Trama: Il rumore di una marmitta bucata che si sente nella notte.
La comparsa di una splendida ragazza che riporta a un terribile passato.Poi finalmente qualcuno apre gli occhi su questa storia storta.
Ma ancora non basta.
Ho letto questo romanzo perché avrei dovuto
partecipare alla serata che avrebbe avuto luogo con l’autore in biblioteca. Col
Covid-19 ovviamente non se n’è più fatto nulla.
Tutto comincia col rinvenimento da parte di due vicini
del cadavere di Bice, una signora che abitava in una frazione della campagna
veneta. I due chiamano il dottore del posto che sospetta una morte violenta e
non causale, non dettata dall’età dell’anziana. Si apre così un’indagine
condotta dai carabinieri per far luce sul mistero, interrogando chiunque possa
aver avuto contatti con la donna in zona come da fuori.
Ecco, meno male che la serata non s’è fatta perché non
so se mi sarei presentata.
Il romanzo non rientrava per niente nelle mie corde.
Il suo pregio è essere scorrevole, ma gli errori
grammaticali sono frequenti e non li ho trovati solo io (regna supremo “centrava”
quando sarebbe stato da scrivere con apostrofo).
I protagonisti sono poco approfonditi e spesso
abbozzati.
In teoria dovrebbe essere un giallo, ma il finale è
confuso sia circa la vera evoluzione dei fatti che hanno portato alla morte sia
in relazione ad un quesito collegato all’indagine che rimane senza risposta. Le
informazioni invece, nemmeno tutte inerenti all’indagine, sono numerose.
La mia affermazione, a lettura conclusa, è stata poco
educata e non la riporto, ma non ho trovato elementi di pregio, che si
trattasse di scrittura, personaggi, sviluppo della trama o, almeno, il finale.
In più, trovo che la trama riveli troppo e già il libro è breve.
Mi dispiace anche fornire un giudizio ingeneroso, però
riesco solo a spiegare, educatamente, cosa non mi è piaciuto.
che peccato, soprattutto per gli errori
RispondiEliminaUna di quelle letture che, fortunatamente, si cancella da sé, salvo momenti in cui torna lo spauracchio...
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