15/02/18

Recensione de L'uomo del labirinto di Donato Carrisi

Trama: Una ragazza scomparsa e ritrovata. 

Un uomo senza più nulla da perdere. 

La caccia al mostro è iniziata.
L’ondata di caldo anomala travolge ogni cosa, costringendo tutti a invertire i ritmi di vita: soltanto durante le ore di buio è possibile lavorare, muoversi, sopravvivere. Ed è proprio nel cuore della notte che Samantha riemerge dalle tenebre che l’avevano inghiottita.
Tredicenne rapita e a lungo tenuta prigioniera, Sam ora è improvvisamente libera e, traumatizzata e ferita, è ricoverata in una stanza d’ospedale. Accanto a lei, il dottor Green, un profiler fuori dal comune. Green infatti non va a caccia di mostri nel mondo esterno, bensì nella mente delle vittime. Perché è dentro i ricordi di Sam che si celano gli indizi in grado di condurre alla cattura del suo carceriere: l’Uomo del Labirinto.
Ma il dottor Green non è l’unico a inseguire il mostro.
Là fuori c’è anche Bruno Genko, un investigatore privato con un insospettabile talento. Quello di Samantha potrebbe essere l’ultimo caso di cui Bruno si occupa, perché non gli resta molto da vivere. Anzi: il suo tempo è già scaduto, e ogni giorno che passa Bruno si domanda quale sia il senso di quella sua vita regalata, o forse soltanto presa a prestito.
Ma uno scopo c’è: risolvere un ultimo mistero. La scomparsa di Samantha Andretti è un suo vecchio caso, un incarico che ­Bruno non ha mai portato a termine… E questa è l’occasione di rimediare. No­no­stante sia trascorso tanto tempo.
Perché quello che Samantha non sa è che il suo rapimento non è avvenuto pochi mesi prima, come lei crede.
L’Uomo del Labirinto l’ha tenuta prigioniera per quindici lunghi anni.
E ora è scomparso.

Cosa non ho patito per procurarmi questo libro! Code eterne in biblioteca, mancati incontri tra amiche al fine di scambiarsi libri, poi finalmente ecco la copia digitale, stranamente, libera da prenotazioni. Mi ci sono fiodata anche se sono incapace a rendere leggibili i file Mlol con il mio antico Kobo e quindi ho perso tipo 5 diottrie per occhio al telefono.
Bè...Una sofferenza giustificata perchè la lettura è stata eccezionale!

Una ragazzina viene rapita quindici anni fa e riviviamo con lei quel giorno. Fatto che cito perchè la vita alle medie E' così!!! Me lo ricordo! Ti piace uno/a, mandi l'amico/a che lo riferisce all'amico/a di lui/lei. L'ansia di essere vestiti in maniera adatta. Vizi e vezzi. Il divieto di truccarsi da ragazzine (chi è nato fino agli anni '90 almeno..). Quindi o Carrisi ha una buona memoria o legge bene la società.
Passiamo poi subito al colpo di scena da maestro che sta nel ritrovamento e non spiego perchè, ma già lì mi ha sorpreso.
Entra subito in scena un investigatore privato più bravo del previsto che si interessa al ritrovamento del carceriere perchè la ragazza è stata ritrovata, sì, ma si dubita ce l'abbia fatta veramente da sola. In ogni caso il suo torturatore è sicuramente a piede libero.

Bruno Genko, l'investigatore, è un uomo da cui ci si terrebbe alla larga. Si è costruito un ottimo personaggio:  vestito male, aurea maledetta, con scarsa cura dell'igiene personale, sbadato, preciso o strafottente all'occorrenza. In realtà ha un fior di cervello e l'obbligo morale di risolvere questo caso che quindici anni fa non ha risolto e che vuole chiudere a breve. Certo, la polizia lo ostacola ( ed è più cieca e meno sottile di lui), ma lui ha un vantaggio su di loro: niente da perdere.
Inizia così una caccia al mostro, o meglio, all'uomo. Perchè Carrisi ci insegna che non stiamo inseguendo un Cerbero, ma un uomo che si sente normale e nel giusto nonostante quel che faccia sia perverso, malato e cattivo.
Il talento di CArrisi, secondo il mio parere dopo aver letto due suoi libri, è farci capire che non esiste un confine tra bene e male, è pieno di grigio e che dove c'è il nero però ci sono abissi senza fine.
E l'ansia vogliamo metterla? Si prova ad ogni pagina al pari dell'adrenalina e non parliamone nei momenti clou... Ho anche mandato accidenti alla cagnolina perchè vado in camera dei miei figli e vedo un'ombra su uno dei letti (era lei!). Questo per dirvi quanto quest'autore sia Talentuoso, con T maiuscola.
Il caso è assai più complesso del previsto, ma grazie agli interventi di Genko si costruisce presto una pista, ottenuta spesso con metodi poco ortodossi ed indizi azzardati, che, colpo di scena dopo colpo di scena, ci porta alla fine degli eventi.
Si alternano indagini e lavoro di recupero mentale della vittima per favorire le indagini.
Quel che è ancora più sorprendente è la capacità dell'autore di menare per il naso le sue vitt..i suoi lettori.
Sì, perchè a fine lettura  c'è una trama nella trama che è stata brillantemente nascosta al lettore fino all'ultimo capitolo. Che uno già con un capitolo così è confuso e si chiede cosa stia succedendo. Poi, sbam! In faccia la sorpresa e di conseguenza i minuti che servono a riorganizzare le idee e capire cosa sia successo, per non esserne nemmeno poi certa alla fine. Cioè, è tutta una supposizione, anche se penso sia coerente e sensata.
Cosa posso dire se non ECCEZIONALE?

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