04/01/18

Recensione di Allontanarsi di E. J. Howard

Trama: È il 1945 e la guerra è finita. Il momento tanto atteso e sognato dai Cazalet per anni è finalmente arrivato. Eppure l’eccitazione di fronte alla notizia che le armi sono state deposte è ormai sopita, e l’Inghilterra è ancora paralizzata nella morsa della privazione. Mentre l’impero si disgrega, a Home Place i Cazalet si apprestano a trascorrere quello che ha tutto il sapore dell’ultimo Natale insieme: il sapore malinconico del tempo che passa. I bambini sono ormai cresciuti, le ragazze si sono fatte donne, gli adulti cominciano a invecchiare.

La lunga convivenza forzata è finita e la libertà obbliga a prendere delle decisioni: dovrebbe essere un momento felice, ma la guerra ha lasciato una ferita profonda, e ricominciare non è facile. Il futuro è incerto e una patina triste ammanta le giornate. Per ognuno è giunto il momento di prendere la propria strada, e inevitabilmente ciò porterà i membri della famiglia ad allontanarsi l’uno dall’altro.
In questo riassetto difficile, gli amori faticano più di tutti: le coppie che erano state divise dalla guerra stanno lottando per rimettere insieme i pezzi, mentre per quelle che la guerra aveva tenuto insieme forse è ora di ammettere il proprio fallimento. Ma nelle ultime pagine comincia a soffiare un vento nuovo: ce ne accorgeremo nel finale a sorpresa, che riaccenderà la speranza…

Ho iniziato questo libro a dicembre per poi abbandonarlo a dicembre perchè il periodo era frenetico, avevo altro da leggere ed ai Cazalet occorre dedicare tempo.
Gennaio non è che sia un mese senza impegni, ma almeno il tour de force delle festività è finito.

Quando giorni fa ho ripreso il volume pensavo di intitolarlo "Mai una gioia". 
Rupert è tornato dalla Francia, vivo contro tutti i pronostici ed oltre i termini della fine del conflitto. Di cosa abbia fatto in Francia e come abbia vissuto in tutto questo tempo non è dato saperlo, anche se al lettore viene fatto ben più che intuire. Zoe è paralizzata dal suo ritorno, mentre il ricordo di Jack perdura. Entrambi non sanno come rimettere assieme il loro matrimonio.
Edward tiene ancora i piedi in due staffe tra una Diana imbufalita da una situazione di stallo ed una Villy ignara ed ormai un pò spenta.
Hugh è ancora paralizzato dalla perdita della moglie, mentre sua figlia Polly e la cugina Clary stanno continuando il loro esperimento di vita autonoma. Entrambe prenderanno le loro personali cantonate in ambito amoroso, ma con sempre la spalla di Archie, l'amico di Rupert, su cui poggiarsi.
Louise è imprigionata nel suo ruolo di moglie e madre imperfetta, infelice, alla ricerca di sè, legata ad un marito vanesio e troppo succube della madre.
Non manca l'attenzione a Rachel ed alla compagna Sid, in crisi, nonchè al personaggio di Christopher, ormai recluso, nè alle sorelle Nora, impegnata nell'attività di assistenza agli invalidi di guerra (e croce di suo marito, che posso ben capire), ed Angela, ormai sulla sua strada, o ai loro genitori che stanno trovando un nuovo equilibrio dopo anni di vita divisa a causa del conflitto quando ognuno vuol fare quel che crede.

Cosa ho trovato in questo romanzo?
Senza poter dire nulla al modo di scrivere della Howard (e ad un errore della Fazi che ad un certo punto parla di Flo, defunta comunque, quando ci si riferisce a Dolly, entrambe sorelle della Duchessa e qualche altro errore, spero di battitura) che è magistrale ed alle strutture linguistiche, ho trovato la realtà.
Così mi immagino il dopoguerra. Tutti credono sia finita, sono pronti alla vita vera, felice, piena di possibilità. Ma in verità non sarà così perchè non si può tornare immediatamente alla normalità e dai libri di scuola viene raramente fatto capire. 
Innanzitutto a livello economico bisogna avere tempo di reingranare. Infatti tutti sono ancora con la cinghia stretta anche se ricchi perchè ci sono ancora le tessere ed il razionamento.
Ma ci si sente ancora inscuri, si paga lo scotto di quanto la guerra ha fatto soffrire per anni. Privazioni, coraggio forzato. E per i reduci, in particolare, il disattamento e la difficoltà a reintegrarsi e dimenticare. Rupert, Christopher e il fratello di Diana ne sono un esempio.
Nel volume ci sono anche fatti duri e tristi che fanno comunque parte della vita, decessi, tradimenti e divorzi (questi ultimi ancora davano scandalo), ma ci sono anche gioie e molto grandi. Situazioni risolte, nuovi inizi, riconciliazioni interiori ed esteriori.
Si discute anche di politica e fatti pratici come scontri tra le diverse fazioni politiche, il disaccordo tra chi vuole smembrare l'impero britannico e dare più diritti a tutti, soprattutto ai lavoratori, tramite il Welfare e chi questi cambiamenti non li accetta e li trova innaturali.
Sono 669 pagine di libro, tanta roba ed ancora di più se ne trova leggendo.
Chi vuole fare un tuffo nel passato, soprattutto in una classe sociale che si credeva eterna, deve leggere questa saga.


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