Buongiorno a tutti!
Ecco l'ennesimo appuntamento de “Il Circolo Letterario”, un piccolo spazio dedicato al nostrano e magari a quegli autori poco conosciuti sia perchè datati e non famosi sia perchè autopubblicati che hanno deciso di affidarsi a questo nuovo mondo anziché all'editoria a pagamento o proprio perchè vi si sono scontrati contro.
Ultimamente ho letto qualche romanzo italiano deludente stra sponsorizzato da editori conosciuti. E quindi doveva essere “garanzia di successo”. Peccato fosse un obbrobrio. Capita invece che i romanzi autopubblicati cadano molto dietro le quinte quando invece si può trattare tanto di perle di valore che di lavori mediocri ed entrambi dovrebbero avere la possibilità di saltare agli occhi.
Io mi auguro per lo meno, per coloro di cui parlerò, di destare interesse nel lettore e di far conoscere tali autori che non sono sotto ai riflettori. E nel caso siano autori più noti che la recensione sia gradita per la catalizzazione di attenzione su questi autori.
Trama: Margherita ha quattordici anni e sta per varcare una soglia magica e spaventosa: l'inizio del liceo. I corridoi della nuova scuola sono pieni di fascino ma anche di minacce, nel primo intervallo dell'anno scolastico si stringono alleanze e si emettono sentenze capaci di segnare il futuro. Chiusa nella sua stanza, con il tepore del sole estivo ancora sulla pelle, Margherita si sente come ogni adolescente: un'equilibrista su un filo sospeso nel vuoto. Solo l'amore dei genitori, della straordinaria nonna Teresa, del fratellino le consentono di lanciarsi, di camminare su quel filo, di mostrarsi al mondo e provare a diventare grande con le sue forze. Ma un giorno Margherita ascolta un messaggio in segreteria telefonica. È suo padre: annuncia che non tornerà più a casa. Per Margherita si spalanca il vuoto sotto i piedi. Ancora non sa che sarà proprio attraversando questo doloroso smarrimento che a poco a poco si trasformerà in una donna, proprio come una splendida perla fiorisce nell'ostrica in seguito all'attacco di un predatore marino. Perché questo è il segreto del dolore: sa dove si nasconde la vita e se ne nutre per farle crescere le ali. Questa volta però la saggezza sorridente di nonna Teresa non basterà a Margherita, e sarà dal suo nuovo mondo, quello scolastico, che giungeranno nuove voci in grado di aiutarla: quella di Marta, la compagna di banco capace di contagiarla con il suo entusiasmo, quella profonda di Giulio, il ragazzo più misterioso della scuola, e anche quella di un professore, un giovane uomo alla ricerca di sé eppure capace di ascoltare le pulsazioni della vita nelle pagine dei libri. Proprio in un libro, l'Odissea, Margherita legge la storia di Telemaco e trova le energie per partire in un viaggio alla ricerca del padre che cambierà radicalmente il suo destino.
Cose che nessuno sa è il secondo romanzo di Alessandro D'Avenia e devo dire che regge il passo col primo nel modo più assoluto!
Margherita, come dice la trama, è una quattordicenne che di colpo rimane senza il padre che è fuggito e che grazie ai suoi affetti ed all'Odissea trova la forza dentro di sè per reagire e cercare il padre. Le assonanze con la sua storia sono infatti notevoli poichè Telemaco parte alla ricerca dello scomparso padre Ulisse. La sua storia si intreccia con quella di Giulio, misterioso ragazzo del suo liceo con molte problematiche familiari, e con quella del "professore", l'insegnante di italiano e latino di Margherità, convinto di essere e sapere solo per il suo amore per i libri.
Ognuno affronterà un lungo percorso che mostrerà loro che non si finisce mai di sapere e di imparare.
Se escludiamo Margherita e sua nonna, forte e presente personaggio siculo nonchè gran punto di riferimento per la sua famiglia, personaggi importanti come la madre di Margherita, Giulio e il professore non mi sono stati troppo simpatici. Eleonora, la madre della protagonista, si riempie di orgoglio e lacrime quando è stata anche lei artefice della fuga del marito (si fallisce quasi sempre in due) e non proferisce neanche una balla credibile al figlio Andrea di cinque anni che non capisce la situazione e riversa tutto nel disegno.
Giulio capisco perchè si comporti come si comporta. Orfano, capitato presso famiglia adottiva pessima, sballottato da una casa famiglia all'altra bene non ti senti bene e non sei neanche uno stinco di santo. Però, diamine, un pò di cervello in più, invece che sentirsi sopra tutto e tutti! Che poi è un modo come un altro per difendersi dal dolore...
Il professore invece è quel tipo di uomo che crede di sapere tutto e che i libri siano il suo tesoro più grande ma quando la vita gli chiede il conto o di fronteggiare situazioni complesse ecco che fugge e sta male, si rintana e rimane un ragazzino, incapace di utilizzare dal vivo quel che di sconvolgente la letteratura offre. E', insomma, un lettore che si fa tanto bello a parole ma che non vive i suoi libri e che sogna tanto ma lotta poco.Ok, si impegna per far si che i suo alunnio scoprano la letteratura, i grandi, i pensieri. MA nel privato chi è? Uno che teme la sua ombra. Se non sai affrontare la vita leggere è inutile!
Il professore invece è quel tipo di uomo che crede di sapere tutto e che i libri siano il suo tesoro più grande ma quando la vita gli chiede il conto o di fronteggiare situazioni complesse ecco che fugge e sta male, si rintana e rimane un ragazzino, incapace di utilizzare dal vivo quel che di sconvolgente la letteratura offre. E', insomma, un lettore che si fa tanto bello a parole ma che non vive i suoi libri e che sogna tanto ma lotta poco.Ok, si impegna per far si che i suo alunnio scoprano la letteratura, i grandi, i pensieri. MA nel privato chi è? Uno che teme la sua ombra. Se non sai affrontare la vita leggere è inutile!
Margherita invece è davvero "una perla", come significa il suo nome. Nata dal dolore di una conchiglia attaccata da un predatore. Soffre molto ma alla fine esce anche tanta bellezza.
Questo libro smuove il cuore, è capace di tirare in ballo l'adolescenza, il timore di crescere, i
problemi, la forza per farvi fronte, le risate, l'amicizia spassionata di due adolescenti, la speranza infranta e ricostruita, quanto male fa crescere e superare i propri limiti...E non solo.
Come con "Bianca come il latte Rossa come il sangue" questo libro attraversa il lettore come solo un vecchio amico può fare.
D'Avenia si dimostra un grande osservatore e conoscitore dell'animo umano benchè nei suoi ringraziamenti ammetta che un suo libro non nascerebbe per poter dimostrare delle sue opinioni riguardo alcuni temi. Un suo libro nasce solo per permettere ai ragazzi, ma immagino anche ai lettori più adulti, di sognare, innamorarsi della vita e del futuro. E in questo riesce pienamente e dimostra di saper leggere o per lo meno descrivere una persona dentro e fuori. Un talento poco comune e che secondo me caratterizza lo scrittore anche dal vivo.
Si vocifera che questo libro diventerà un film e lo spero proprio!
Mi fa piacere che ti sia piaciuto v.v mi risollevi un po' il morale dopo una brutta recensione a riguardo che avevo letto XD
RispondiEliminaHo davvero amato il libro!!! Da venia o lo ami o odi....
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