25/03/19

Recensione di Clandestino di Eliette Abècassis

Trama: Come nelle antiche tragedie, tutto si svolge in una sola notte e in un unico luogo, una stazione ferroviaria del Nord Europa. Lui un nomade, un immigrato clandestino che fugge da un paese in guerra inseguendo la speranza di una nuova vita. Lei lo incontra sulla banchina del treno. L'uomo viaggia senza biglietto e senza documenti, la donna, stanca e desiderosa soltanto di ritornare a casa, decide di aiutarlo. Una storia d'amore intensa ma perfettamente naturale, in cui la tensione sensuale palpabile, le situazioni rischiose sono descritte alla perfezione e l'attrazione improvvisa tra i due protagonisti sembra infrangere le convenzioni e le frontiere di un sistema fondato sul controllo e sulla segregazione. 

La mia attenzione è stata attirata dalla bacheca di una lettrice su Goodreads che lo aveva in lettura ed a questo tema sono sensibile.

Leggere questo libricino però è più difficile del previsto.
La storia sembra banale: lui immigrato irregolare si innamora di questa lei sul treno e vuole cercare di conquistarla.
Tutto il volumetto gira attorno a questi estremi, tanto che spesso devo capire chi parla. A volte lui, a volte lei, persi nei loro ragionamenti anche quando le loro strade e le loro voci si incrociano concretamente.
Il finale è repentino e scioccante, ma si parla di immigrazione in Francia e del pugno di ferro francese sul tema, molto inumano.
Si mette al centro della scena anche chi esegue il proprio dovere e perché pensa di farlo, forse solo per avere un riscontro lavorativo, passando sopra alle esistenze con cui si interfaccia brevemente.
Non manca la voce di chi è l'immigrato irregolare, il protagonista, che rischia il tutto per tutto anziché tornare al suo paese. Cos'ha rischiato a fare se deve tornare peggio di prima, un "torna alla partenza" come in un gioco da tavolo? Ha forse rischiato per niente? Mica sarebbe partito avesse avuto un'esistenza dignitosa al suo paese.
La descrizione del personaggio fa pensare ad un nord africano con antenati europei, quindi sembra una presa per i fondelli se andiamo a ragionare sui suoi tratti somatici, non è il classico "nero" come si è abituati a pensare.

Un piccolo volumetto che crea discussione, ma che si apprezza maggiormente se si ha già un pò di esperienza sul tema perché certi argomenti e meccanismi non sono così automatici.

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