Buongiorno Lettori,
come state? E' gennaio, un nuovo anno e tutto riprende, così come nuovi progetti hanno inizio e le cose negative vengono lasciate indietro.
Riprendono anche le rubriche ed oggi tocca a Purché sia di serie, ideata da La lettrice sulle nuvole per permetterci di sfoltire la tbr, la libreria e/o terminare le molte serie iniziate e mai finite.
Questo mese io termino, a malincuore, la serie di Vani Sarca.

E così siamo giunti alla fine, il momento che, quando ci si è affezionati, si teme.
Perché non si leggerà altro della serie in questione, perché si temono i nuovi lavori, perché non si vuole dire addio ai personaggi.
Le vicende riprendono direttamente dal quarto volume, quando Enrico Fuschi compie il suo primo atto di coraggio in vita sua, ovvero difende Vani Sarca ben sapendo di giocarsi il posto di lavoro. Il problema è che scompare, letteralmente, e non si fa trovare da nessuno, probabilmente in maniera consapevole una volta realizzato il baratro che lo attende.
Inizia così per Vani, il commissario Berganza, Riccardo Randi, la stagista Olga e la segretaria Antonia una caccia all'uomo spesso dai risvolti inaspettati e tutto questo senza dimenticare che hanno un ruolo importante anche le vicende dei protagonisti principali e secondari, come Morgana che qui riveste un ruolo particolare.
Ammetto che in alcuni momenti ho temuto il flop con tutte queste ricerche che non davano risultati. Vani così tormentata e giù di morale (senso di colpa, brutta bestia, soprattutto quando qualcuno che ritieni uno squalo ti aiuta e ci rimette) e nessuna risoluzione all'orizzonte mi hanno lasciato un po' perplessa. Ma era comunque una buona scusa per leggere ancora le pagine scritte magistralmente bene da Alice Basso. E, in ogni caso, la "depressione" è stata spesso scalzata dai momenti da lettura nella mente o dalle tirate fenomenali della nostra ghostwriter che troverà le sue brave vittime.
Poi, ad un certo punto, entriamo nel clou delle vicende e lì ci divertiamo da morire perché ne accadono di ogni colore e tutti i tasselli vanno al loro posto. Non solo Vani dirà la sua ed è il pregio di questo romanzo che trovo a 360 gradi perché non cura solo la vicenda principale che, ovviamente, regge il romanzo.
Si arriva così, troppo presto (sole 384 pagine, sigh!) alla parola fine.
Concluderei con un'esortazione: Alice, vedi di far uscire presto il tuo prossimo lavoro e che non sia inferiore a questa splendida serie che, una volta conosciuta, si rivela indispensabile. Come ha potuto resistere l'editoria italiana prima del suo avvento?
Non me ne frega nulla che non sia alta letteratura, questa serie vale ogni pagina per le risate, il sarcasmo, il realismo, VANI, per gli intrecci, per tutto!
La serie è così composta:
La serie è così composta:
- L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome
- Scrivere è un mestiere pericoloso
- Non ditelo allo scrittore
- La scrittrice del mistero
- Un caso speciale per la ghostwriter

Ho adorato tutta la serie di Vani e mi manca :'(
RispondiElimina<3 Guai alla Basso se ci fa aspettare troppo nuovi scritti! Anche se non sarà Vani
EliminaVani manca a tutti noi. Spero che Alice ci regali altri personaggi memorabili
RispondiElimina;-( voglio una serie tv su Vani!
EliminaChi lo ha detto che non sia “alta” letteratura? E soprattutto chi è che può giudicare un testo alto o basso? In quanto lettrice AMO la Basso e Vani e poco mi interessa di chi si diverte a dare etichette ai libri! 😜😜😜
RispondiEliminaPoco ma sicuro! Però c'è sempre il simpaticone che se non leggi Javier Marìas o qualche altro scrittore particolare, non sei nessuno. Con tutto che leggo anche quelli "alti", scelgo quel che mi pare.
EliminaAltroché!
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