Trama: Vishous, genio informatico, cultore di ogni perversione e membro della Confraternita del Pugnale Nero, ha votato la propria vita alla lotta contro i lesser. Quando il destino bussa alla sua porta, a nulla vale la premonizione che avrebbe dovuto mettere in guardia un vampiro dotato del dono della preveggenza. Ferito a morte da un lesser, Vishous viene portato in ospedale e salvato grazie all'intervento della dottoressa Jane Whitcomb. Con lei, per la prima volta, il vampiro sente nascere un sentimento sconosciuto: un amore così luminoso da rischiarare il buio della sua anima. E quando la felicità sembra finalmente a portata di mano, un destino beffardo torna a chiedere il conto: questa volta a farne le spese potrebbe essere proprio quell'amore che Vishous crede indissolubile.
Eccoci al quinto volume della Confraternita del PugnaleNero. Ci eravamo lasciati col quarto volume Senso ( è appena uscito in libreria il decimo ovvero Rinascita) incentrato su Marissa e Butch e li avevamo lasciati sposati e con una sorpresa: Butch è diventato un vampiro tramite un procedimento potenzialmente mortale.
Le fila della narrazione stavolta ci conducono a Vishous, figlio del Carnefice, vampiro potente, duro, crudele e terrificante. Vishous non è da meno, ma d'altronde suo padre non è certo stato un angioletto...E V sicuramente non è pessimo come potrebbe essere. Coltiva ogni perversione possibile, soprattutto a tema sessuale eppure contribuisce a distruggere i lesser, creature malvagie al servizio dell'Omega, naturali nemici dei vampiri guerrieri della Confraternita al servizio della Vergine Scriba.
All'inizio della lettura ho pensato di essere capitata sulla versione vampiresca di Cinquanta sfumature di grigio...I primi capitoli "perversi" di Vishous sembravano la descrizione di una scena naturale di Christian Grey pre-Anastasia Steele. Una bella attrezzatura sadomaso ed una sottomessa super efficiente. O la Ward era ammatita o la James le aveva dato una botta in testa e continuato a scrivere della Confraternita a modo suo. Poi però tutto viene chiarito e mi godo tranquillamente la lettura.
Già al secondo capitolo ci becchiamo una bella notiziola...V altri non è che il figliolo della Vergine Scriba...Che, poverina, voleva capire cosa fosse il concepimento vero ed ha ben pensato di vivere l'esperienza per poi mollarlo presto al padre naturale come da accordi e ragalandogli osì "Un'infanzia da sogno". Il potere di V, come si può ben capire, viene da lei.
Ma non sono qui a raccontarvi passo passo il libro...
Come al solito J R Ward riesce bene nell'intento di mescolare i destini di ogni personaggio. IL predominante sarà Vishous, ma verranno alternati vari punti di vista come quello di John Matthew che qui ha una bella sorpresa per noi, Phury, Jane. Proprio quest'ultima, chirurga umana, è la donna che fa perdere la testa a V. Questi durante uno scontro tra lesser viene colpito da una pallottola e ricoverato in un ospedale umano dove la dottoressa, Jane Withcomb, di turno scatena in lui la reazione tipica dei vampiri innamorati e costringe i suoi fratelli, quando sono andati a recuperarlo, a portarla via con loro.
All'inizio entrambi sono convinti di non essere altro che l'uno paziente e cavia e l'altra una dottoressa affatto attraente. Ben presto le cose cambiano anche se purtroppo non si può dire che sia un bene. Si tratterà di un viaggio tra gli scheletri del passato per entrambi coronato da emozioni che sembravano a loro precluse. Peccato che s Vishous cali il peso di essere stato nominato Primale, ovvero il vampiro maschio che dovrà accoppiarsi con le Elette, sacerdotesse della Vergine Scriba, per donare nuova progenie ai vampiri della Confraternita che hanno bisogno di guerrieri.
Le storie degli altri personaggi non sono da meno. Il senso di inferiorità di John contro i suopi compagni che hanno superato la transizione in vampiro e nemmeno il tormento che vive Phury, innamorato della donna del gemello e sempre più perso nella droga.
L'unica bacchettatina è l'utilizzo frequente di termini scurrili, ma non è una novità e non sono la maggioranza. Ci si sorvola ben presto. Per un lettore non avvezzo possono risultare un pò pesanti..Un pò come dover vivere 7 giorni su 7 in una sala biliardo di periferia.
Le scene erotiche sono si dettagliate ma mai volgari e sempre ben contestualizzate, assolutamente non fuori luogo.
Ogni singolo personaggio è ben caratterizzato e quelli di cui non si parla molto sono certa che torneranno nei prossimi volumi. LA Ward non lascia mai indietro nessuno senza motivo e spesso tutte le rivelazioni che ci offre sono esaurienti e sorprendenti.
Possesso mi ha veramente dato tanto in maniera che non mi sarei aspettata. Temevo la figura di V e sia di rimanere sconvolta/disgustata che annoiata. Certo, devo dar ragione a chi amava la Confraternita del Pugnale Nero fino a Senso. Qui di azione ce n'è ben poca rispetto agli altri volumi (in possesso assistiamo al salvataggio di Bella, la compagna di Zsadist). Ci si concentra più sul passato che sull'azione che comunque, quando c'è, è ben calibrata, resa con passaggi essenziali, non esasperata. Diciamo che questo (e mi hanno avertito anche il seguito Oro e Sangue) sono volumi cerebrali con qualche incursione nel mondo d'azione. Se però il livello è questo non può che farmi piacere.
A fine lettura sono ancora emozionata, soddisfatta e felice di avventarmi presto sul prossimo volume, quasi sicura miscela di sensualità, emozioni ed azione.
bella recensione, complimenti!!!
RispondiEliminaGrazie mille! Il libro mi era piaciuto tanto da temere di fare un disastro! :)
EliminaIo sono ferma ai primi tre!! mi devo dare una mossa!!!
RispondiEliminaCe ne sono dieci..Per ora...Fai con calma!
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