05/08/17

Recensione di Volevo solo andare a letto presto di Chiara Moscardelli

Trama: Ipocondriaca, ossessiva, maniaca del controllo e sfegatata di telenovelas brasiliane: del resto che cosa aspettarsi dopo un’infanzia trascorsa in un borgo hippy, senza tv, con una mamma fissata con la cristalloterapia, un padre non ben identificato e tanti amici che danzano in giro, spesso senza vestiti? È comprensibile che a trentacinque anni Agata Trambusti voglia avere il pieno controllo di ogni aspetto della sua vita e detesti qualsiasi fuoriprogramma. Inclusa la pioggia, e quella mattina si è messo a piovere sul serio, mentre in tailleur e chignon Agata varca il cancello di una villa sull’Appia per valutare alcuni quadri che il proprietario vuole mettere all’asta. Ma la pioggia non è niente rispetto a quello che la aspetta: in meno di un minuto la sua tranquilla esistenza si trasforma in un rocambolesco film d’azione, a partire dall’uomo misterioso – terribilmente somigliante a Christian Bale! – che Agata mette ko con due abili mosse di krav maga prima di darsela a gambe. Ma che cosa sta cercando quell’uomo? E perché le sta improvvisamente alle calcagna? Tra una fuga nei vicoli più sordidi di Barcellona, le minacce di uno strozzino di quartiere e un losco traffico di falsi d’autore, Agata dovrà per una volta dar ragione al suo psicologo e lasciarsi risucchiare dal vortice impazzito degli eventi. E delle emozioni. Perché sarà proprio questa la partita più dura. 

E' da tempo che avrei voluto leggere questo libro, anche se all'inizio non l'ho proprio notato. Il pallino è nato da un gruppo di lettura a cui non ho fatto a tempo a partecipare lo scorso autunno.
La protagonista si chiama Agata, ha trentacinque anni ed è una maniaca del controllo nonchè ipocondriaca. Dire che non ha una vita è poco, anche se però ha incredibilmente degli amici: Grazia, Luca e Gugliemo, suoi ex coinquilini, Martina la sua collega alla casa d'aste Mercy's.  Tutti hanno in comune la passione per lo sfottò alla protagonista anche se lieve.
Ma la causa di tutti i suoi mali ( o così crede lei)  è sua madre Rosa, una madre che per non far dipendere Agata dai ruoli istituzionali non ha mai voluto essere chiamata mamma. Una madre che crede nella cristalloterapia, nella libertà totale, nei chackra ed in molto altro. Ma questo è stato un problema per la Agata bambina che ha deciso di essere controllata, rigorosa e decisa, nemica dei desideri e delle pulsioni perchè crede rovinino la vita.
Questo però è un problema quando gli imprevisti sono più grandi di lei. Infatti il mancato incontro con il cliente Papadopoulos e la sua conseguente irreperibilità saranno fonte di guai per lei. Tanto per cominciare aggressioni e pedinamenti a cui non crede nessuno dei suoi amici e la comparsa in scena di un uomo che somiglia a Christian Bale il quale parrebbe volerla aiutare. Tutto questo trambusto porterà alla ribalta un'Agata nascosta che dovrà lottare per uscire dalla corazza. E combattere con la sua versione rigorosa non sarà uno scherzo!

Un romanzo divertente e senza pretese.
Certo, il caldo fa rallentare le mie attività di lettura, ma è un libro che si legge velocemente e che regala puro intrattenimento. La storia è sempre in bilico tra serietà e leggerezza, situazioni tragicomiche e momenti normali.
La povera Agata quasi mai viene capita, soprattutto se entra in agitazione (ma la sua fama di ipocondriaca ed ansiosa non aiuta), come quasi mai lei capisce chi le dà consigli che lei reputa inapplicabili. Mi ricorda molto la mia me adolescente, talvolta (solo?) anche ora sono così, ma la capisco perchè ero praticamente identica! 
I siparietti con lo psicologo sono super. Lui dice A, lei dice Z e non si incontrano mai come dialogo (cosa ci va a fare?). Anche se sembra che lui ci goda a farsi così enigmatico perchè cerca sempre nuovi modi di spiegarsi sempre più articolati. E non va minimamente in allarme quando i racconti della sua paziente diventano a tratti pericolosi, forse perchè conosce la ragazza!
La penna della Moscardelli è lieve e frizzante, decisamente una bella scoperta.
Comunque perfetto per fare due riflessioni al volo e nel frattempo magari farsi due risate e staccare la spina.


2 commenti:

  1. Sembra carino, proprio un libro da sotto l'ombrellone! Ci faccio un pensierino!

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    1. Perfetto per l'ombrellone! E' spensieratissimo anche quando dice cose poco simpatiche...

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