Buon weekend a tutti!!!!
Questa che vi presento è la prima intervista indipendente che faccio ,dopo quella per la Book Blogger Hunt qui, soprattutto ad un autore. Mi piacerebbe organizzarne spesso e fattispecie ad autori italiani o, se possibile, a quelli delle mie opere preferite. Sempre che non si tratti di chimere ;-)
La protagonista è Francesca Verginella di cui ho letto Luna, sua prima ma non unica opera, e la recensione potete trovarla qui con la possibilità di partecipare ad un bel giftaway!!! Ma non perdiamo tempo e passiamo alle domande....
Cara
Francesca,
sono
veramente felice di averti mia ospite! Sei stata veramente una bella
sorpresa....E vorrei approfittarne per farti qualche domanda!
1.
Le tue opere sono l'una diversa dall'altra in quanto a genere. Come
riesci a lanciarti da un genere all'altro? Ben pochi autori possono!
R.
Lo so che, di solito, gli autori sono piuttosto fedeli ad un certo
genere e ad un certo stile di scrittura. Dopo aver scritto "Luna",
come secondo libro ho scritto "Hope, Alaska", una storia
d'amore e di vendetta di una donna innamorata e tradita. La storia si
alterna tra Boston e i boschi dell'Alaska e si svolge nel tempo
presente. Eppure mi è venuto naturale. Così come leggo libri di
generi completamente diversi, così mi è venuto spontaneo scrivere
opere che trattano temi differenti con uno stile di volta in volta
adeguato al genere. E' un po' come se avessi una libreria nella mia
testa e quando scrivo seguo di getto quello che in quel momento mi
salta in mente. Ovviamente non è sempre così semplice e anche io ho
avuto per giorni il "blocco dello scrittore"; non riuscire
a mettere in fila parole di senso compiuto sull'orribile schermo
luminescente è davvero snervante. Per fortuna, almeno fino ad ora,
sono sempre stati momenti passeggeri.
Finalmente un'autrice che scrive come legge!!!!! E' veramente raro e spesso sono flop. Adesso, devo ancora leggere altre tue opere. Ma da varie recensioni, soprattutto" Hope, Alaska", i pareri sono ottimi.
2.
Nella tua biografia c'è una descrizione che non può non farmi
sorridere. Dici che sei negata per la tecnologia.. A chi lo dici!!!!
Adesso le cose sono migliorate o tu e il computer fate sempre a
cazzotti?
R.
Premetto che secondo me il computer è uno strumento di tortura. Se
cerco qualcosa è troppo dispersivo o troppo specifico: meglio la
vecchia enciclopedia. Quando l'ispirazione dà vita al fiume
irrefrenabile di parole che devo assolutamente scrivere per fermare e
non perdere... devo accenderlo, attendere, sperare che non si
blocchi, ecc. Allora prendo carta e penna e faccio prima. Ma ho una
scrittura impossibile da decifrare (a volte anche per me) e perciò
devo autoconvincermi ad usare questo (sospirone) utile strumento. Ma
il computer lo uso solo come una macchina da scrivere e, da qualche
mese, per facebook e twitter (ma l'iscrizione me l'ha fatta mio
marito).
Scrittura impossibile da decifrare? Benvenuta nel club!!!!! Anche io odio accendere il pc. Chiaramente , non scrivendo, è diverso, ma uso spesso le note del telefono o dell'Ipad. E sono piuttosto utili anche se i miei fini sono basci: annotare titoli che ho notato, lista spesa, citazioni quando leggo e il pc è lontano.....Scommetto che l'Ipad lo bruceresti!!!! Soprattutto se sei abituata a Windows. Io all'inizio la Mac non lam sopportavo. Non capivo NULLA!
3.
Mi viene spontaneo chiederti come è nato il sito. Se sei riuscita da
sola, assolutamente non sei negata come ci vuoi far credere! O è
tutta opera di tuo marito?
R.
L'idea di avere un sito mi è venuta circa 10 anni fa, proprio per
mettere lì i libri che avevo scritto e che nessuna casa editrice
voleva pubblicare, se non previo pagamento. Ovviamente avevo chiesto
a mio marito se lo sapeva fare perchè per me era davvero un altro
mondo. Lui mi ha risposto:"Sì! Adesso te lo faccio". Ma,
come sanno tutte le donne, l'ADESSO di un uomo non è lo stesso
ADESSO di una donna. E infatti sono passati gli anni. Intanto, ad
agosto 2012, ho letto un articolo su Smashwords e ho detto a mio
marito di informarsi su cosa era "quella roba". Anche lui
si è entusiasmato al discorso dell'auto pubblicazione di ebook. In
un paio di mesi ha fatto quello che non ha fatto in 10 anni: ha
riadattato l'impaginazione dei file .doc dei miei libri in modo da
renderli conformi allo standard richiesto della piattaforma per la
loro pubblicazione, mi ha compilato i questionari (tutti scritti in
inglese) e si è occupato della parte burocratica. Abbiamo fatto
insieme le copertine dei romanzi e dei racconti: lui cercava le
immagini free da poter usare e io (e lui) con photoshop le abbiamo
modificate. Quello che c'è dentro il sito è tutta farina del mio
sacco: libri, artigianato, cucina, sono gli hobby che ho da quando
ero bambina. Ma quello che c'è dietro, i codici, li ha fatti tutti
lui. Io al massimo dicevo: "questo colore no, meglio questo...
Questo sfondo non mi piace, preferisco quest'altro". La nostra
avventura su internet è iniziata circa nove mesi fa e posso dire che
che, fino ad ora, è stato un lavoro di squadra... e lui è stato
bravissimo. Ora cerco di imparare ad aggiornare, modificare e così
via, ma non ho paura di dire che in queste cose sono davvero una
capra.
A chi lo dici! Faremmo una bella coppia io e te! Bene o male al minimo sindacale ci arrivo. Poi il nulla....
4.
Mi pare di capire che la tua vita è ricco spunto per i tuoi romanzi.
Li usi come valvola di sfogo oltre che per narrare di un mondo?
R.
Sono soprattutto una valvola di sfogo. Alle volte nella vita, di
fronte ad una certa situazione, avrei voluto comportarmi anche in
maniera poco civile... anche contro la mia natura, che non è affatto
aggressiva. Io di solito risolvo i conflitti nei confronti di chi mi
attacca ignorandolo: se qualcuno è così sciocco da comportarsi in
certi modi è inutile parlarci per spiegarsi ed è controproducente
affrontarli di petto. Ma nei miei libri posso farli sentire dei vermi
con un discorso ben costruito e di sicuro impatto emotivo o sfoderare
la spada e tagliargli la testa. Mia madre dà un'altra spiegazione:
dice che sono un po' matta.
Sapessi quanti dialoghi mentali che mi faccio...Te sei matta. A me rinchiudono alla Neuron!
5.
Leggo anche che hai una famiglia. Come riesci a conciliare scrittura
e famiglia? Per me è il caos uro e per ora ne ho solo uno di figlio!
R.
Diciamo che, visto che sono in due, si danno manforte e si coalizzano
"contro" di me. Così urlo una volta sola per cercare di
fermare la mia coppia di distruttori. Sono adorabili! Però la loro
nascita mi ha bloccato molto dal punto di vista creativo. Fa anche
parte del mio carattere dedicarmi anima e corpo a qualcosa e non
sentire affatto il peso delle rinunce: non mi sono sentita annullata
nel fare "solo " la mamma. Ultimamente però, visto che i
miei bimbi sono cresciuti (5 e 2 anni), sono ADDIRITTURA riuscita a
scrivere un mini-racconto (circa 7200 caratteri spazi inclusi). L'ho
scritto in circa due ore e sono state davvero intense: mi sembrava
non fosse passato così tanto tempo dall'ultima volta e la scrittura
mi scorreva tra le dita come ai "vecchi tempi". Proprio
come andare in bicicletta! Poi però il soggiorno si era trasformato
in una vera baraonda. Il racconto si intitola "Il Guerriero e la
Principessa" (sono stata ispirata dai miei bambini): è la prima
volta che scrivo qualcosa di tanto breve, ma era nei termini del
concorso a cui intendevo partecipare. Non ho vinto, ma questa
eventualità non era tra le priorità: ero troppo contenta di aver
ripreso a scrivere. Ho messo il racconto sul mio sito e si può
scaricare gratuitamente su Smashwords e su Bookoliko (una nuova
piattaforma tutta italiana). I primi che l'hanno letto lo hanno
trovato molto carino.
Veramente interessante e credo proprio che darò anche io un'occhiata a questa tua storia breve! E , visto che il tema mi tocca, patteggio il tuo fare "solo la mamma" e col prossimo spero di poterlo fare almeno per i termini previsti dalla legge per i lavoratori dipendenti!
6.
E con gli hobby come fai?
R.
La scrittura è un processo che ha bisogno di tutta la mia attenzione
e di un sacco del mio tempo (entrambe cose molto rare nella mia vita,
soprattutto ora). Invece cucire, creare orecchini e collane (per me,
le mie amiche e le loro figlie) mi rilassa moltissimo. Se sono così
tesa da non riuscire neppure a dormire mi distende i nervi prendere
le pinze, armeggiare con il filo di metallo argentato, infilare
perline... Passano le ore e non me ne rendo neppure conto. La cucina
è un discorso a parte. Quello che cucino quotidianamente, per la mia
famiglia, è una cosa legata più alla praticità. Però quando ho
tempo (e ho le "cavie" giuste) mi piace sperimentare con
gli ingredienti, ma mai cose troppo esotiche: la cucina italiana è
già abbastanza ricca e fantasiosa.
Volendo per il futuro potresti fare dei test, ma con tutte le nostre regioni hai davvero esperimenti da fare a vita!
7.
Come ti è venuta l'idea di un libro di cucina?
R.
Avevo scritto le ricette sul mio sito. Tutte basate sulla tradizione
italiana, ma rivisitate da mia mamma e poi ulteriormente aggiornate
dalla mia fantasia e dai miei "esperimenti". La passione
per la cucina me l'ha trasmessa proprio mia madre. Non si tratta solo
di cucinare delle ricette di famiglia, si parla di fare qualcosa con
amore per chi ami: quando c'erano compleanni e feste lei faceva
sempre la torta in casa o il menù che preferiva in festeggiato.
Queste cose le voglio tramandare ai miei figli, perchè con la cucina
puoi davvero esprimere concretamente l'affetto a chi vuoi bene. Il
libro è stato una naturale conseguenza.
Io e la cucina abbiamo un rapporto...Ambiguo. La odiavo a morte. Da che è nato il piccolo ci provo e magari qualcosa esce. Cerco ricette molto semplici ed amo sperimentare anche ricette e stili di cucina stanieri!
8.
Pensi mai ad un libro di cucito invece? Magari con qualche consiglio
pratico? Per le negate come me che oltre alla tecnologia annoverano
anche cucito e cucina (anche se su quest'ultima ho notevolmente
migliorato le mie capacità!)
R.
Sono assolutamente un'autodidatta per quel che riguarda il cucito.
Non nascondo però che l'ho scritto nel DNA, tanto che dal rifare
l'orlo per accorciare i jeans (il mio metro e mezzo di altezza lo
impone) sono passata a cucirmi il vestito da sposa (ancora oggi non
so dove ho trovato il coraggio per farlo... ma è andata bene). Sul
mio sito, nella sezione artigianato/cucito, cerco di spiegare come
realizzare alcune delle creazioni che ho fatto in questi ultimi anni.
Mi sono accorta però che, leggendole, sembrano più difficili di
quello che sono in realtà. Per trarne un libro utile a chi è alle
prime armi dovrei aggiungere le foto con i passaggi intermedi e si
tratta di un lavoro che, almeno per ora, non mi sento in grado di
fare. Magari un giorno diventerò ancora più "tecnologica"
e metterò direttamente sul mio sito dei tutorial filmati (si dice
così?).
Il vestito da sposa??????? Complimenti! Io a malapena attacco i bottoni (pure storti, ammetto!)
9.
Su cosa stai lavorando adesso? Ce ne vuoi parlare?
R.
Certamente. Vorrei tanto finire alcuni lavori che ho lasciato a metà.
Un fantasy ambientato in un castello dove nulla è quel che sembra.
Un altro fantasy la cui storia si dipana dalla preistoria ad un
futuro ipertecnologico... ovviamente tutto si svolge in un altro
mondo. E c'è anche un romanzo ambientato durante la seconda Guerra
Mondiale: la storia di una famiglia ispirata ai racconti di mio nonno
che quel periodo l'ha vissuto sulla sua pelle. Come vedi ancora
generi differenti, ma difficilmente potrò farlo a breve, mi mancano
il tempo e la concentrazione necessari. Cercherò però di dedicarmi
a qualche racconto breve, ora che ho ricominciato non voglio
smettere. Sono fiduciosa! (A dir la verità ne ho già uno in
cantiere... vedremo quanto diventerà lungo...)
Sbaaaaaaaaaaaaaaaaaav! Per la parte fantasy hai proprio preso i miei gusti! E, grazie ad una nuova autrice presto su queste pagine, potrei anche dedicarmi alla Seconda Guerra Mondiale (io e 800-900 andiamo poco d'accordo!). Sono felice che tu abbia tanti progetti e credo anche io che, senza forzature, li porterai a compimento!
10.
Se una tua opera potesse diventare un film...Quale sceglieresti?
R.
Mentre scrivo nella mia mente scorrono sempre le immagini di ciò che
sto creando... proprio come un film. Ammetto che mentre scrivevo
"Luna" me lo immaginavo come un lungometraggio di
animazione. Ma non con i disegni fatti al computer e in 3D (che
all'epoca in cui l'ho scritto non c'erano nemmeno), piuttosto pensavo
ad un film alla Miyazaki. Invece per un film con attori in carne ed
ossa vedo "Hope, Alaska": interpretato da famosi attori
americani, un vero campione di incassi. Sto esagerando un po', ma
visto che si tratta solo di sogni perchè porre dei limiti?
No , anzi! E' una visione interessante e credo anche io me li aspetterei come te! Con Miyazaki verrebbe veramente bene. Ma non faccio testo visto che sono fan sfegatata del Castello Errante di Howl.
11.
Ed ora una domanda strana... Gli scrittori, almeno per come la vede
la gente che conosco, sono visti quasi come dei perdigiorno. Come la
pensa chi è attorno a te? I tuoi cari ti sostengono?
R.
Oggi ho pochi giorni da perdere e infatti scrivo poco. Quando ero più
giovane e... libera, usavo il tempo che rimaneva allo studio e al
lavoro e perciò scrivevo di sera e nei fine settimana. Fino a che
sono rimasta a casa dei miei genitori, loro vedevano questa mia
passione solo come un altro dei miei passatempi. Ogni tanto mi
chiedevano (quasi preoccupati) se davvero credevo di diventare una
scrittrice ed io li rassicuravo dicendo che no, non credevo affatto
di poterci riuscire. Ed ero sincera. Mia madre ha letto solo "Le
età di mezzo", un romanzo d'amore, per scrivere il quale mi
sono ispirata ai miei diari ed ai suoi, scritti entrambi durante
l'adolescenza. Le è piaciuto moltissimo. Mio padre ha altri gusti,
preferisce i romanzi storici. Sono persone molto pratiche e
preferisco la sincerità all'esaltazione incondizionata solo perchè
sono i miei genitori. Dopotutto anche io sono simile a loro, infatti
ho i piedi ben piantati per terra... ma sempre con la testa tra le
nuvole. Gli amici (pochi) che all'inizio hanno letto alcuni dei miei
scritti erano prima di tutto sorpresi di questa mia passione: sono
molto riservata e non l'avevo subito condivisa con loro. In generale
i miei romanzi sono piaciuti anche a loro. Ma il mio più grande fan
è mio marito. Ci siamo conosciuti quando avevo scritto quasi metà
del mio libro "Luna" e si è subito entusiasmato per il mio
modo di scrivere. Da allora è lui che mi sprona a fidarmi di me
stessa e a continuare nella scrittura. Da semplice lettore è
diventato anche il mio correttore di bozze e mi aiuta nell'editing
(assolutamente non è un professionista, ma non mi sembra lavori
male... ed è gratis!). Inoltre mi aiuta a promuovere i miei libri,
ora che sono pubblicati. Io mi sarei accontentata di metterli sul
mio sito, che probabilmente nessuno avrebbe guardato. Lui (dopo
essersi documentato ad hoc) mi ha svelato un mondo fatto di forum,
blog e siti tutti dedicati all'arte dello scrivere. La prima volta ho
chiesto ad una blogger (siete quasi tutte femmine, ho notato) se
voleva recensire un mio libro credevo che non mi rispondesse neppure.
Invece... Però devo ancora imparare molto di questo mondo virtuale;
anche adesso, se devo fare un post con un link, devo chiedere a mio
marito: "Come si fa questa roba?".
Hai veramente avuto validi e sinceri sostegni! I genitori infatti dovrebbero essere cosi. Mi ha stupito riguardo gli amici. Di solito, lo spiritoso ammazza speranze non manca mai! E per il marito....Bè, potresti scrivere un romanzo su questa sola parte della tua vita. Moooolto romantica!
Eh, si! Le donne si sa hanno una marcia in più in molti mondi e campi!!!! E meno male!
Grazie
mille per la tua disponibilità! E' stata una grandissima occasione per conoscerti meglio!!
E adesso invece vorrei proporvi un'iniziativa della stessa Francesca. Su www.lacasadifrancesca.it si è interamente dedicata ad una catalogazione di autori italiani autopibblicati come lei che è difficile trovare se non si hanno gli strumenti giusti:
E adesso invece vorrei proporvi un'iniziativa della stessa Francesca. Su www.lacasadifrancesca.it si è interamente dedicata ad una catalogazione di autori italiani autopibblicati come lei che è difficile trovare se non si hanno gli strumenti giusti:
Condividete questa notizia, mi raccomando!
sono felice per il nuovo fantasy attendiamo. ho letto Luna di Francesca Verginella e la seguo su Fb, sai cosa apprezzo di più? l'umiltà..lei condivide sia le recensioni positive che quelle meno positive, mentre invece molti autori/autrici se uno osa dire che il libro non è piaciuto .apriti cielo!!!capisco che per chi scrive un libro sia come un figlio, un pezzo di te.Ma è giusto anche accettare le critiche e perché no usarle per migliorarsi!Del resto i libri sono un po' come la musica e l'arte, possono piacere o npn piacere..perchè toccano spesso punti profondi e parlano in modo diverso a ognuno di noi..
RispondiEliminabè se la recensione negativa è rispettosa e costruttiva allora va bene, CI sono blogger però che sono offensivi e senza spiegare.Vanno diretti con "ma che m..... di libro! che incapace di autore.....etccc".
EliminaPerò è vero. Francesca è proprio una splendida persona. Le risposte alle domande ci fanno capire che è un essere umano come noi che vive e sbaglia e ama. Senza montarsi la testa
Bellissima questa intervista e mooolto interessanti le risposte di Francesca (di suo ho letto Luna e Hope, Alaska entrambi belli!), vorrei essere un po' come lei scrittrice, cuoca provetta, abile con ago e filo... Però sono una super lettrice e mi auguro che riesca a finire i due nuovi fantasy perché mi ispirano un sacco ^^
RispondiElimina