05/07/18

Recensione di La città delle tenebre di Ilona Andrews

Trama: Le chiamano «ondate di magia». Quando si abbattono sulla città di Atlanta, tutti gli strumenti tecnologici smettono all’improvviso di funzionare e le creature della notte riacquistano i loro poteri soprannaturali: durante quel periodo, sono i mercenari della magia gli unici in grado di arginare la violenza e di proteggere la popolazione inerme. Naturalmente solo dietro adeguato compenso. Per Kate Daniels, non è quindi una sorpresa ricevere la visita di Ghastek, il temibile capo dei vampiri. Lo è invece la notizia che lui le riferisce: Greg Feldman, mentore e amico della giovane mercenaria, è stato assassinato, insieme con una delle creature al servizio del Padrone dei Morti. Sconvolta, Kate decide subito d’indagare e, in breve tempo, i suoi sospetti si concentrano su un membro della comunità dei mutaforma di Atlanta, da sempre in lotta contro Ghastek e i suoi servi. Trascinata in un’oscura rete d’intrighi e tradimenti, Kate dovrà quindi fare appello a tutto il suo coraggio, se vorrà vendicare la morte di Greg e scongiurare la sanguinosa guerra che sta per scoppiare tra vampiri e mutaforma, una guerra che rischia di distruggere l’intera città…

Della serie, libri che prendono polvere da anni e conoscono solo tenebre...Ma che prima o poi vedono la luce!
Kate è una mercenaria in grado di utilizzare le arti magiche e molto dotata nel combattimento. E' sempre stata indipendente e raramente si fa prendere alla sprovvista. Tranne che dalle rivelazioni di Ghastek, capo dei vampiri, che le fa intendere la sorte di Greg Feldman, vecchio mentore della ragazza.
Da quel momento l'obiettivo di Kate è scoprire il colpevole dell'omicidio, obiettivo difficile perchè tutti gli indizi conducono al nulla e l'Ordine di cui lui faceva parte le fornisce e anche nega dati. La mercenaria dovrà cercare informazioni tanto presso uffici o Ghastek tanto quanto dai mutaforma, avendo a che fare con il Signore delle Belve quindi alternare vita normale, indagini burocratiche e situazioni altamente pericolose.


Il primo capitolo infonde curiosità nel giusto mix. Presenta e non presenta il tema, lasciando al lettore la libertà di proseguire la lettura se stuzzicato.
Andando avanti però mi rendo conto di una cosa, anche alle prime pagine. La storia è molto tecnica, forse, soprattutto per un neofita. Ci si sta dietro, ma ci si interroga spesso su quali creature ci vengono presentate. Non è poco chiara, ma viene data per scontata la conoscenza di tanti aspetti o la presentazione in forma atipica di altri (ad esempio i mutaforma non sono solo i licantropi, il che è affascinante, e che i vampiri sono esseri freddi e manovrabili dai negromanti). Può generare confusione.
Il secondo difetto è che i personaggi sono davvero stereotipati.  Basti nominare la protagonista: bella, ma non la classica ragazza affascinante, dotatissima, indole da spaccona tipica del suo mestiere, il segreto circa l'alto livello delle sue capacità. Oppure il capo dei mutaforma: maschione alfa arrogante e facile alle mani che menano, dall'aspetto affascinante.
E la storia sembra girare intorno per poi concentrare tutto alla fine, nelle ultime cinquanta pagine, anche meno. 

In definitiva è però una storia carina, ben bilanciata, che si fa leggere, anche vagamente innovativa per gli elementi magici.
Non mi è chiaro il tempo, inteso come periodo storico. Si fa cenno alla tecnologia del passato, del periodo in cui funzionava, mentre ora è tutto soggetto alle ondate di magia che non esisteva più. E se non esisteva più come è tornata? Se n'è mai andata? E quando ha ricominciato a fluire nel mondo? 
Insomma, a patto di sorvolare su alcune mancanze risulta comunque una lettura piacevole, dove la spacconeria di Kate può a tratti infastidire come a volte si può capire il suo modo di ragionare ed perfino empatizzare con lei. O con il Signore delle Belve che, testosterone a parte, sa essere sagace e pronto negli interventi, più umano del previsto.

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