06/06/17

Recensione di Il figlio di Nettuno- Eroi dell'Olimpo di Rick Riordan


Trama: Percy si risveglia da un lungo sonno e non ricorda nulla di sé, a parte il proprio nome. Perfino il Campo Mezzosangue gli sembra un luogo estraneo, e l'unica traccia che riesce a evocare dal passato è una ragazza: Annabeth. Hazel dovrebbe essere morta, ma è più viva che mai. Ora, a causa di un terribile errore commesso nella sua vita precedente, il futuro del mondo è in pericolo. Frank discende da un dio, secondo i racconti di sua madre, eppure lui non ne è affatto convinto: quando si guarda allo specchio vede un ragazzo goffo e paffuto. Ma ora che si ritroverà coinvolto nella nuova missione di Percy Jackson e dovrà spingersi fino ai ghiacci dell'Alaska per salvare il mondo dall'ira della divina Gea, dovrà credere in se stesso più che mai. Percy Jackson torna con una nuova avventura, in cui i semidei della mitologia greca e romana dovranno unirsi per difendere la Terra e risolvere la misteriosa Profezia dei Sette.

In questo secondo episodio di Eroi dell'Olimpo vediamo la storia dall'altra faccia della medaglia.
Se nel primo volume conosciamo Jason, membro del campo romano Giove, privo di memoria e costretto ad avere a che fare coi greci ed il campo mezzosangue in merito alla profezia dei sette, qui incontriamo Percy Jackson, il celebre protagonista della prima saga, che finisce al campo romano. 
Ovviamente, le vicende non sono esattamente identiche. Percy rimane addormentato a lungo per poi svegliarsi privo di ricordi ed incorrere in due gorgoni che continuano a riformarsi dopo essere state uccise. Finalmente intravede la salvezza in due ragazzi di guardia ad un ingresso visibile solo a chi è in grado di vedere oltre la foschia, peccato che il nostro eroe trovi sulla sua strada Giunone sotto mentite spoglie (si presenta come una mendicante vecchia) che pretende di essere salvata e portata con loro, complicando le cose. 
Finita l'emergenza, Percy scopre che i due ragazzi sono Frank ed Hazel, apparentemente due nessuno anche mezzi presi in giro, che però si riveleranno molto importanti. Nemmeno da dire che per Percy le cose al campo romano non saranno facili(come dar torto ai romani, sono convinti che i greci siano traditori e gli appare pure il figlio di Nettuno, considerato piuttosto nefasto) e nemmeno nell'impresa che verrà lui assegnata assieme a Frank ed Hazel(dovrebbero essere tre dei famosi sette): niente meno che andare in Alaska, terra libera dalla giurisdizione divina, per impedire il realizzarsi dei piani della malvagia Gea,impresa potenzialmente mortale e senza aiuti da nessuno. Bazzecole!
Questa parte l'ho trovata molto interessante (senza nulla togliere al nuovo volume). Innanzitutto, Percy mi sembra meno sprovveduto di Jason nella stessa situazione e coglie in fretta i fatti (si, non era scemo, ma nella prima trilogia non era così evoluto!).  Il pregio/difetto è che tutto fila liscio ed in maniera piuttosto concatenata. Forse è troppo veloce ed accade tutto in fretta, ma lo apprezzo perchè perde poco tempo e tiene le fila del discorso.
Ecco forse non ho apprezzato le lagne di Frank ed Hazel circa il loro passato perchè non so se abbiano un ego assurdo o un'autostima ghiacciata per addossarsi colpe e sfortune, quando magari hanno anche compiuto belle azioni nel loro passato o comunque di colpe non ce ne sono.
A parte questo, la storia mi ha preso come al solito e leggerò di gusto i prossimi volumi. Purtroppo mi rendo conto che la storia è estremamente da ragazzi, ma è interessante e divertente ed in ogni caso l'autore è davvero talentuoso e ricco di fantasia.

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