11/12/20

Recensione de La storia infinita di Michael Ende

Trama: Bastiano Balthazar Bux è un ragazzino goffo, grassoccio e soprattutto solo. Ha una grande passione: leggere. In un giorno di pioggia, inseguito dai compagni che si fanno beffe di lui, si rifugia in una vecchia libreria dove trova un volume intitolato La storia infinita. Il libraio non vuole venderlo, ma l’attrazione per quel libro è tale che Bastiano lo ruba e ci si immerge letteralmente: infatti, scopre che proprio lui, Bastiano, non è solo spettatore delle meravigliose avventure che vi sono narrate, ma ne è anche protagonista, chiamato a salvare i destini del mondo incantato di Fantasilandia, con le sue mitiche creature e le sue città sospese. Libro dentro al libro, La storia infinita, si anima quando Bastiano entra nella vicenda in un gioco incantevole e ingegnoso sul rapporto fra immaginazione e realtà.

Scritto da Michael Ende nel 1979, La storia infinita è diventato un successo mondiale tradotto in tutto il mondo. 


E’ da anni che mi dicono di leggere questo classico della letteratura fantastica ed ho sempre rimandato, poco convinta. Non fosse stato per il gruppo di lettura della biblioteca, purtroppo sospeso a causa del COVID-19 e di cui, ora che sto scrivendo queste righe ancora non si sa quando si terrà (né se ci potrò andare, in quanto sono prossima alla data presunta del parto), chissà quando lo avrei letto.


Tutto comincia quando Bastiano Baldassare Bucci, ragazzino grassoccio ed impacciato, per salvarsi dai suoi compagni bulli che lo prendono in giro, entra nel negozio di antiquariato del signor Carlo C. Coriandoli e ruba un libro che “lo chiama”. Inizia, nascosto nella soffitta della scuola, a leggere “La storia infinita” e così conoscerà le vicende di Fantàsia, un mondo fantastico che rischia di estinguersi per un misterioso motivo e di cui la regnante, l’Infanta Imperatrice, è gravemente malata e manda Atreiu, un bambino scelto da lei, alla ricerca della cura per lei ed il suo regno. Senza ancora immaginarlo, Bastiano verrà coinvolto sotto più punti di vista e verrà avvinto dalle avventure del coetaneo e del drago della fortuna Fùcur.

Off Topic
(Solo ora mi rendo conto di quanti elementi presenti in Ossidea, serie scritta da Tim Bruno, siano stati presi  ad  ispirazione dal lavoro di Ende.)

Questo è un viaggio nella fantasia, un elemento importantissimo e senza cui non dovremmo vivere, pena un’esistenza arida e triste.
Questo libro è il trionfo delle creazioni della mente, è ricco di creature e luoghi magici, di sogni, desideri e speranze. Tutto è possibile, tutto è stato scritto, tutto ancora accadrà ed è già accaduto. E’ la terra delle possibilità, un inno alla magia che però possono apprezzare i lettori, gli uomini, al contrario dei fantàsiani.
E’ ricco di situazioni eroiche, momenti difficili, colpi di scena. E però è anche questo il difetto. C’è troppo. Un avvenimento ogni poche righe, anche inspiegabile. Si cambiano situazioni e luoghi come si cambia quotidianamente la biancheria intima (o le mascherine, per rimanere in tema sanitario).
In più, nonostante la spiegazione, mancano le mappe e per un fantasy è morte che il motivo ci sia o meno, che sia valido o meno. Certo, alcune cartine sono raffazonate, ma un minimo sforzo c’è stato. Che “la geografia cambi continuamente” mi sa di scusa.

Gli insegnamenti sono comunque molto validi e la storia, comunque scritta con cura e grande proprietà di linguaggio, la trovo particolarmente adatta a bambini e ragazzi. Bastiano ha molto da imparare: conoscerà il suo lato oscuro ed apprenderà che va bene com’è, che non deve cambiare, soprattutto se poi non sa più chi è. Essere perfetti piace a tutti, ma la perfezione non esiste e rischia di far perdere la strada di casa, oltre che la fantasia, un elemento di cui abbiamo un gran bisogno così come di un luogo come Fantàsia.


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