in particolare che suggerisce l'idea di un tempo ormai lontano, rurale ed al contempo moderno, complesso.
Non si può non consigliare i Cazalet perchè vanno letti. Ed ora sono un pò in angoscia perchè loro non sanno cosa li aspetta!
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