28/03/13

Recensione di Sette anni senza di te di Guillaume Musso


TRAMA:Artista bohémienne, esuberante e focosa, la bella Nikki piomba come un fulmine a ciel sereno nella vita del ricco e posato Sebastian. Non hanno niente in comune eppure si innamorano, travolti da un sentimento intenso e irrazionale. Si sposano e hanno subito due gemelli, Camille e Jeremy. Tutto accade molto in fretta, troppo. E presto l'idillio svanisce. A poco a poco, l'amore cede il posto al rancore e arriva la fine: le liti, un amarissimo divorzio, e i gemelli divisi tra i genitori, Camille a lui, Jeremy a Nikki. Oggi sono passati molti anni.Sette, per l'esattezza. Nikki e Sebastian si sono rifatti una vita, lontani l'una dall'altro. Finché un giorno il figlio, ormai quindicenne, sparisce misteriosamente. Fuga? Rapimento? Per scoprirlo Nikki non ha altra scelta che rivolgersi all'ex marito, per lanciarsi, di nuovo insieme, in una indiavolata, rischiosa corsa contro il tempo...

 Lessi per la prima volta Musso nel 2006, rimanendone folgorata. Pura poesia che parla all'anima. Questo l'effetto che ebbero su di me "L'uomo che non credeva di avere più tempo " e "La donna che non poteva essere qui".
Sette anni senza di te è il suo ennesimo romanzo.
Purtroppo non è il solito romanzo alla "Musso" e manca del tutto l'elemento soprannaturale che bene o male caratteriza ogni suo libro, soprattutto i primi. C'è però da dire che a mio parere i primi libri che ha scritto siano ineguagliabili perfino per lui stesso. SMuovono veramente dentro. Gli altri non sono da meno, ma manca quella scintilla. Nonostante tutto i suoi libri scaldano l'animo come solo un balsamo può fare.

In questo romanzo ci vengono dipinti facilmente tutti i personaggi.
La dinamica, artistica, esibizionista e insicura Nikki, ex moglie di Sebastian e il suo ex marito, metodico, razionale, calcolatore che dal divorzio perse la scintilla della vita.
Jeremy e Camille sono i loro gemelli, lei giudiziosa e colta, lui un pò scavezzacollo ma buono.
COsì ogni personaggio  è di facile intuizione.

CIò che mi piace da morire di Musso è la capacità dell'intreccio e il modo in cui tesse relazioni tra i personaggi. Molto semplici, fluide seppur i fatti narrati non lo sono. E nelle ultime 100-50 pagine succede sempre il finimondo e si pensa sempre che succeda la catastrofe. Chiaramente il finale si intuisce ma la paura c'è fino all'ultimo e purtroppo non tutti i personaggi hanno il lieto fine.

In questo caso il lieto fine non tocca al capitano di polizia francesce Costance Lagrange, colpita a 37 anni da tumore incurabile al cervello. Per una serie di coincidenze si troverà ad inseguire Nikki e Sebastian , accusati di crimini plurimi in seguito alla scomparsa del figlio.

Per il resto qui assistiamo ad una vera e propria corsa contro il tempo in cui Nikki e Sebastian, alla ricerca del figlio, vengono sballottati tra America, Francia e Brasile in situazioni speso critiche ma entrambi scopriranno e potenzieranno risorse che non crederanno di avere. Soprattutto Sebastian, il liutaio adagiato nel usso di New York. I due poi saranno persi in una danza per non arrendersi alla scintilla che minaccia di riaccendersi tra loro e che vogliono soffocare per concetrarsi sulla ricerza del figlio.

Una lettura molto stimolante, piacevole e soddisfacente.

2 commenti:

  1. muso è sempre nei miei pensieri..ma ancora non mi decido..se dovessi farlo quale sarebbe meglio leggere prima??

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    1. Io amo questo autore!!!! I primi che ho letto sono proprio l uomo che credeva di non avere piu tempo e la donna che non poteva essere qui. Splendidi entrambi ma ho preferito la donna che non poteva essere qui.sono volumi romantici e paranormali

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