26/08/21

Recensione di Neanderthal apre la porta all'universo di Norton Preston


 Trama: La Happy Valley High School è felice solo nel nome, o almeno ci sarebbero molte cose da migliorare. Quando si risveglia da un grave incidente, Aaron Zimmerman, quarterback della squadra di football e uno dei ragazzi più popolari della scuola, si dichiara «in missione per conto di Dio». L’Altissimo, oltre ad avergli fornito «la Lista» delle cose da fare, gli ha indicato anche il compagno da avere accanto in questa impresa: Clifford «Neanderthal» Hubbard, che fino a quel momento è stato il bersaglio dei suoi scherzi, e uno dei ragazzi meno popolari della scuola. 

Quseto libro non mi ispirava per niente. Non la copertina, il titolo o la trama. Lo stava leggendo  La spacciatrice di libri ed ho deciso di provare.

Mi sono ritrovata catapultata in un mare di ironia.
A parlare è Cliff Hubbard, un ragazzone di 1.98cm per un quintale di peso, dotato di una lingua tagliente.
Leggendo, capiamo presto che quella lingua tagliente è una difesa contro il mondo, lui che viene preso di mira senza pietà, che vive con una madre che finge di non vedere un marito violento con i suoi figli, e che, dopo quasi un anno, non ha ancora superato la perdita di suo fratello Shane, suicidatosi come spesso accade, senza lasciare spiegazioni.
La sua vita subirà una brusca virata quando il poplare Aaron Zimmerman, in seguito ad un incidente ed un coma, lo cercherà per realizzare "la lista di Dio) e migliorare la loro scuola.
E' un evento bizzarro, ma metterà in moto un vero cambiamento.

Come dicevo, l'ironia è tanta, ma nasconde dolore. Nonostante ciò si fanno anche risate autentiche.
Quel che più mi è piaciuto è che questo libro non indora la pillola. Pur nella sua sgamabile finzione, è realistico. Soffrire fa male e molto spesso, per andare avanti, l'unica è ignorare il dolore o nasconderlo.
Quante vicende dolorose che sono narrate! Al 90/95% insospettabili e sempre dure da mandare giù o da affrontare. Quando poi si affrontano, non sarà facile, ma sarà cambiamento,
In un libro per ragazzi sono nascoste domande esistenziali. Dovrebbe essere un romanzo "stupido", ma ci ricorda che nella fantascienza migliore ci sono verità che abbiamo paura di sentire e può essere filosofica, che vivere è diverso dal semplice esistere, che la vita è una porta da attraversare che conduce a molte altre, che non dobbiamo farci coinvolgere dalle cose fino a dimenticare le persone, anche perché il peggio è quando niente ci preoccupa più, quando non c'è più speranza.
Magari le persone sono nei guai come noi, ma non lo sappiamo. Per egoismo, per vizio. E non tendiamo una mano che magari vorremo anche noi, perché sono in pochi ad andare oltre  abitudini, pregiudizi ed apparenze. Anzi, può essere che aggiungiamo o ci venga aggiunto un peso extra dagli altri.
Il messaggio più bello, che mi è piaciuto, tratto  da "Il vecchio e il  mare" di Hemingway, che forse vorrò leggere, è che, non importa quanto verremmo sballottati o quante brutte esperienze vivremo, se abbiamo un obiettivo niente ci fermerà.
Così come il fatto che, nel bene e nel male, ci importi sempre, anche quando diciamo il contrario. Ci salva o ci condanna, perché siamo umani. L'altra caratteristica è che l'uomo è fatto per trascendere ed essere più di ciò che è.
E' stata un'esperienza questa lettura, ricca di riferimenti cinematografici. Mi rimane la curiosità su "2001: Odissea nello spazio" anche se forse, sicuramente, non lo capirò. Quel che è certo è che a me Tarantino non piace!
Tutto è stato speciale: la scorrevolezza, il linguaggio semplice ed al contempo preciso, l'eloquenza del protagonista, le esperienze fatte da tutti e i percorsi che seguiranno, le personalità che vengono fuori...
Splendido!

Finito il 11/04/21


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