17/06/17

Recensione di Il sangue dell'Olimpo - Eroi dell'Olimpo di RIck Riordan

Trama: L'equipaggio della Argo II, la nave volante guidata dai semidei greci e romani, non è ancora riuscito a sconfiggere la minaccia più temibile: la divina Gea e il suo esercito di giganti. Ad Atene la Festa della Speranza è alle porte, e la perfida dea della Terra ha intenzione di celebrarla in grande stile: sacrificando due semidei per tornare in vita. Percy Jackson e i suoi amici devono fermarla, ma hanno visioni sempre più frequenti di una cruenta battaglia che minerà la pace tra il Campo Mezzosangue e il Campo Giove. Solo se i semidei riusciranno a condurre la statua di Athena Parthenos al Campo Mezzosangue potranno evitare la guerra.

Eccoci giunti alla fine di questa avventura!!!
Il volume non perde tempo e si entra subito nel vivo degli eventi.
Devo dire però che è confusionario, eh.... Qui ne accadono di ogni genere e veniamo  sbattuti da una situazione all'altra ogni due, tre capitoli. Certo, in quei capitoli abbiamo la continuità, per poi essere lasciati a secco di notizie, nel momento clou...E grazie!Questo nel bene e nel male, quindi possiamo trovarci ad esultare o lanciare accidenti (mi raccomando, Rick, niente di personale se ti succede qualcosa, che si tratti di tubature rotte o fulmini e saette...ma non si fa così!)
Ci troviamo in una situazione difficile... L'Athena Parthenos deve tornare dai Greci al Campo Mezzosangue e sanare il conflitto tra le due parti, possibilmente evitando che i due campi si facciano la pelle grazie ad Ottaviano, augure del campo ormai fuori controllo. Dunque Nico, Reyna ed Hedge (rispettivamente figlio di Ade, figlia di Bellona e satiro) si arrischieranno nella missione suicida (Reyna è giusto considerata una traditrice dai Romani, anche arrivassero a destinazione potrebbero farle la pelle, così, in amicizia..) mentre gli altri andranno incontro a mille pericoli. Ovviamente questi pericoli saranno grandi ed a volte riguarderanno solo alcuni semidei, lasciando gli altri a morire di crepacuore e/o sostenere altre battaglie non di poco conto. Ma le profezie vanno rispettate!
C'è da dire però che i semidei faranno di più che crescere ed acquisire in consapevolezza. Affronteranno i propri dèmoni, compito quasi più arduo delle battaglie mortali perchè significa mettere a nudo la propria anima, soffrire senza filtri, rimettersi al giudizio altrui e sopportare le conseguenze della scelta. Saranno in molti che dovranno finire di esporsi in questo libro.
C'è poi un aspetto che mi sta poco simpatico.. Gli dèi saranno dèi, ma tutti questi figli...Devono proprio cercare amanti mortali (contando anche che alcuni sono sposati, bell'idea di fedeltà)? Non potrebbero lasciarci in pace? Certo, per Atena nascono dalla testa, ma lo stesso... Infatti, essendo impossibile avere rapporti equi e giusti con tutti si trincerano dietro la scusa della divinità, del non posso farti da genitore..Però fare un figlio da buttare nel mondo sì, eh? Vabbe ok, momento sclero concluso. E almeno così abbiamo da leggere!
I fatti arriveranno ad una fine ed ogni personaggio concluderà le sue gesta e compirà il suo destino, poche domande senza risposta, ma con Riordan non è possibile dire che sia lieta, la fine. Anzi, che lo sembri o meno, è il principio per altra "carne da macello" che ci troveremo a leggere!
Se consiglio questa serie? Sì, sì e sì! Attenzione però se siete lettori navigati, se pensate che le serie per ragazzi non facciano per voi o cercate serietà assoluta nel racconto (dopo aver letto che le Tre Parche stavano prendendo a mazzate un gigante mi stavo cappottando ed ho perdonato il o la disgraziata che ha sottolineato il libro della biblioteca!) magari è meglio leggere altro.
Il finale però merita le quattro stelle e spero presto di sapere cosa accadrà (a cosa serve sennò la serie "Le Sfide di Apollo" che poi pirletta lui a farsi sempre incastrare dal padre, ma vabbè...).


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